Michael Collins: la storia vera raccontata nel film con Liam Neeson sull'eroe dell'indipendenza irlandese
Vinse il Leone d'oro nel 1996 il film storico di Neil Jordan Michael Collins, dedicato al leader irlandese. Nel cast anche Stephen Rea, Julia Roberts e un grande Alan Rickman.

- Michael Collins: la trama e il trailer del film
- Michael Collins: alcune curiosità sul film
- Il vero Michael Collins
Nel 1996 l'affresco storico sull'indipendenza irlandese Michael Collins, diretto da Neil Jordan, con Liam Neeson come protagonista e un nutrito cast di grandi attori come Alan Rickman, Stephen Rea, Aidan Quinn e Julia Roberts, vinse il Leone d'oro al festival di Venezia e la coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile, andata a Neeson. Quell'anno la giuria della Mostra (diretta per l'ultimo anno da Gillo Pontecorvo) era presieduta da Roman Polanski e comprendeva anche l'attrice Anjelica Huston, lo scrittore Paul Auster, il nostro grande critico Callisto Cosulich e la scrittrice Miriam Mafai, che apprezzarono un film denso e drammatico che piacerà sicuramente agli appassionati di storia. Michael Collins può vantare anche due candidature agli Oscar (per la colonna sonora di Elliott Goldenthal e la fotografia di Chris Menges) e una bella e sentita prova di Liam Neeson nella fase più matura e impegnata della sua carriera: appena due anni prima l'attore aveva ottenuto la sua (prima e unica) candidatura all'Oscar per Schindler's List.
Michael Collins: la trama e il trailer del film
La storia prende il via nel 1922, alla morte di Michael Collins, quando un suo compagno di lotta, Joe O'Reilly, tenta di consolare la sua compagna, Kitty Kiernan, per poi tornare indietro nel tempo, al 1916, durante la cosiddetta rivolta di Pasqua in cui i rivoluzionari irlandesi tennero testa per sei giorni all'esercito inglese. Dopo la rivolta molti dei responsabili, tranne pochi tra cui Eamon de Valera (Rickman), cittadino americano, Collins e Harry Boland (Quinn), finiscono davanti al plotone d'esecuzione, mentre loro vengono incarcerati. Nel 1918 inizia la guerra d'indipendenza irlandese, e una volta uscito di galera, Collins viaggia per l'Irlanda diffondendo consapevolezza dell'iniquità del dominio inglese e infiammando gli animi con la sua personalità e la sua passione, oltre ad organizzare la guerriglia. Ferito dopo uno scontro con la polizia reale irlandese, viene curato da Kitty Kiernan, di cui si innamora. La lotta continua eroicamente fino all'indipendenza del Paese e al discusso trattato di pace, ma Michael Collins viene assassinato in un'imboscata dell'IRA.
Michael Collins: alcune curiosità sul film
Liam Neeson, nato in Irlanda del Nord, incarna benissimo l'eroe dell'indipendenza irlandese, anche se all'epoca delle riprese aveva 43 anni, 12 più di Collins al momento della sua morte. Nelle intenzioni di Michael Cimino, inizialmente considerato come regista, il ruolo sarebbe stato interpretato da un altro attore irlandese, Gabriel Byrne. Il progetto venne poi affidato a Jordan da David Geffen, dopo il successo di Intervista col vampiro. La sceneggiatura del regista risaliva a una decina d'anni prima, e dimostra che si tratta di una storia che teneva particolarmente a raccontare. La figura di Michael Collins affascinava da tempo il cinema: nei primi anni Ottanta Robert Redford passò del tempo a Dublino a fare ricerche per un probabile biopic, e, prima di Neeson, anche Kevin Costner venne considerato. Sicuramente la scelta di un attore irlandese è filologicamente più corretta e il film è diventato il film più visto in patria (battuto solo nel 2000 da Titanic), dove la censura non ha imposto tagli e divieti e nonostante le scene cruente ha lasciato ai genitori la responsabilità se farlo o meno vedere ai figli. Non tutte le circostanze storiche sono accurate, per la necessità di raccontarle in un film di poco più di due ore, in modo comprensibile per un pubblico internazionale. Ad esempio il personaggio di Stephen Rea, Ned Broy, nasce dall'incrocio tra il vero Broy, un agente di polizia doppiogiochista, e Dick McKee, comandante della brigata dublinese dell'IRA. Il primo sopravvisse alla guerra mentre il secondo fu catturato la notte prima di un attacco ad agenti britannici e ucciso durante un tentativo di fuga.
Il vero Michael Collins
Michael Collins fu il rivoluzionario, soldato e uomo politico che guidò l'Irlanda verso l'indipendenza e fu Presidente del governo provvisorio del libero stato d'Irlanda dal gennaio 1922 fino al suo assassinio, avvenuto nell'agosto dello stesso anno. Era nato nella contea di Cork, ultimo di otto fratelli, in una famiglia fieramente repubblicana. Nel 1906 si trasferì a Londra dove fu impiegato in una banca nazionale. Lì, attraverso l'associazione atletica gaelica, entrò in contatto con la società segreta della Fratellanza Repubblicana Irlandese e con la Lega Gaelica. Nel 1916 tornò in patria e si unì alla rivolta di Pasqua: catturato, fu internato come prigioniero di guerra nel campo di concentramento di Frongoch, da dove venne liberato a dicembre. Per le sue capacità intellettuali e organizzative, Collins salì nei ranghi dei Volontari Irlandesi e di Sinn Féin (il partito repubblicano irlandese), per il cui parlamento ricoprì il ruolo di ministro delle finanze. Dopo il 21 gennaio 1919, con la dichiarazione d'Indipendenza irlandese e l'inizio della guerra d'indipendenza, fu il Direttore dell'organizzazione e Aiutante Generale dei Volontari Irlandesi oltre che direttore dell'Intelligence dell'esercito repubblicano irlandese (IRA). Fu uno stratega della guerriglia e in questa veste organizzò diversi attacchi riusciti alle forze militari britanniche tra cui il famoso “Bloody Sunday”, nel novembre del 1920. Dopo il cessate il fuoco del luglio 1921, Collins e il fondatore di Sinn Fèin Arthur Griffith vennero mandati dal capo del governo Eamon de Valera a negoziare il trattato di pace. Il Trattato Anglo-Irlandese che nacque da questi incontri dette vita al libero stato d'Irlanda ma dipendeva da un giuramento di fedeltà alla Corona, che scontentò molti leader repubblicani. Collins riuscì a far ratificare il trattato dal Parlamento, considerandolo come un'occasione di “libertà per ottenere la libertà”. Il governo provvisorio di cui fu presidente all'inizio del 1922 si dissolse presto per l'inizio della Guerra Civile Irlandese, dove fu nominato comandante dell'esercito nazionale, fino alla sua morte avvenuta durante un'imboscata delle forze opposte al trattato il 22 agosto 1922.