Le Iene, Quentin Tarantino sul casting di Tim Roth: "Ero ubriaco fradicio quando l'ho scelto!"

Il debutto alla regia di Quentin Tarantino è stato folgorante e, rapidamente, quell'autore semisconosciuto si è affermato come uno dei nomi più originali e chiacchierati di Hollywood. Siamo nel 1992 e il film in questione è Le Iene. In virtù di un cast corale in forma smagliante e di una storia crime violenta e sopra le righe, il film è diventato un cult a tutti gli effetti. Non tutti sanno, però, che Tim Roth, alias Mr. Orange, ha avuto la parte perché Tarantino era completamente ubriaco.

Quel ruolo cambiò drasticamente la vita e la carriera dell'attore inglese, malgrado il regista, tornato in sé, si sia pentito amaramente della propria leggerezza. Cominciamo dal principio. Roth e Tarantino si ritrovarono insieme una sera di molti anni fa. Tra una chiacchiera e l'altra, il tasso alcolico raggiunse un livello esorbitante e fu a quel punto che Quentin decise che quel ragazzo sarebbe stato il suo Mr. Orange. Nel 2015, intervistato proprio insieme a Tim Roth per promuovere The Hateful Eight, l'autore ha ricordato quell'assurda dinamica.

Tim e io andiamo in un bar, The Coach And Horses al Sunset, dove lui va di solito, e beviamo, beviamo e ci ubriachiamo. Voglio dire, siamo proprio sballati. Sono le 2 di notte e siamo entrambi sballati. In pratica, in uno stato di torpore da ubriaco gli ho dato la parte. E poi, dopo avergli dato la parte, ho visto Vincent & Theo e l'ho odiato. Era orribile! Era il peggiore! Oh mio Dio! Cosa faccio? Gli ho dato la parte, devo essere un uomo di parola, e... è stato ok ne Le Iene.

In Vincent & Theo, biopic del 1990 diretto da Robert Altman, Roth ha interpretato il celebre pittore Vincent van Gogh. A quanto pare, la sua interpretazione non ha conquistato Quentin Tarantino, per usare un eufemismo. Tuttavia, al momento di girar Le Iene, si persuase di aver fatto la scelta giusta, sebbene alterato dai fumi dell'alcool! Non a caso, il duo si è ritrovato sul set in più occasioni negli anni successivi. Roth è stato Zucchino in Pulp Fiction (1994), il fattorino Ted in Four Rooms (scritto e interpretato da Tarantino nel 1995) e l'ambiguo Ozzy nel già citato The Hateful Eight (2015).

Tim Roth, cosa pensa del ritiro di Quentin Tarantino dopo il decimo film

Quentin Tarantino continua a ripetere di aver intenzione di ritirarsi dalle scene dopo aver girato il suo decimo film. La sua ultima fatica, C'era una Volta a Hollywood, risale al 2019 e attualmente non sappiamo quando tornerà sul set né che tipo di lungometraggio ha in mente. Di recente, il regista ha confermato di aver rinunciato al film su Star Trek e rotto il silenzio sulle dicerie relative al fantomatico The Movie Critic. Non contento, ha svelato di essere al lavoro su uno show per Broadway.

In attesa di saperne di più, sappiate che Tim Roth ha detto la sua su questa regola autoimposta da Tarantino. Lo ha fatto nel 2022, ai microfoni del podcast Overdue Rental di Matthew Schuchman and Mike Reyes. La sua impressione è che il collega manterrà la promessa, con buona pace dei fans.

Sembra essere fedele alla sua parola, intendo, quando ne abbiamo parlato. In pratica, tutti i suoi attori sono in stand-by. È proprio così che funziona: se ti chiama, sei a bordo e sei dentro. E non offenderti se non lo sei. È solo la gang. Siamo tutti un gruppo così unito, quindi siamo molto consapevoli di questa eventualità. Quentin ha sempre detto che non voleva continuare a fare film che peggioravano gradualmente con l'avanzare dell'età.

The Movie Critic, soggetto su cui si è ampiamente speculato nell'ultimo anno, avrebbe dovuto essere incentrato sulla figura di un critico cinematografico di serie B realmente esistito ma mai diventato famoso. Girava voce che sarebbe stato ambientato a Los Angeles negli Anni Settanta e che Brad Pitt fosse ufficialmente nel cast. Ad oggi, solo il tempo rivelerà quale sarà la storia che il regista sceglierà per concludere la sua carriera dietro la macchina da presa.