Tapirulàn: Claudia Gerini counselor in corsa in una clip in anteprima esclusiva del film
Chi non crede che le donne possano essere tranquillamente multitasking deve andare a vedere Tapirulàn, di cui Claudia Gerini è regista e protagonista e che parla di una counselor che mentre lavora si allena. Il film esce il 5 maggio.

Claudia Gerini cammina su un tapis roulant e nel frattempo fa la counselor via videochiamata in una clip in anteprima esclusiva di Tapirulàn, prima prova registica dell'attrice, che ha anche accettato la sfida di essere praticamente l'unica interprete in carne ed ossa del film.
Sceneggiato da Fabio Morici e Antonio Baiocco, con la collaborazione della stessa Gerini, Tapirulàn racconta la storia di una donna di nome Emma che vive reclusa nel suo loft. E’ sempre connessa con l'esterno, ma non riesce ad aprire la porta di quella che ormai è diventata per lei una prigione. Emma ha un passato scomodo e doloroso, e aiutare gli altri la fa sentire meglio, anche se per lei non c'è nulla di paragonabile alla corsa, che le ha salvato la vita quando credeva di impazzire. C'è dunque perfino un piccolo mistero nel film, che ovviamente scopriremo alla fine.
Incuriosita dalla regia e felice di poter dirigere degli attori, Claudia Gerini non si è fermata un istante durante la lavorazione del film: correva per davvero, recitava, rivedeva il girato. Il risultato di questo duro impegno lo vedremo in sala a partire da giovedì 5 maggio, giorno in cui Tapirulàn uscirà, distribuito dall'indipendente Milano Talent Factory.
Tapirulàn: Claudia corre in una clip in anteprima esclusiva
E adesso torniamo alla clip a cui abbiamo accennato in apertura. Claudia Gerini, o meglio Emma, come al solito si allena, poi riceve una telefonata da un giovane cliente/paziente, che è stato picchiato perché la sua scelta sessuale non è stata accettata da un gruppo di balordi o forse di compagni di scuola. Il ragazzo si chiama Gianni e attraverso la sua figura Tapirùlan ci invita alla tolleranza e all'accettazione di ciò che ci appare diverso o lontano da noi. Attraverso il disagio di una serie di personaggi, il film ci cala in realtà complesse e parla anche di depressione, violenza sulle donne, incapacità di superare ed elaborare un lutto. Lo fa al ritmo di corsa, rendendo protagonista della scena anche il gigantesco attrezzo ginnico che per Emma è un'astronave da cui osservare il mondo, che le sembra ormai un pianeta remoto.