Stanley Tucci: "Un etero può interpretare un gay? Ovviamente sì"
Stanley Tucci, indimenticabile nel Diavolo veste Prada, ha interpretato una persona omosessuale anche in Supernova, al fianco di Colin Firth. Non comprende la barriera che impedirebbe a un individuo eterosessuale di interpretare semplicemente... una persona diversa da se stesso.
Stanley Tucci, recentemente in Whitney e Jolt, è celebre per un ruolo entrato nell'immaginario collettivo, quello di Nigel in Il diavolo veste Prada: l'attore ha interpretato un uomo omosessuale anche in Supernova, al fianco di Colin Firth, e ai microfoni del podcast Desert Island Discs della BBC si è espresso su una questione molto discussa a Hollywood. Una persona eterosessuale può interpretarne una gay? Leggi anche Richard Dreyfuss contro le regole di inclusività per gli Oscar: "Mi fanno vomitare"
Stanley Tucci: "Un attore è un attore"
Stanley Tucci ha un'idea molto chiara su una questione che fa discutere Hollywood ultimamente: è giusto che una persona eterosessuale nella vita reale interpreti un omosessuale? La questione è stata dibattuta specialmente dopo che Tom Hanks l'anno scorso disse che, se Philadelphia si fosse fatto adesso, avrebbe avuto senso affidarlo a un protagonista gay anche nella vita. Aggiunse però - questo non va dimenticato - che trent'anni fa proprio l'interpretazione di una persona eterosessuale fu in grado di abbattere le resistenze che si potevano avere sull'argomento. Ad ogni modo, Tucci non si pone proprio il problema, posto che non si cada nella caricatura:
Naturalmente penso che non ci siano problemi. Sono sempre lusingato quando uomini omosessuali vengono da me e mi parlano del Diavolo veste Prada o di Supernova, dicendomi cose come 'Era bellissimo' o 'L'hai fatto nel modo giusto'. Perché spesso non si fa nel modo corretto. [...] Un attore è un attore. Si suppone che tu debba interpretare persone diverse da te. È proprio quello il punto. È il senso stesso della professione.