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Oscar 2024: i Candidati come miglior attore protagonista

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Siamo proprio sicuri che l'Oscar per il miglior attore protagonista andrà a Cillian Murphy? L'attore irlandese compete con colleghi talentuosi, di cui uno già candidato agli Academy Awards in diverse occasioni. Andiamo a scoprire chi potrebbe dare del filo da torcere all'interprete principale di Oppenheimer.

Oscar 2024: i Candidati come miglior attore protagonista

Anche quest'anno, a sfidarsi nella corsa all'Oscar per il miglior attore protagonista sono delle teste di serie, e fa piacere notare come tre candidati su cinque siano alla loro prima nomination all'Academy Award e, in un paio di casi, al loro primo ruolo principale in film di una certa rilevanza. Inoltre, fra i personaggi rappresentati ce ne sono due famosi e realmente esistiti che, ognuno a suo modo, hanno influito o sul corso della storia o sullo sviluppo di una determinata arte. A differenza di altre edizioni degli Oscar, quest'anno non c'è un candidato che tutti danno per vincitore, anche se la partita si gioca fra due talentuosi artisti, che hanno già vinto dei premi per i film con cui si presentano domenica sera al Dolby Theatre di Los Angeles.

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Ecco chi sono i candidati all'Oscar per il migliore attore protagonista 2024

  • Cillian Murphy per Oppenheimer
  • Paul Giamatti per The Holdovers
  • Bradley Cooper per Maestro
  • Jeffrey Wright per American Fiction
  • Colman Domingo per Rustin

Cillian Murphy per Oppenheimer

Abbiamo detto tante volte che Oppenheimer è il film con più candidature all'Oscar del 2024, e siccome Christopher Nolan non ha mai vinto per il miglior film e per il miglior regista, questo potrebbe essere il suo anno. La storia dell'uomo che costruì la bomba atomica potrebbe aggiudicarsi tanti Oscar tecnici - fa notare qualcuno - ma i premi vinti da Cillian Murphy e Robert Downey Jr. ci portano a pensare che ci saranno trionfi anche nelle categorie degli attori. Sono in molti a fare il tifo per Cillian Murphy, un artista che ha già recitato per Nolan (in Inception, Dunkirk e nella saga del Cavaliere Oscuro) e che è esploso davvero grazie alla serie tv Peaky Blinders, di cui era interprete principale. Cillian ha una carriera robusta alle spalle, fatta di molte parti secondarie, e tuttavia, quando si è trattato di  avvicinarsi a un personaggio larger than life e onnipresente in 180 minuti di film, l’irlandese dagli occhi azzurri si è dimostrato all'altezza delle aspettative. Murphy, che dovrebbe vincere l'Oscar solo perché non sa cosa sia Tiktok, ha avuto il merito di interpretare J. Robert Oppenheimer in tre momenti molto diversi della sua vita e quindi con tre stati d'animo differenti, e siccome nel film c'è un mistero, il suo viso è apparso a volte imperscrutabile. Indubbiamente nella cinquina dei possibili migliori protagonisti è quello che ha più chance di trionfare, e questo perché si è già portato a casa il Golden Globe, lo Screen Actors' Guild Award e il BAFTA. L'attore è alla sua nomination all'Oscar number one e, prima di Oppenheimer, non aveva mai ricevuto premi per le sue performance cinematografiche.

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Paul Giamatti per The Holdovers

E se invece di Cillian Murphy l'Oscar lo conquistasse Paul Giamatti? Potrebbe benissimo accadere, considerando il fatto che per il film di Alexander Payne l'attore ha già vinto un Golden Globe come miglior attore in una commedia o musical. Giamatti si presenta il 10 marzo forte di un'altra nomination agli Academy Awards, visto che la sua interpretazione in Cinderella Man gli ha valso l'ingresso nella categoria dei migliori attori non protagonisti. The Holdovers segna la sua seconda collaborazione con il regista di Nebraska, che lo aveva diretto nella commedia Sideways. Qui l'attore si muove fra la risata e il dramma, e rende realistico e umano un personaggio che ha anche qualcosa di sgradevole: ad esempio una disfunzione ghiandolare che rende abbastanza insopportabile l'odore del suo corpo, un evidente strabismo e un eccessivo consumo di alcool. Non cerca l'approvazione del pubblico Giamatti, non calca mai la mano, non è mai istrionico e non sovrasta mai gli altri due personaggi principali del film. Se il 10 marzo dovesse essere Paul a stringere fra le mani l'Oscar, dietro al riconoscimento ci sarà anche il desiderio di premiare l'intera carriera dell'attore, insuperabile per esempio in Barney. Se ci pensiamo. è un po’ quello che è accaduto con Leonardo DiCaprio, che, vincendo per Revenant - Redivivo, ha trionfato anche per The Wolf of Wall Street, Blood Diamond, eccetera.

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Bradley Cooper per Maestro

Da quando ha cantato "Shallow" con Lady Gaga durante la cerimonia degli Oscar del 2019, Bradley Cooper è diventato uno dei volti famosi che subito accostiamo agli Academy Awards. Dei cinque candidati come migliori protagonisti, Cooper è il più blasonato e referenziato. La sua prima candidatura all'Oscar, in qualità di miglior attore protagonista per Il lato positivo, risale al 2013. Nel 2014  ha ottenuto la nomination come miglior attore non protagonista per American Hustle, in cui sfoggiava una favolosa capigliatura quasi afro. Come miglior attore protagonista ha gareggiato anche nel 2015 per American Sniper e nel 2019 per A Star is Born. Sempre per il suo primo film da regista, così come per Maestro, è stato candidato per la sceneggiatura, nel primo caso non originale e nel secondo originale. Poi ci sono le nomination come produttore, e precisamente per American Sniper, A Star is Born, Joker, La fiera delle illusioni e Maestro. E veniamo alla sua performance nei panni del musicista, compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein. Noi l'abbiamo trovata notevole. Bradley ha fatto un ottimo lavoro sulla voce e la gestualità di Bernstein, e soprattutto è entrato nell'anima e nel cuore di un monumento nazionale americano, di cui ha esplorato e rappresentato le contraddizioni e le complessità, e quindi l'amore per sua moglie Felicia e la sua omosessualità. Lo ha fatto senza ricorrere a una facile retorica, senza indugiare nel melodramma e senza manierismi, consapevole del fatto che la bravura di un attore viene fuori anche grazie a gesti appena accennati e piani d'ascolto.

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Jeffrey Wright per American Fiction

Jeffrey Wright è uno di quegli attori che, a meno di non essere dei cinefili sfegatati, conosciamo da sempre ma non ricordiamo esattamente dove li abbiamo visti. E invece, dando uno sguardo alla sua filmografia, ci accorgiamo che frequenta la settima arte fin dal 1990 e che è stato il protagonista di Basquiat di Julian Schnabel, per poi lavorare con Ang Lee, Michael Mann, Jonathan Demme e in 2 film di James Bond, nel ruolo di Felix Leiter. Ben presente ai fan della saga di Hunger Games e a chi divora serie tv, il protagonista maschile di Westworld è stato candidato all'Oscar, in questo 2024, per la sua performance - che si muove fra ironia, malinconia, smarrimento e stupore - in American Fiction, Si tratta di uno dei film più interessanti della stagione appena trascorsa e parla del successo, dei compromessi a cui la vita ci porta e di cosa significhi appartenere a una minoranza nella quale ci si riconosce solo a metà. American Fiction ha ottenuto 5 candidature all'Oscar. Se potessimo trafugare la busta con il nome del vincitore del trofeo per il miglior attore protagonista, sostituiremmo il cartoncino con il nome del vincitore con uno con su scritto Jeffrey Wright, ma chi siamo noi per sostituirci ai membri dell'Academy? Soltanto dei fan sfegatati del Dr. Valentin Narcisse di Boardwalk Empire, che sarebbe felicissimo di gareggiare per l'Oscar.

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Colman Domingo per Rustin

Chiude la cinquina dei possibili miglior attori protagonisti Colman Domingo per la sua interpretazione di Bayard Rustin in Rustin. Il personaggio che George C. Wolf gli ha affidato non solo è realmente esistito, ma è stato un importante attivista politico, che si è battuto per i diritti civili dalla comunità afroamericana e ha organizzato la Marcia su Washington per il lavoro e la libertà in occasione della quale Martin Luther King ha pronunciato il celebre discorso I have a dream. Ora, il grande pregio di Domingo è l'essere riuscito a privare il suo personaggio di quella sacralità imbalsamata che spesso caratterizza le grandi figure storiche raccontate al cinema. Il suo Bayard Rustin è un condensato di energia, grinta, autoironia ed eccentricità. L’attore però ha il pieno controllo del personaggio, che non va mai sopra le righe e soprattutto non dimentica mai la sua battaglia. Vincitore di un premio Emmy per la sua performance nella serie Euphoria, Colman Domingo è alla sua prima nomination all'Oscar e per la sua interpretazione è stato candidato anche al Golden Globe e allo Screen Actors' Guild Award.

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