Per il mio bene: il trailer del debutto alla regia del cinema di finzione di Mimmo Verdesca con un trio di splendide attrici
Barbara Bobulova, Marie-Christine Barrault e Stefania Sandrelli sono le interpreti di Per il mio bene, film di debutto al cinema non documentario del premiato regista Mimmo Verdesca. Ecco il trailer.
Quello di Per il mio bene è un debutto cinematografico che attendiamo con impazienza, dopo aver avuto modo di conoscere e apprezzare la straordinaria passione per il cinema classico di Mimmo Verdesca, che ha vinto due Nastri d'Argento e ottenuto altre candidature per la regia di bellissimi documentari come In arte Lilia Silvi, Protagonisti per sempre, Sciuscià 70 e Alida. Prima ancora, Verdesca si è fatto le ossa come aiuto a teatro e al cinema di registi come Marco Tullio Giordana, Ferzan Ozpetek e Maurizio Ponzi. Per il suo primo film di finzione ha voluto al centro della storia tre donne, chiamando ad interpretarle Barbara Bobulova, Stefania Sandrelli e la grande attrice francese Marie-Christine Barrault, che ricordiamo tra gli altri in alcuni film di Eric Rohmer. Al loro fianco ci sono la giovanissima Sara Ciocca, che abbiamo apprezzato recentemente in Mimì - Il principe delle tenebre, Grazia Schiavo, Fabio Grossi, Gualtiero Burzi e la partecipazione straordinaria di Leo Gullotta, con cui Verdesca ha lavorato a teatro. Per il mio bene uscirà nei cinema italiani il prossimo 5 dicembre con 01 Distribution e questo è il trailer ufficiale.
Per il mio bene: la trama del film
Giovanna è una donna forte, autonoma. Guida fieramente l’azienda di famiglia e cresce da sola una figlia adolescente. La sua vita scorre solida, fino a quando non scopre di avere una grave malattia. Per la prima volta ha bisogno di qualcuno. Cerca all'interno della famiglia un donatore compatibile, ma sua madre le confessa che non è possibile: nessuno fino a quel momento ha mai avuto il coraggio di dirle che è stata adottata. Giovanna non sa più chi è. Vorrebbe risalire alle sue vere origini ma si scontra con una legge complicata. Quando il tribunale le comunica che sua madre biologica si rifiuta di aiutarla, Giovanna decide di aggirare le regole, rintraccia la donna e si presenta da lei, decisa a farsi conoscere. L’anziana donna che si trova davanti, Anna, è ostile e sfuggente, non si lascia avvicinare da nessuno. Mantenendo segreta la sua identità, Giovanna la avvicina con pazienza e sensibilità. Inizia tra loro un rapporto fatto di poche parole, gesti ruvidi e affetto. Anna lentamente si apre, inizia a fidarsi nuovamente di qualcuno, mentre Giovanna si dimentica del motivo di salute che l’ha spinta fin lì, per inseguire un bisogno di verità molto più profondo. Una verità legata alla storia della sua nascita