Barbie, il co-sceneggiatore era riluttante all'inizio: "Pensavo fosse un'idea pessima"
Il co-sceneggiatore di Barbie Noah Baumbach inizialmente non credeva nel potenziale del film perché non riusciva a coglierlo. Poi ha cambiato idea.

Barbie ha riscosso grande successo dal suo debutto sul grande schermo, ma in realtà aveva generato forte curiosità sin dall’annuncio del progetto in lavorazione con Greta Gerwig alla regia e Margot Robbie come produttrice e protagonista. Eppure il co-sceneggiatore Noah Baumbach in un primo momento non era esattamente convinto della riuscita del film e ha manifestato il suo scetticismo alla collega Greta Gerwig.
Barbie, il co-sceneggiatore inizialmente non era convinto del film
Barbie ha incassato oltre 1,44 miliardi di dollari in tutto il mondo diventando il film con maggiore incasso del 2023. La trama è ambientata parzialmente a Barbie Land, dove vivono tutte le Barbie supportate dai Ken. La Barbie Stereotipo interpretata da Margot Robbie inizia a riscontrare alcune anomalie (come i piedi piatti) e capisce di dover affrontare il Mondo Reale per porre fine al suo malfunzionamento. Lungo il suo viaggio Barbie capisce di sentirsi fuori posto e di volere una vita diversa per sé. E anche se oggi il film è un grande successo cinematografico, il co-sceneggiatore Noah Baumbach inizialmente non era convinto che potesse funzionare. Intervistato da Judd Apatow via Variety, il co-sceneggiatore ha rivelato dei suoi dubbi portati a voce anche alla sua partner professionale quanto sentimentale. Greta Gerwig è anche sua compagna di vita, oltre che partner creativa. Ecco cos’ha ricordato di quel periodo:
La ragione per cui fai qualcosa è perché vuoi dire al tuo pubblico immaginario: ‘Forse anche tu ti senti così?’ Quindi, quando il mondo intero sembra sentirsi nello stesso modo, allora è molto gratificante e molto commovente. Perché a volte le persone non si rispecchiano nella stessa sensazione. Inizialmente ho pensato che fosse un’idea terribile, ma Greta mi ha spinto ad accettare. Non pensavo potesse avere successo, quindi sono stato sulle mie per un po’ e ogni volta che lei tirava fuori l’argomento le rispondevo: ‘Devi tirarci fuori da questa situazione’. Poi è arrivata la pandemia… Era Barbie che si svegliava nella sua casa dei sogni, usciva nel suo cortile e incontrava qualcuno malato o morente. Ho letto quelle pagine e ho realizzato di cosa si trattava. Il film parla dell’abbracciare la propria mortalità e del caos che ne deriva, quindi è stato emozionante.