Pepe: in streaming su MUBI il film sui famosi ippopotami di Paolo Escobar
Presentato in concorso a Berlino l'anno scorso, il film prende spunto da fatti realmente accaduti per raccontare una storia strana e metafisica sul rapporto tra l'uomo, la natura e l'esistenza. Ecco trailer, trama e videorecensione di Pepe, assieme alle altre uscite di MUBI per il gennaio 2025.

Forse non tutti sanno che il famigerato Pablo Escobar, il più famoso e raccontato narcotrafficante della storia, aveva una grande passione, che aveva tramutato in una realtà di cui era estremamente orgoglioso: in una vasta area acquistata alla fine degli anni Settanta in Colombia, nella valle del fiume Magdalena, Escobar aveva allestito un enorme zoo, in cui vivevano, in aree enormi e non sempre recitate, animali esotici che non avevano nulla a che fare con il Sud America. Tra questi c’erano rinoceronti, elefanti, cammelli, zebre, giraffe, gru, impala, cervi, tapiri, canguri, fenicotteri, struzzi e una coppia di pappagalli neri unici al mondo. Ma, soprattutto, c’erano gli ippopotami.
Dico soprattutto poiché sono proprio questi enormi mammiferi africani che sono diventati celebri - o meglio, che hanno fatto diventare celebre la storia dello zoo di Escobar. Dopo la morte del narcotrafficante, infatti, senza più un controllo costante nei territori dello zoo, i quattro esemplari di ippopotami originari sono riusciti a superare i recinti che ne limitavano i movimenti e hanno iniziato a riprodursi, arrivando a formare una colonia di decine di esemplari che, muovendosi nelle zone circostanti alla ricerca di cibo, hanno iniziato a portare scompiglio e panico presso le popolazioni che vivono nei tanti piccoli villaggi sulle rive del Magdalena, costringendo il governo colombiano a intervenire per trovare delle soluzioni a un problema che non poteva che peggiorare.
Alla storia degli ippopotami di Escobar è stato dedicato anni fa un documentario che si intitola Cocaine Hippos, lo stesso titolo di una commedia ispirata a questi fatti che Netflix aveva annunciato in produzione e di cui si sono perse le tracce.
Ma a questa storia, e in particolare alla storia vera del primo e unico ippopotamo che sia mai stato ucciso al di fuori del continente africano, habitat naturale dell’animale, si è ispirato anche il regista dominicano Nelson Carlo De Los Santos Arias, che ha realizzato uno dei film più strani e curiosi che si siano visti negli ultimi anni.
Il film in questione, che è stato presentato in concorso al Festival di Berlino lo scorso anno, l’ultimo della direzione di Carlo Chatrian, e che lì ha vinto l'Orso d'argento per la migliore regia, si intitola Pepe, ed è ora disponibile in streaming su MUBI; uno dei titoli più interessanti tra i tanti che la piattaforma ha introdotto e introdurrà nel suo catalogo nel corso di questo gennaio 2025.
La storia di questo sfortunato animale viene raccontata dal film che ne porta il nome assumendo per buona parte del racconto - con l’eccezione di una sezione centrale in cui il protagonista diventa un pescatore del Rio Magdalena che fa una serie di incontri con questo animale, che crede un mostro - il punto di vista e addirittura la voce narrante dello stesso ippopotamo, che si meraviglia quanto noi di essere capace di parlare la lingua degli esseri umani. Per meglio capire Pepe, e il modo in cui questo film alterna metafisica e naturalismo, per arrivare anche vicino alle regole del cinema di genere e del creature feature, ci sono qui di seguito il trailer, e la videorecensione del film realizzata mesi fa a Berlino.
Pepe: il trailer ufficiale
Una voce che sostiene di essere il fantasma di Pepe, il primo e unico ippopotamo mai ucciso nelle Americhe, racconta la sua storia, dall’Africa meridionale al Sud America, dove entra a far parte dello zoo privato di Pablo Escobar, fino ai suoi ultimi giorni di libertà.
Ispirata alla fuga di un famigerato ippopotamo, PEPE di Nelson Carlo de los Santos Arias ha vinto l’Orso d’Argento per la miglior regia alla Berlinale dello scorso anno. Attraverso linee temporali, piani di realtà e forme di sperimentazione diversissime, PEPE evoca gli spettri della violenza con stile mistico ed eclettico.
Pepe: la videorecensione
Se poi Pepe non vi convince, a gennaio su MUBI sono o saranno disponibili altri film: da The Girl with the Needle, il film di di Magnus von Horn presentato a Cannes e in shortlist come miglior film internazionale ai 97º Academy Awards, al capolavoro 2046 di Wong Kar-wai, passando per due film di Bergman (che fanno sempre bene) come Persona e Scene da un matrimonio, lo straordinario Mishima - Una vita in quattro capitoli di Paul Schrader (in questi giorni nelle nostre sale col suo nuovo Oh, Canada), il cult maledetto Amore tossico di Claudio Caligari e molto molto altro ancora.