Gli Anni più Belli: le strepitose canzoni del film, da Just an Illusion all'ultimo Baglioni
Mentre racconta 30 anni di vita dei suoi personaggi, Gabriele Muccino ripercorre anche la storia della musica, tuffandosi perfino nel passato remoto.

Per le musiche de Gli Anni più Belli Gabriele Muccino ha chiesto aiuto a Nicola Piovani, già suo collaboratore per A casa tutti bene. Per le canzoni, invece, è andato a pescare nella storia della musica degli ultimi trent'anni, visto che racconta quattro personaggi dal 1982 ai giorni nostri. Ad accompagnare le peripezie lavorative e sentimentali di Gemma, Paolo, Giulio e Riccardo sono sia hit anglosassoni che brani più o meno melodici dei nostri cantautori. Il regista si spinge, però, anche un po’ più indietro, tanto nella storia della lirica quanto nella tradizione della canzone romanesca. I brani che sceglie li conosciamo quasi tutti e chi è abbastanza grandicello li avrà senz'altro ballati ad una festa o sentiti alla radio, e li avrà cantati a squarciagola, realizzando, ad esempio, di non avere né l'estensione vocale di Claudio Baglioni né la voce melodiosa di Fabrizio de André.
Le canzoni de Gli Anni più belli
Dei 22 brani del film, ne abbiamo scelti cinque, in base a un personalissimo criterio di preferenza. Abbiamo escluso volutamente la canzone di Claudio Baglioni intitolata Gli Anni più belli, perché è recentissima ed è facile sentirla alla radio. E tuttavia, se propio volete sapere cosa ne pensa Gabriele Muccino, ecco qui la sua dichiarazione: "Con la sua meravigliosa canzone inedita Claudio Baglioni è il rappresentante più evocativo degli ultimi quarant'anni raccontati nel film e della storia d'Italia che scorre alle spalle dei protagonisti come un fiume, inesorabilmente".
Just an Illusion degli Imagination
Ve la ricordate la copertina del 45 giri di questo brano che nel 1982 fece danzare nelle discoteche di molti paesi del mondo migliaia e migliaia di ragazzi? No? Beh, fidatevi, era meravigliosamente kistch e infinitamente anni Ottanta, con Leee John, Ahley Ingram ed Errol Kennedy un po’ in versione Re Magi sexy o antichi romani, piuttosto spogliati, muscolosi e con lo sguardo ammiccante. Solo pochi collezionisti possiedono un "articolo" tanto prezioso, e se lo mettessero in vendita su Ebay, quanti soldi guadagnerebbero! Gli Imagination erano una band britannica che faceva una musica soul con tendenze dance ed elettropop. Furono attivi dal 1981 al 1992 e presero il nome dalla canzone di John Lennon Imagine, a cui sembra sia lontanamente ispirata la stessa Just an Illusion, che faceva parte del secondo album del gruppo In the heart of the night e che raggiunse la vetta di molte classifiche europee (conquistando in Italia il secondo posto). In un'intervista rilasciata molto tempo dopo i tempi gloriosi, Leee John spiegò che la canzone parlava dell'industria musicale dell'epoca, che era "soltanto un'illusione".
Il rock di Capitan Uncino di Edoardo Bennato
Come Just an illusion, così anche Il rock di Capitan Uncino occupa la parte iniziale de Gli Anni più belli, quella in cui Giulio, Riccardo, Gemma e Paolo sono adolescenti, e la sentiamo in una scena di gioia e di divertimento nella quale è presente anche la mitica decappottabile di Giulio (Pierfrancesco Favino). Il rock di Capitan Uncino fa parte del popolarissimo concept album Sono solo canzonette, ispirato alla fiaba di Peter Pan e considerato un invito al sogno e a coltivare la speranza, nonché un inno alla libertà. La canzone è un pezzo rock che racconta la rivalità fra Peter Pan e il perfido capo dei pirati dal punto di vista di quest’ultimo, super cool e leader carismatico. Secondo alcuni, i versi "Io sono il professore della rivoluzione/per scuotere la gente, non bastano i discorsi/ci vogliono le bombe" sono una critica ai movimenti politici dell’epoca, che per imporsi non rinunciavano all’uso della violenza. Dopo la pubblicazione dell’album, il cantautore napoletano fu accusato di qualunquismo, difetto che Capitan Uncino, nel brano, attribuiva a Peter Pan, insieme a una buon dose di esibizionismo.
Don't you (Forget about me) dei Simple Minds
Chi nel 1984 andava già al cinema, rammenterà senz'altro di essere uscito dalla visione di Breakfast Club canticchiando Dont’'you (Forget about me), che portò il gruppo musicale scozzese Simple Minds al successo commerciale e che ancora oggi resta l'unica canzone della band ad aver conquistato la prima posizione nella Mainstream Rock Songs, rimanendo in testa alla classifica per tre settimane. Don’t you fu scritta da Keith Forsey appositamente per il film di John Hughes e proposta innanzitutto a Brian Ferry, che però declinò l'offerta. I Simple Minds la riarrangiarono e la registrarono in un battibaleno (3 ore in uno studio di Wembley), poi se ne dimenticarono, scegliendo deliberatamente di non inserirla nell’album Once upon a time e detestandola cordialmente per diversi anni. Del brano esiste anche una versione di 7 minuti e 18 secondi. Quanto al significato, è piuttosto chiaro: si parla di nostalgia di un amore finito e della speranza di non essere dimenticati.
E lucean Le stelle (La Tosca)
Poche arie fanno commuovere come E lucean le stelle, con quei suoi struggenti versi finali: "L'ora è fuggita/ e muoio disperato/e muoio disperato! E non ho amato mai tanto la vita!/Tanto la vita". Ne La Tosca di Giacomo Puccini, opera lirica rappresentata per la prima volta nel 1900, viene cantata, all'inizio del terzo atto, dal pittore Mario Cavaradossi, che è rinchiuso dentro Castel Sant'Angelo, dove aspetta l'esecuzione e ripensa con nostalgia ai suoi incontri amorosi con Tosca. Ad aprire la romanza, scritta dai librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, è un assolo di clarinetto. E lucean le stelle ha fatto parte della colonna sonora di numerosi film, fra cui Serpico, Il Volpone, L'immortale, Il falsario - Operazione Bernhard, Happy Feet 2, Downtown Heat, To Rome with Love, IDA, Stalingrad, Non sono un Assassino, Arrivano i prof. A farne l'uso migliore e più ironico è stato Nanni Moretti in Ecce Bombo, inventandosi una scena nella quale i protagonisti telefonano a una ragazza e, invece di parlare, le fanno ascoltare l'aria.
Via del Campo di Fabrizio De André
"Ama e ridi se amor risponde/ piangi forte se non ti sente/ dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fior". Si conclude con questi bellissimi versi una delle canzoni più amate e celebri di Fabrizio De André, che fa parte di Vol. 1°, primo album di inediti del cantautore genovese. La strada che dà il titolo al brano era uno dei carrugi (vicoletti) più malfamati della città, frequentata dalla povera gente, da malviventi, travestiti e prostitute. E’ di queste ultime che parla Via del Campo, che racconta anche di un “illuso” che spera di redimere una "graziosa" e di maritarla. La nascita del brano è interessante. Nel 1956, a Milano, Enzo Jannacci inserì in un suo spettacolo il brano La mia morosa la va alla fonte, basato su un testo di Dario Fo. De André era tra il pubblico e restò affascinato dalla melodia della canzone. La prese in prestito e scrisse un nuovo testo, facendo così nascere Via del Campo. Sembra che a ispirare le parole siano stati i racconti di una prostituta di nome Morena, che in realtà era Mario e che di giorno vendeva frutta, mentre di notte esercitava il mestiere più antico del mondo. Raccontò gustosi aneddoti a De André, e quando lui le domandò se potesse usarli per una sua canzone, lei rispose: "Sì, ma niente nomi”. E così fu.
Gli altri brani de Gli Anni più Belli
- Loreeta (A. Lerner, E. Giacomini), eseguita dai Black Casino and The Ghost
- Reality (V.Cosma, J. Jordan), eseguita da Richard Sanderson
- Back in the Days (K. Boyle, C. Dawson, B. Page, J.Thom)
- O surdato nnammurato (A. Califano, E. Cannio)
- La società dei magnaccioni (anonimo)
- Sunshine (L. Dean, K. Irving)
- E tu come stai? (C. Baglioni), eseguita da Claudio Baglioni
- La voglia, la pazzia (S. Bardotti, V. De Moraes, Toquinho), eseguita da Ornella Vanoni, Toquinho e Vinicius De Moraes
- Valzer dei fiori da Lo Schiaccianoci (P.I. Čajkovskij)
- Funiculì funiculà (G.Turco, L. Denza)
- La ballade de l’indifference (C. Cusimano), eseguita da Maria Violenza
- Mille giorni di te e di me (C. Baglioni), eseguita da Claudio Baglioni
- Dixie party (J. Rowcroft)
- Boogeyman (A. Lerner, E. Giacomini), eseguita dai Black Casino and The Ghost
- When you are lookin away (A. Lerner, E. Giacomini), eseguita dai Black Casino and The Ghost
- Tema per Luciana (A. Trovajoli)
- Gli Anni più belli (C. Baglioni), eseguita da Cludio Baglioni