Mission: Impossible 7, Simon Pegg rivela: "Christopher McQuarrie e Tom Cruise non seguono sempre la sceneggiatura"
Simon Pegg - volto del franchise Mission: Impossible sin dal terzo capitolo - ha rivelato il particolare metodo di lavoro del regista, Christopher McQuarrie, e di Tom Cruise, che spesso lasciano molto spazio all'improvvisazione. Scopriamo dunque cosa ha dichiarato.

Mission: Impossible - Dead Reckoning: Parte Uno - attualmente nelle sale di tutto il mondo - sancisce il ritorno di Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt. Come per gli altri capitoli del franchise, le scene d'azione assumono un'importanza fondamentale all'interno della narrazione, al punto che i fan si sono chiesti se esista una reale sceneggiatura da seguire o se la maggior parte delle riprese sia invece affidata all'improvvisazione. A svelare qualche dettaglio in merito, è stato Simon Pegg, volto di Benji Dunn sin dal terzo episodio della saga, Mission: Impossible III.
Mission: Impossible - Dead Reckoning: Parte Uno, Simon Pegg rivela l'originale metodo di lavoro di Christopher McQuarrie
Durante un'intervista a Variety - rilasciata prima dello sciopero degli attori attualmente in corso - Simon Pegg ha rivelato qualche dettaglio del rapporto di Christopher McQuarrie - regista della saga a partire dal quinto capitolo, Mission: Impossible - Rogue Nation - e di Tom Cruise con la sceneggiatura. Pegg ha infatti rivelato che lo script ricopre una rilevanza fondamentale durante le riprese, ma che molto spazio viene lasciato all'improvvisazione e soprattutto all'ispirazione del momento, proveniente dai luoghi in cui si sta girando o dagli attori o personaggi coinvolti in quella sequenza:
Non abbiamo mai la sceneggiatura durante i giorni di riprese. Impariamo le nostre battute già nei giorni precedenti. McQ [Christopher McQuarrie, il regista] permette però anche ai luoghi in cui andiamo, ai personaggi o agli attori con cui sta lavorando di aiutarlo a scrivere la storia. Lascia che la storia gli venga rivelata guardando, per esempio, le strade di Roma o i canali di Venezia. È un modo di lavorare "al volo", dal momento che hai un'idea approssimativa di ciò che stai facendo ma i dettagli vengono spesso definiti all'ultimo minuto. Ma fa parte dell'essere un attore, e mi diverte. Abbiamo un'altra "Mission: Impossible" da affiancare a quella affrontata nel film. Tutto, però, è sempre nella testa di McQ. Non lo inventa in quel preciso momento, ha solo bisogno di far uscire le idee in maniera graduale.Leggi anche Simon Pegg rivela: "Ho tenuto nascosta la mia dipendenza dall'alcol sul set di Mission: Impossible III"
Simon Pegg, dunque, ha costruito un rapporto di fiducia e complicità sia con il regista sia con Tom Cruise, collaborando con entrambi sin dal 2006 - anno d'uscita di Mission: Impossible III. Al fianco della star, nel capitolo attualmente nelle sale, troviamo poi un cast alla star formato da Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby , Esai Morales, Shea Whigham, Indira Varma, Pom Klementieff ed Henry Czerny. Non resta quindi che recarsi in sala, per apprezzare l'originale metodo di lavoro di Christopher McQuarrie.