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Clint Eastwood, il suo film più inaspettato ha commosso Steven Spielberg: "Ha pianto per 40 minuti"

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Anche i duri hanno un cuore e Steven Spielberg lo sa bene. Il leggendario regista è stato sopraffatto dalla commozione quando ha visto sullo schermo Clint Eastwood cimentarsi nel film più strappalacrime della sua carriera. Qual era? Un indizio: è valso a Meryl Streep una nomination al Premio Oscar.

Clint Eastwood, il suo film più inaspettato ha commosso Steven Spielberg: "Ha pianto per 40 minuti"

Non sono molte le cose che Clint Eastwood non sappia fare sullo schermo. Negli spaghetti western, può centrare una corda con un proiettile e salvare Tuco (Eli Wallach) dall'impiccagione. Harry Callaghan, d'altra parte, può dirottare uno scuolabus indossando giacca e cravatta. Eppure, fu con I ponti di Madison County (1995) che il divo superò se stesso: in pochi si aspettavano che il duro per eccellenza del cinema si trasformasse nell'eroe romantico più struggente che si possa immaginare.

La gamma emotiva di Eastwood nel film non ha sbalordito solo pubblico e critica. Ha commosso fino alle lacrime un gigante come Steven Spielberg! Chi avrebbe mai detto che un film così rischioso per la carriera di Clint Eastwood avrebbe raccolto simili frutti? I Ponti di Madison County, a fronte di un budget di 22 milioni, ha portato a casa un incasso globale di 182 milioni di dollari e una nomination all'Oscar per la co-star Meryl Streep. Proprio quest'ultima ha raccontato che il film scritto e diretto dal collega ha fatto piangere Spielberg "per 40 minuti" di fila.

Basato sul bestseller del 1995 di Robert James Waller, I ponti di Madison County, ambientato nell'estate del 1965, racconta la storia di Francesca Johnson (Meryl Streep): casalinga italo-americana che vive nella contea di Madison, in Iowa. La donna intraprende una travolgente relazione di quattro giorni con l'affascinante fotoreporter Robert Kincaid (Eastwood), mentre suo marito e i figli sono alla Fiera Statale dell'Illinois.

Clint Eastwood: l'eroe romantico che non ti aspetti

Ricordate la scena in cui Kinkaid è in piedi sotto la pioggia, distrutto e con il cuore spezzato? È disperato, perché non può avere la donna che ama. Il naso gli cola e le lacrime si fondono con le gocce di pioggia. Un ruolo del genere, crudo e vulnerabile, non era certo come Ispettore Callaghan! Era diverso da qualsiasi cosa Eastwood avesse mai fatto fino a quel momento. Per di più, ha recitato, diretto e coprodotto il film.

Ad assicurarsi i diritti per trasformare il libro di Waller in un film, nel 1991 (prima ancora, dunque, che il romanzo venisse pubblicato), fu la società di Steven Spielberg, la Amblin Entertainment. Clint Eastwood fu la prima scelta di Spielberg per il ruolo di Robert Kincaid. Per dar vita al progetto, chiamò registi come Sydney Pollack e Bruce Beresford ma nessuno riuscì a trovare il tono giusto, fino a che lo stesso Eastwood non si mise dietro alla macchina da presa.

Noto per aver spesso concluso in anticipo le riprese dei suoi film e rispettando il budget, il divo ha fatto lo stesso con I ponti di Madison County. Il suo approccio registico diretto ha dato vita a una delle interpretazioni più memorabili del Clint 'non-western'. All'epoca, l'attore e regista si trovava in un periodo di transizione generazionale. Veniva da film come Gli spietati (1992) e Un mondo perfetto (1993). I ponti di Madison County ha dimostrato che il suo talento non si poteva incasellare in un genere o nell'altro.

Kathleen Kennedy, la co-produttrice de I ponti di Madison County, è rimasta estasiata dalla sua prova di coraggio. "Quanti attori oggi farebbero una cosa del genere? Ci vuole un'enorme fiducia in se stessi" ha dichiarato, come riportato da Far Out Magazine.

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Steven Spielberg ha pianto per I Ponti di Madison County: parola di Meryl Streep!

I Ponti di Madison County, afferma Meryl Streep, ha finito per far piangere Steven Spielberg. Quest'ultimo immaginava, come protagonista femminile, Isabella Rossellini. Lo studio propose nomi come Susan Sarandon e Jessica Lange, ma Eastwood aveva scelto la sua Francesca e non poteva essere altri che la Streep. La diva accettò la parte con sole cinque settimane di preavviso, senza nemmeno provare una battuta prima delle riprese.

Streep ha svelato al New York Times che, una volta sul set, è rimasta sbalordita dalle capacità di Eastwood davanti e dietro alla cinepresa. La leggenda del western era pronta ad abbandonare l'immagine del pistolero del selvaggio West e ad abbassare la guardia.



Conosco una ventina di attori che eviterebbero di esprimere le proprie emozioni come fa lui in questo film… Sono rimasta scioccata. Credo che abbia semplicemente raggiunto un punto della sua vita in cui non gliene frega più niente.

Infine, la spiazzante confessione: "Ho sentito Steven Spielberg piangere per 40 minuti". In quanti possono vantare un simile endorsement?

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