Michael Keaton su Tim Burton: "Ancora non capisco che dice", l'affettuoso discorso per la stella sulla Walk of Fame a Tim
Nel giorno della stella sulla Walk of Fame per Tim Burton, è stato Michael Keaton, tra poco al cinema in Beetlejuice 2, a celebrare l'amico regista, soffermandosi sulla scelta coraggiosa di volerlo per Bruce Wayne. E sottolinenando come il suo tocco abbia cambiato il genere del cinecomic per sempre. "Ma ancora non capisco di che diavolo parla".
Dal 5 settembre Beetlejuice Beetlejuice celebra una reunion preziosa: Michael Keaton e Tim Burton tornano sul personaggio che aveva dato inizio alla loro collaborazione, nel lontanissimo Beetlejuice del 1988. Tim Burton ha ricevuto la sua stella sulla Walk of Fame di Hollywood, ed è stato proprio Keaton a dedicargli uno dei discorsi, da amico prima che da collega. Il suo calore e la sua ironia compensano la crudeltà hollywoodiana, che ha cancellato Johnny Depp, un altro che ci sarebbe piaciuto ascoltare in una circostanza del genere. Grazie a Variety, abbiamo un video completo dell'evento, che vi traduciamo in basso. Leggi anche Beetlejuice Beetlejuice, Tim Burton in conferenza stampa a Venezia: "Mi ero perso un po', con questo mi sono tanto divertito"
Michael Keaton praises Tim Burton: "There are a lot of people making a lot of money out there with their superhero movies because of his choice and his vision of what those movies could be, because he changed everything." https://t.co/wxrWvt5aTS pic.twitter.com/F32Vp0xmHS
— Variety (@Variety) September 3, 2024
Michael Keaton su Tim Burton e Batman: "Ebbe il coraggio di dire: voglio quello lì"
Michael Keaton ha lavorato con Tim Burton cinque volte: Beetlejuice (1988), Batman (1989), Batman - Il ritorno (1992), Dumbo (2019) e Beetlejuice Beetlejuice (2024). L'amicizia che si è consolidata negli anni non si riflette nel numero relativamente ridotto dei film poi effettivamente realizzati insieme, ma è venuta a galla nel discorso, ironico e non privo di affettuose prese in giro, che Keaton ha pronunciato alla cerimonia per la stella di Tim nella Hollywood Walk of Fame.
Nei primi due-tre incontri che ebbi con Tim, mi dissero che c'era questo giovane regista di talento, che voleva incontarmi per una cosa. Andai, l'incontro fu piacevole, me ne andai, mi chiesero cosa ne pensassi e dissi: "Un tipo simpatico, non so proprio di cosa stia parlando". E dopo altri due-tre incontri molto simili, tornai a casa, avendo in più qualche bozzetto, se non ricordo male, e dissi: "Mi piace ancora di più, quest'uomo lo adoro, ma ancora non so di cosa stia parlando". Parlavamo di Beetlejuice. Ma dopo cinque film insieme e oltre trent'anni che lo conosco... ancora non capisco di cosa sta parlando! [...]
Seriamente, non solo so di cosa sta parlando, proprio lo sento. In ogni film. [...] Quando sento Winona e altre persone usare la parola "weird", "assurdo", fate conto che sono in prima fila, perché mi sento davvero molto, molto a mio agio lavorando con quest'uomo. È una vera gioia. [...]
Mi ricordo chiaramente il primo giorno sul set di Beetlejuice, avevo delle idee che pensavo potessero funzionare, dal guardaroba, non avevamo mai fatto prove, mi ricordo troppo bene che arrivai pensando "speriamo che funzioni". Tim mi fece fare un piccolo tour dei set, ti guardi intorno e ci sono... teste rimpicciolite. Ooookay. Vidi questi grandi set bellissimi e non mi ci volle molto tempo per sentirmi enormemente a mio agio. Da allora è sempre stato così. Essere circondati dall'arte ci fa stare bene. Farne parte è raro, ed è un'esperienza che ho ogni volta che sono sul set con Tim. [...] Ha un'enorme apertura verso le idee altrui e la creatività. E in lui c'è anche quest'assenza di pretenziosità. [...] Quando si parlava dei surrealisti si diceva che pensavano fuori dagli schemi, per me lui è in quel mondo lì. [...]
Vorrei chiudere parlando della questione Batman. Mi presenta un copione e mi dice: "Per favore, leggilo, dimmi cosa ne pensi". Questo succedeva dopo Beetlejuice, dopo QUELLA performance, in QUEL tipo di film! E lui dice allo studio: "Voglio quello lì"! [...] Ci fu una ribellione, pareva che un esercito nemico ci stesse invadendo. Non ci si credeva. La stampa diede i numeri. Ma lui insistette su di me. Il coraggio che ebbe in quella decisione sarà per sempre molto speciale per me, ovviamente, ma considerate pure a cosa ha dato origine: un sacco di gente oggi fa un sacco di soldi con i film di supereroi, per via della sua scelta e di come lui pensò che questi film si potessero fare. Perché ha cambiato tutto. L'avrò detto centinaia di volte, ma è vero. [...]
Non so perché non lo dissi già quel primo giorno che arrivai sul set, alla fine del primo giorno di riprese con quest'uomo qui. Per citare male Bogart da Casablanca... "Tim, credo che questo sia l'inizio di una bellissima amicizia". Grazie amico mio, sei il top!
