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Rock Hudson 30 anni dopo - photogallery

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Ricordiamo il grande divo americano scomparso il 2 ottobre 1985.


Si chiamava in realtà Roy Harold Scherer Jr., ma divenne una star col nome di Rock Hudson. Un nome datogli dal suo agente, Henry Wilson, e che a quanto pare lui detestava, ma che a ben vedere gli si addiceva molto, perché l'impressione che dava quest'uomo bellissimo e scultoreo, sempre elegante e mascolino era proprio quella di una solida roccia a cui ogni donna sognava di potersi appoggiare. Eppure, l'uomo che rappresentava il maschio per antonomasia era gay. Anche se a Hollywood il suo segreto era risaputo, colleghi, registi e publicist di quei tempi puritani lo tennero segreto fin quando a rivelarlo furono la sua malattia improvvisa – da lui resa pubblica - e la morte per Aids, il 2 ottobre del 1985, a soli 59 anni splendidamente portati (si aggravò improvvisamente mentre stava interpretando in televisione Dynasty, che fu costretto ad abbandonare).

All'epoca si riteneva che potessero contrarre l'Aids solo gli omosessuali, i tossicodipendenti o chi aveva subito trasfusioni di sangue infetto e nel suo caso si fece presto a fare due più due. La sua morte fece scalpore, ma rese anche il mondo più cosciente della devastante portata di questa malattia e incrementò la ricerca. Non tutti però furono solidali con lui: fu proprio una collega potente nonché amica da anni, Nancy Reagan, all'epoca First Lady, a rifiutargli il permesso per andare a tentare una cura sperimentale in un ospedale militare in Francia, da un medico che lo aveva già seguito. Eppure solo un anno prima lei e Ronald Reagan si erano fatti fotografare con lui sorridenti durante una cena di stato alla Casa Bianca. Ma prima che la rivista People, dopo la sua morte, legasse la sua malattia all'omosessualità, Rock Hudson era stato uno degli attori più ricercati e popolari di Hollywood.

La sua bellezza lo aveva dapprima catapultato nell'universo western, dove per due volte era stato anche un indiano, di cui la seconda per Douglas Sirk in Il figlio di Kociss (1954). Il regista lo chiamò per altre nove volte, facendone l'interprete dei suoi splendidi melodrammi, a partire da Magnifica ossessione, sempre del 1954, fino a Lo specchio della vita del 1959. Nel 1955, preoccupato dalla circolazione di certe voci, il suo agente gli fece sposare la propria segretaria, matrimonio che finì in divorzio tre anni dopo. Popolarissimo presso il pubblico femminile per questi film sentimentali, ammirato dagli uomini, Rock iniziò a essere preso sul serio, come l'attore capace che era, quando nel 1956 accanto all'amica Liz Taylor interpretò Il gigante. Per il ruolo del ricco e deciso ranchero texano nel 1957 ottiene la sua unica candidatura all'Oscar.

Nello stesso anno è protagonista di Addio alle armi, secondo adattamento del romanzo di Ernest Hemingway sulla sua avventura con un’infermiera inglese in un ospedale militare sul fronte italiano, durante la prima guerra mondiale. Del cast fanno parte anche molti noti attori italiani, tra cui Alberto Sordi e Vittorio De Sica. La fortuna di Hudson prosegue ininterrotta per tutti gli anni Sessanta grazie a una serie di divertenti commedie sentimentali in coppia con la fidanzata d’America dell’epoca, la biondissima Doris Day (Il letto racconta, Amore, ritorna!, Non mandarmi fiori) e con altre dive dell’epoca come la nostra Gina Lollobrigida (Torna a settembre, Strani compagni di letto), Paula Prentiss nello spassoso Lo sport preferito dall’uomo di Howard Hawks, Leslie Caron in Una ragazza da sedurre. Hudson appare a suo agio ed è molto divertente nel ruolo dello scapolo tontolone spaesato corteggiato da donne più sveglie di lui.

Arrivano poi altri titoli popolari come Tobruk, Base artica Zebra, Operazione Crepes Suzette con Julie Andrews, il disaster movie Valanga e Assassinio allo specchio con Angela Lansbury nel ruolo di Miss Marple, dove ritrova l’amica Elizabeth Taylor 24 anni dopo Il gigante. Più che ricordare la morte di Rock Hudson, preferiamo immaginarlo oggi a 89 anni, circondato dall’affetto dei fan, senza doversi nascondere e accanto a un compagno amato. Ricordiamolo insieme con le immagini delle sue interpretazioni.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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