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Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, i consigli di Guillermo del Toro e i temi di Daniel, Emma e Rupert

Terzo film della saga di Harry Potter, Il prigioniero di Azkaban segna l'entrata di un nuovo regista, Alfonso Cuarón, che impose un'atmosfera più cupa... e accettò per il consiglio di un amico.

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, i consigli di Guillermo del Toro e i temi di Daniel, Emma e Rupert

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004) è un film fondamentale nella saga di Harry Potter: è il primo a cambiare regista, il primo a presentare i protagonisti come adolescenti e non bambini, è il primo con un nuovo attore per Silente e introduce soprattutto il mitico Sirius Black, interpretato da Gary Oldman. Basato sul terzo romanzo di J. K. Rowling, nasce come una prima rilettura più cupa del Wizarding World. Ecco qualche curiosità riguardante il film, che all'uscita incassò nel mondo 797 milioni di dollari, risultando il meno visto del ciclo. Relativamente: di certo non si può parlare di flop con un numero del genere!

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Alfonso Cuarón spronato da Guillermo del Toro

Quando Chris Columbus, autore dei primi due film della saga di Harry Potter, capì che non voleva legarsi per sempre al franchise ed essere più vicino ai suoi figli, lasciò la serie riservandosi il ruolo di producer. Cercò sostituti, ma con i papabili M. Night Shyamalan e Kenneth Branagh (che pure aveva interpretato Allock nel film precedente) la cosa non andò in porto, finché non posò gli occhi su Alfonso Cuarón, quando ancora non era considerato uno dei registi contemporanei più capaci. Alfonso in realtà non aveva mai letto un libro della serie, ma accettò perché il suo amico Guillermo del Toro, peraltro ulteriore papabile (preferì Hellboy), lo spronò a liberarsi dei dubbi: "Non fare il cretino, leggili subito". Cuarón raccontò poi che Guillermo gli suggerì di non esagerare con le sue bizzarrie di montaggio e movimenti di macchina scatenati, cercando un compromesso con lo stile che una major si aspettava.

L'apporto di Alfonso Cuarón a Harry Potter

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è stato il primo e unico film della saga diretto da Alfonso Cuarón, che appena arrivato chiese a Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson tre piccoli temi sui loro personaggi, scritti in prima persona. Radcliffe consegnò una misera paginetta, Grint non consegnò un bel niente, mentre Emma... si presentò con un minisaggio di sedici pagine!!! Non si poteva dire che non fossero calati nei panni di Harry, Ron e Hermione.
Cuarón, per quanto visionario, cercò un realismo interno: fu il primo regista a chiedere che la planimetria di Hogwarts fosse organizzata in una logica coerente, come costruzione credibile e non come una sequenza di set disgiunti. Le cose procedettero bene, anche se col suo accento messicano Alfonso combinò qualche guaio. Voleva per esempio che all'arrivo dei Dissennatori la pioggia si trasformasse in ghiaccio, ma gli artisti dello storyboard gli presentarono la pioggia tramutata in... occhi! Difficile per una persona di lingua ispanica distinguere la pronuncia di "ice" da "eyes"!
Grande fu la sintonia tra Alfonso e Gary Oldman, scelto per interpretare Sirius Black: l'attore si stava prendendo una pausa dalla recitazione, ma accettò il ruolo per far piacere ai suoi figli. Radcliffe ne era inizialmente terrorizzato, pensando che sul set non sarebbe stato l'uomo dolce che si è poi rivelato, ma uno psicopatico come i suoi celebri personaggi in Dracula e Leon! Oldman, che vedeva Sirius come John Lennon, creò la sua capigliatura copiando proprio quella di Cuarón, che di suo disegnò i tatuaggi di Black.
Nonostante avesse nel contratto una clausola che gli proibiva di essere scurrile davanti ai ragazzi, Alfonso Cuarón fu abbastanza goliardico da suggerire a Radcliffe, che in una scena non riusciva a mostrarsi stupefatto: "Immagina di vedere Cameron Diaz in perizoma".


I costumi di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

C'è qualcosa di diverso nel look di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, al di là dei grandangolari, dei colori desaturati e dei piani sequenza di Cuarón? I costumi. Alfonso disse a tutti i ragazzi di indossare le uniformi scolastiche come preferissero, mentre aumentò le scene in cui Harry, Ron e Hermione avrebbero indossato abiti comuni, con lo scopo di trasmetterne meglio la personalità. La costumista premio Oscar Jany Temime ridisegnò tutto il guardaroba, uniformi incluse, e per i tre protagonisti ragionò così: colori naturali come grigio, bianco e nero per Harry (non è a suo agio, non si fa notare), colori caldi come arancione, rosso e marrone per Ron, e blu, rosa e beige per Hermione, per bilanciare con femminilità i colori degli altri due.

Albus Silente da Richard Harris a Michael Gambon

In Harry Potter e il prigioniero di Azkaban il ruolo di Albus Silente passa dallo scomparso Richard Harris a Michael Gambon, ma non senza qualche fatica. La famiglia di Harris avrebbe voluto che si scegliesse l'amico di Richard, Peter O'Toole, però lo studio era un po' scettico a selezionare un altro attore molto anziano, che non avrebbe potuto impegnarsi per tutto il ciclo. Richard Attenborough si fece anche avanti: nonostante si fosse ritirato dalla recitazione, il John Hammond di Jurassic Park sarebbe stato gradito e riconoscibile dal pubblico, ma la produzione aveva altre idee. Christopher Lee fu interpellato, ma trovò di cattivo gusto la fretta di considerarlo sostituto-lampo di un attore che stimava come Harris. Ian McKellen declinò, perché aveva già il fardello di un mito come Gandalf e non se la sentiva di sostenere un'altra saga fantasy amatissima (né gradiva molto Harris, che pare una volta l'abbia definito "un attore terribile").
Alla fine ereditò Silente Michael Gambon, classe 1940, che nemmeno ha mai letto un libro di Harry Potter in vita sua: l'ha sempre ritenuto inutile, perché "tanto vengo sempre chiamato a interpretare personaggi che sono simili a me stesso". Leggi anche Harry Potter: tutti i recasting della saga

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