Ania presenta 5 spot cinematografici ispirati ai Comandamenti per salvare la vita sulla strada
Parte l’11 dicembre al cinema e da metà in gennaio in tv la nuova campagna per la sicurezza stradale.
L’Ania, Fondazione per la Sicurezza Stradale, si affida alla forza di immagini evocative e cinematografiche, realistiche ma anche oniriche e alle norme dei Comandamenti biblici per una campagna di grande impatto rivolta soprattutto ai giovani, di cui quasi 800 di quelli sotto i 30 anni sono vittime ogni anno sulle nostre strade di incidenti mortali.
Alla presentazione dei cinque spot, di cui parleremo in dettaglio, è intervenuto in qualità di testimonial illustre Carlo Verdone, che si dichiara
“sempre in prima fila per quel che riguarda la prevenzione e la sensibilizzazione. Sentire una cifra come quella di 3385 morti per incidenti nel nostro paese fa una grande impressione e voglio rendere merito all’Ania, perché più se ne parla meglio è. La sensibilizzazione è prevenzione. In questo paese le regole non vengono mai rispettate, gli incidenti spesso succedono per distrazione e per cattive abitudini, soprattutto notturne. Come spettatore, come padre di famiglia e come conducente non posso che complimentarmi e sperare che questi avvertimenti giungano a tutti. Ormai è un bollettino di guerra che non possiamo ignorare”.
Riferendosi al suo cinema, Verdone dice di aver rappresentato spesso le cattive abitudini dei suoi personaggi: “Il bullo di Un sacco bello guida in modo veramente atroce una macchina che di sicurezza non ha nulla. Quando riparte con quella specie di rudere lascia una chiazza d'olio e si capisce che si fermerà prima di Firenze. L'ho fatto anche con Gallo cedrone, col suo personaggio mitomane, bipolare, che cambia sempre personalità, che esce solo per andare in giro in macchina, di personaggi miserabili ne ho rappresentati tanti, ho sempre guardato ai difetti e alle debolezze ma su certe cose ci si può scherzare fino a un certo punto. Pensiamo a un film come Il sorpasso con quel finale che fu per noi, ragazzi, un vero e proprio cazzotto nello stomaco, contestato dai produttori perché ritenuto non adatto a una commedia e che invece fece la fortuna di quel film che denunciava in qualche modo la superficialità e l’irresponsabilità del protagonista. Raccontava un lato negativo degli italiani che sono allergici alle regole. E inoltre gli incidenti nel nostro paese succedono anche per le cattive condizioni del manto stradale. Solo quest’anno ho rischiato la vita due volte a causa delle buche, in moto, sono vivo per miracolo”.
Gli spot, che da domani arriveranno nelle sale cinematografiche e dal 15 gennaio in televisione nei vari formati, sono cinque:
in Onora il padre e la madre, Lidia Vitale ed Enrico Lo Verso assistono alla morte del figlio che non ha allacciato il casco. In Non uccidere un gruppo di ragazzi ubriachi in macchina, la sera di Halloween, rifà una famosa scena di Arancia meccanica, fino alle ovvie conseguenze. In Non commettere atti impuri ci vengono mostrate le radiografie delle conseguenze degli incidenti stradali con relative cause. In Non rubare, il più simbolico, un personaggio viene rappresentato nelle vesti di un ladro che infrange tutte le regole, ignorando la segnaletica, e a farne le spese è un povero ciclista. Infine in Non desiderare la donna d’altri, con Alessio Boni e Karin Proia, una famiglia canta allegramente in macchina finché il guidatore non viene distratto fatalmente dalla telefonata di un’altra donna.
Si tratta di una campagna mirata, in cui l’emotività è coinvolta al pari della razionalità, nell’intento di evocare immagini che inducano chi le vede a modificare i propri comportamenti ed essere meno imprudenti sulla strada. L’Europa chiede all’Italia di ridurre entro il 2020 il numero di vittime sulle nostre strade del 50 per cento. Anche se la situazione, come ha detto il dottor Roberto Sgalla della Polizia di Stato, è migliorata rispetto al 2001 quando i morti furono 7200, c’è ancora molto da fare, soprattutto riducendo la mortalità infantile a zero e prestando maggiore attenzione ai cosiddetti utenti vulnerabili, pedoni e ciclisti. A Firenze sta per partire il nuovo Progetto Icaro, incentrato quest’anno proprio sulle vittime.
Si tratta di una delle più grandi campagne di sicurezza stradale, che coinvolge più istituzioni e che si rivolge alle scuole, aiutando i ragazzi a costruirsi un’educazione stradale con la simulazione di un coinvolgimento emotivo determinante, si spera, nel momento in cui dovranno decidere se rischiare o meno prima di mettersi al volante o mentre sono alla guida.
Speriamo che la nuova campagna dell’Ania nei cinema arrivi a segno e che i nostri ragazzi ascoltino il monito che lo speaker dice alla fine di ogni spot, “ricordalo!”, ovvero facciano propria la memoria di regole e comportamenti che possono salvare loro la vita e risparmiare ai loro cari un dolore impossibile da immaginare e superare.