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Johnny Depp a Cannes: "Il mio ritorno? Ma io non sono mai andato da nessuna parte"

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Prima pareva non esserci, poi è arrivato a sopresa alla conferenza stampa di Jeanne du Barry - La Favorita del Re. E da quel momento non ce n'è stato più per nessuno. Ecco cosa ha detto Johnny Depp in questa sua uscita pubblica al Festival di Cannes.

Johnny Depp a Cannes: "Il mio ritorno? Ma io non sono mai andato da nessuna parte"

Ci sono tutti, da Maïwenn in giù, al photocall e alla conferenza stampa di Cannes di Jeanne du Barry - La Favorita del Re, il film che ha aperto la 76esima edizione del festival.
Tutti, ma non il Re in persona, alias Johnny Depp. Come a confermare che il rapporto con la regista francese è stato tutt’altro che sereno, come ben sappiamo. Nelle ultime giornate Maïwenn ha voluto ridurre i dissidi a “differenze culturali”, perché, ha detto, in America l’attore è il Re del set, mentre in Francia, in Europa, a regnare sul set è il regista. O la regista, in questo caso.
Poi però, ecco la sorpresa: Depp arriva, e da quel momento in avanti l’attenzione della sala è tutta per lui.
Il che è stato anche un bene, visto che come spesso accade non è che dalle dichiarazioni dei presenti fosse uscito granché d’interessante. La regista si era limitata a parlare di come avesse proposto la parte di Luigi XV prima a alcuni non specificati attori francesi, coi quali però non si era creata la giusta alchimia, e come quindi avesse deciso di rivolgersi a Depp: “quello che cercavo era più importante della nazionalità dell’attore che interpretava il re di Francia”. Peraltro, ha aggiunto Maïwenn, “quando ho incontrato Johnny ho scoperto che conosceva la storia della Francia e di Luigi XV meglio di me, e che della Francia, dove ha vissuto a lungo, conosce il cinema, l’arte e la pittura”.

“Quando mi ha posto la parte le ho detto che forse avrebbe dovuto provare a prendere un attore francese, e lei mi ha risposto che l’aveva già fatto”, ha detto Johnny Depp, ignaro delle precedenti dichiarazioni della regista. “Ho trovato molto coraggioso da parte sua scegliere uno zoticone del Kentucky per interpretare il Re di Francia, e questo coraggio mi ha spinto ad averne io stesso e a accettare la proposta, e la sfida di esprimermi in una lingua non mia, con un vernacolo molto diverso dal mio”. Sul suo francese Depp ha detto che Maïwenn è stata “molto paziente”. E a chi gli chiede se avesse visto nella condizione del re quella di un divo di Hollywood ha risposto dribblando la domanda: “La sfida di ogni film è che lo spettatore si dimentichi di te e di quello che ti riguarda nei primi minuti… quello che mi interessava qui era poi il ragionare sul fatto che essere un re voleva dire avere 7 o 8 diverse personalità diverse a seconda di chi fosse il suo interlocutore”.
Ma a parte questo, di Jeanne du Barry Johnny Depp ha parlato assai poco, poiché le domande che gli sono state fatte giravano attorno alle polemiche che continuano a essere fatte sulla sua presenza a Cannes, all’indomani di un processo che lo ha visto - ricordiamolo - uscire vincitore contro la ex moglie Amber Heard, e al suo ritorno sugli schermi dopo lunghi anni di assenza legati proprio a quelle accuse e a quel processo.
“Ritorno? Ma io non sono mai andato da nessuna parte”, ha detto Depp. “Peraltro abito a 45 minuti di distanza da qui. Sono stato comodamente sul divano, finora”.
Un po’ borbottante, un po’ poco incline a seguire un filo logico tradizionale nelle sue dichiarazioni, Depp ha raccontato con un sorriso amaro sul volto che sarebbe stato difficile non sentirsi boicottato da Hollywood vedendosi estromesso da un film dal giorno alla notte, ma anche do non sentirsi boicottato ancora oggi: “perlomeno non da Hollywood, perché a Hollywood non penso, e non penso di averne bisogno. Viviamo un tempo molto strano, dove molte persone vorrebbero poter esprimere quello che pensano ma si sentono costrette a rimanere in riga. Vuoi vivere quel tipo di vita? Accomodati. Io però ti aspetto dall’altra parte”.
Ci sono persone che, comunque dicono o scrivono che Depp non avrebbe dovuto essere invitato a Cannes: È come se un giorno mi impedissero di andare da McDonald’s perché a 39 persone darebbe fastidio vedermi mangiare un Big Mac. Chi sono queste persone? Cosa importa loro se sono a Cannes? Sono persone che vivono alla luce dello schermo di un computer, e che hanno evidentemente tanto tempo da perdere. E allora non penso sia io quello di cui ci si deve preoccupare”.
A Cannes, ha raccontato Depp, è stato per la prima volta nel '92 "per caso, al seguito di Emir Kusturica: mi sono trovato di fronte un circo come non ne avevo mai visti prima, ed è ancora lo stesso. Fa parte del gioco. È strano certo, ma sappiamo tutti cosa sia l'apparenza e cosa è la realtà. Noi siamo qui perché abbiamo fatto un film - e finire un film che ti sta a cuore è un miracolo, una vittoria - non perché abbiamo un prodotto da vendere. E la maggior parte delle cose su di me che avete letto negli ultimi anni sono storie di fantasia scritte malissimo".

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