Morte di Papa Francesco: Martin Scorsese ricorda commosso l'immensa perdita
Un pensiero commosso per commentare un rapporto speciale anche per Martin Scorsese che ha tenuto a sottolineare come la morte di Papa Francesco rappresenti una perdita immensa per il mondo intero. Ecco il ricordo del regista italo americano.

Il suo cinema trasuda spiritualità e un rapporto a fasi alterne con la religione cattolica. Martin Scorsese è nato e cresciuto fra i migranti italiani e cattolici della sua New York e si è formato fra scuole cattoliche e parrocchia, pensando anche per un certo periodo di prendere i voti e dedicare la sua vita al sacerdozio. Più recentemente ha instaurato un rapporto stretto e sincero con Papa Francesco, la cui morte l'ha profondamente commosso, così come è accaduto a tanti cattolici e non credenti in tutto il mondo. Varie volte Scorsese è stato ricevuto in Vaticano e ha incontrato il pontefice argentino in numerose occasioni, consolidando un legame anche attraverso l'apprezzamento reciproco per il cinema e l'arte in generale.
Martin Scorsese ha reso omaggio a Francesco con un tributo inviato a Variety. "Ci sarebbe molto da dire sull'importanza di Papa Francesco e su tutto quello che ha significato per il mondo, per la Chiesa e per il papato. Lascerò che siano altri a farlo. È stato, sotto ogni punto di vista, un essere umano straordinario. Riconosceva i propri difetti, trasmettendo saggezza e una sincera bontà. Si è sempre impegnato con spirito incrollabile per il bene. Sapeva nel profondo del cuore che l'ignoranza è una terribile piaga per l'umanità. Per questo non ha mai smesso di imparare. E non ha mai smesso di illuminare. Ha abbracciato, predicato e praticato il perdono. Un perdono universale e costante. La sua perdita rappresenta una ferita profonda per me: ho avuto la fortuna di conoscerlo e mi mancheranno la sua presenza e il suo calore. La perdita per il mondo è immensa. Ma ha lasciato una luce che non potrà mai spegnersi".
Un paio d'anni fa aveva dichiarato dopo un incontro con Papa Francesco che avrebbe realizzato un altro film intorno alla figura di Gesù, dopo il discusso L'ultima tentazione di Cristo del 1988, con Willem Dafoe protagonista. Così aveva dichiarato, "Ho risposto all'appello del Papa agli artisti nell'unico modo che conosco: immaginando e scrivendo una sceneggiatura per un film su Gesù. E sto per iniziare a realizzarlo". Un film che dovrebbe basarsi su un romanzo di Shūsaku Endō, Vita di Gesù (edito in Italia da Queriniana), anche se non si sa a che punto sia la lavorazione. In passato, parlando di spiritualità, nel 2016 ha diretto Silence, adattamento di un altro romanzo di Shūsaku Endō, affidando ad Andrew Garfield il ruolo del protagonista, uno di due missionari impegnati a diffondere il cattolicesimo in Giappone nel XVII secolo.