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Mixed by Erry: arriva al cinema il nuovo film di Sydney Sibilia su un'altra incredibile storia vera

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Si è svolta a Napoli, dove... tutto è cominciato, la conferenza stampa di Mixed by Erry, al cinema da oggi 2 marzo con 01 Distribution e assolutamente da non perdere.

Mixed by Erry: arriva al cinema il nuovo film di Sydney Sibilia su un'altra incredibile storia vera

Non capitano (più) tanto spesso, nel nostro lavoro, trasferte così speciali e divertenti: la stampa romana è stata trasferita per un giorno praticamente in massa a Napoli, dove la sera si sarebbe svolta l'anteprima ufficiale, in una giornata purtroppo un po' sciupata dal maltempo, ma rallegrata dall'incontro con parte del cast di Mixed by Erry e col regista Sydney Sibilia. Al cinema dal 2 marzo con 01 Distribution in 350 copie, il nuovo film del regista di Salerno racconta la clamorosa vicenda dei famosissimi fratelli Frattasio, Enrico, Angelo e Peppe, tre ragazzi del problematico quartiere di Forcella che tra gli anni Ottanta e i Novanta diventarono, con le loro compilation su audiocassette e copie di album famosi, i primi pirati del settore dell'audiovisivo ma al tempo stesso rappresentarono un'epoca, un fenomeno di costume e un ricordo indelebile per tutti i ragazzi che acquistavano sulle bancarelle i loro “falsi originali” (che vennero a loro volta piratati). Tra questi c'era anche Sydney Sibilia, che ci ha detto che il film “è sempre stato parte della mia vita. A Salerno, quando ero bambino a fine anni Ottanta compravo sulle bancarelle, come tutti, le cassette Mixed by Erry, poi sono finite in un cassetto dove le ho ritrovate e ne parlavamo a volte con gli amici. Il mio cosceneggiatore Armando Festa mi ha detto “andiamoli a conoscere”, perché non è che dietro tutte le storie ci sia un film, e abbiamo scoperto una storia straordinaria”.

Ecco come erano fatte le cassette con il marchio "Mixed By Erry"



Come spiega il moderatore, il giornalista musicale Federico Vacalebre, che l'argomento lo conosce bene e i fratelli Frattasio li ha intervistati, le cassette col marchio Mixed by Erry erano fatte in questo modo: nel lato A c'era un disco, in quello B anche altre cose affini alla musica scelta, in pratica erano delle specie di playlist secondo i gusti presunti dell'acquirente e all'interno contenevano la voce di Erry, Diventarono anche trampolino per i cantanti neomelodici che, come si vede in una scena del film, andavano nel negozio per farsi ascoltare, nella speranza di essere scelti e finire in una di queste compilation. I Frattasio, nella loro impresa ovviamente illegale (ma all'epoca non ancora sancita adeguatamente dalla legge, che venne inasprita proprio a causa loro) dettero lavoro a moltissime famiglie, sottraendole probabilmente a un destino ancora peggiore. Per interpretarli, il regista racconta di aver voluto attori esordienti, sui vent'anni com'erano loro e di aver scelto per primo Emanuele Palumbo, che interpreta Angelo, il più scafato e "duro" dei tre, ma di avergli fatto fare tantissimi provini, poi Giuseppe Arena (Peppe) e Luigi D'Oriano (Enrico), mentre le ragazze, Chiara Celotto e Greta Esposito, sono state prese subito o quasi. A fianco di questi inesperti ma efficaci interpreti ci sono attori già affermati: Adriano Pantaleo e Cristiana Dell'Anna sono i genitori, Fabrizio Gifuni il dirigente di un'azienda milanese che entra in affari coi Frattasio prima dell'inevitabile crollo, arresto e condanna, Francesco Di Leva il finanziere deciso a incastrarli, mentre in un piccolo ruolo appaiono anche Salvatore Striano (è il padrone del negozio di dischi dove Enrico coltiva il suo amore per la musica) e in un cammeo Raiz, che sconsiglia al futuro pirata, perché non adatto, di fare il DJ.

Mixed By Erry: cosa hanno raccontato protagonisti e realizzatori alla presentazione del film



Con la scusa del covid, dice Sibilia, per cementare la loro alchimia, ha fatto in pratica convivere i tre protagonisti per un periodo, in modo che tra loro si sviluppasse quel sentimento di fratellanza per cui si va d'accordo ma si finisce per litigare, c'è un grande amore ma alla fine non ci si sopporta più. Cristiana Dell'Anna ha fatto suo il ruolo, le riconosce Sibilia, che in genere scrive personaggi molto definiti ma le ha permesso di cambiarlo, dando alla madre pù inconsapevolezza e bontà di come l'aveva immaginata: “è stato facile”, dice l'attrice, “la sua unica preoccupazione è il benessere dei figli, che mangino e stiano bene. Per il resto è molto poco consapevole di quello che le accade intorno. Ricorda un po' quelle mamme, nonne e zie che abbiamo conosciuto, quelle che ti danno il pizzicotto e che mancano”. Matteo Rovere, regista e produttore di Groenlandia con Sydney Sibilia, si dichiara felice che proprio questo film, “al tempo stesso fiabesco e realistico”, costituisca il suo ritorno nei cinema. “Sono ammaliato”, aggiunge, “da un racconto che ha la forza di inserirsi in un tessuto narrativo così specifico. Lo considero un po' un romanzo americano ambientato a Napoli”. Quanto c'è di vero e quanto di fantasia nel film? Sydney Sibilia non si sbilancia, ma ammette che ha dovuto “riassumere 10 anni di vita in un film di 1 ora e 50. Ma ci sono cose tremendamente vere, ad esempio le parole della sentenza con cui sono stati condannati. Ho sbobinato la loro vita”.

Secondo Luigi D'Oriano, l'Erry del film, se c'è un messaggio è quello di “Non mollare mai, è importante seguire i propri sogni, senza mai abbassare la guardia”. Gli fa eco Emanuele Palumbo, dicendo che è fondamentale “credere nei sogni e nella famiglia. In fondo la vita è una sola, non bisogna lasciarsi abbattere ma provarci comunque". Sulle differenze tra allora e oggi, "un tempo a Napoli quando una famiglia diceva “non posso mangiare” era vero, adesso questo è cambiato, e anche la musica forse ha perso un po' di quel romanticismo”. Giuseppe Arena prova un po' di nostalgia per quel mondo, certo non facile e pieno di drammi e contraddizioni, in cui si è trovato a vivere per il film: “Vengo dalla provincia, da Monte di Procida, ma mi sarebbe piaciuto tanto vivere in quegli anni, in quell'epoca, che aveva dei valori più autentici”. “Anche io vengo dalla provincia”, dice D'Oriano, “conosco quell'epoca dai racconti dei genitori, dei parenti e degli amici più adulti. In generale era più autentica, oggi forse si riflette un po' troppo”. I sogni ci sono ancora oggi, nei giovani, concordano i tre, ma adesso sembra tutto più semplice, mentre un tempo per raggiungerli si lottava di più.

Mixed By Erry: "Il film non intende romanticizzare la pirateria"

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Ovviamente il film non intende affatto romanticizzare la pirateria, su cui i giudizi sono unanimemente negativi e che i veri protagonisti della storia hanno pagato in prima persona, col carcere, ma non è questo il tema del film, che vuole essere il ritratto di tre ragazzi che cercano di uscire da una situazione in apparenza senza sbocchi, con totale incoscienza dei rischi che corrono. “Si cerca sempre di trovare una morale in un fatto che ha cambiato la legge italiana”, dice Cristiana Dell'Anna, “Questo non è un film sulla pirateria, ma è la storia di tre ragazzi che vogliono costruirsi un futuro”. Sibilia racconta poi il suo divertimento nell'essersi reinventato la Milano da bere degli anni Ottanta, dove è inserito il personaggio di Fabrizio Gifuni, un posto dove "tutto è possibile, tutto è bellissimo, perfino il pesce è buonissimo” e svela un segreto, “per ricreare il traffico mi sono ispirato alla pubblicità del pennello Cinghiale, una Milano piena di quel traffico e un po' grigia, ma non per il personaggio di Gifuni”.

Mixed by Erry è un film divertente, coinvolgente e originale, con una bel ritmo e una bellissima colonna sonora, che aspetta al cinema dal 2 marzo sia i tanti che hanno un vago ricordo di questa storia o hanno avuto in mano queste audiocassette, sia i più giovani che scopriranno una vicenda davvero incredibile, perfino più di quella dell'Isola delle Rose, di cui è ricco il nostro passato e che Sydney Sibilia sembra destinato a raccontare al meglio.

Leggi anche Mixed By Erry: la recensione del nuovo film di Sydney Sibilia

Foto di A. Pirrello
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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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