Andaras Traveling Film Festival: un'esperienza festivaliera fuori dal comune
Se Andaras Traveling Film Festival - la cui 4a edizione è ancora in corso di svolgimento, e che abbiamo visitato per voi - ha coniato l'hashtag #andarasexperience, non è per furbizia social, ma perché in un angolo magico di Sardegna questo festival fatto da un gruppo giovane e appassionato offre qualcosa che va oltre la proposta cinematografica.

Al giorno d'oggi i cancelletti - o, come li chiaman tutti, "gli hashtag" - si portano tantissimo. Si portano tantissimo, ma il problema è che spesso significano pochissimo, parole messe lì per farsi belli, dimostrare appartenenza, sostenere le cause giuste, e alla fine dei conti vendere un prodotto: sé stessi.
Mi viene però da dire che il cancelletto #andarasexperice, inventato dallo staff dell'Andaras Traveling Film Festival, è uno dei pochi capace di avere un significato concreto.
Perché partecipare all'Andaras traveling Film Festival vuol dire davvero prender parte a un'esperienza non comune nel contesto dei festival italiani.
Il festival, giunto alla sua quarta edizione in questo 2022, si svolge in Sardegna. Nella Sardegna che non ti aspetti, quella bellissima, aspra e selvaggia della Costa delle Miniere, tra i comuni di Fluminimaggiore e Buggerru.
Luoghi bellissimi che chi partecipa all'Andaras Film Festival impara a conoscere nel corso di location scouting curate dall'organizzazione che spaziano da quelle in spiagge da sogno come quella di S.Nicolò, o dell'incredibile Cala Domestica, ma anche in luoghi di terra come il magico tempio di Andas, o la Galleria Henry, nell'ex miniera di Buggerru.
Luoghi ancora non intaccati dal turismo di massa, quello più distruttivo; dove ancora la misura della vita e dei rapporti - anche col turista, o il frequentatore del festival - è molto umana. Espero vivamente che la forza di carattere, il coraggio e la lungimiranza dei locali possano preservare questa specifica identità, pur nella voglia legittima di far conoscere quelle terre come meriterebbero.
L'esempio migliore, da questo punto di vista, viene proprio dallo staff tutto dell'Andaras Traveling Film Festival, dal suo direttore artistico Joe Piras giù fino ai volontari: uno staff giovane, competente e appassionato, che ha trovato la chiave giusta per parlare di cinema in quel luogo, con un concorso per cortometraggi e un'attenzione specifica a tematiche come quelle del viaggio, dell'ambiente, del cibo. Che poi, per usare altre parole, ma mantenere lo stesso significato è un'attenzione alla scoperta, al territorio, alle culture e alla comunità.
Parole chiave in questo festival e nella sua "experience".
Ad Andaras ci sono state quindi le location scouting; le proiezioni dei corti selezionati con sguardo attento e competente (per citare qualche titolo: l'egiziano Khadiga di Morad Mostafa, il francese animato Old Hag di Julie Rembauville e Nicolas Bianco-Levrin, l'australianbo A Tree A Minute: for 24 hours di Beau Miles, ma anche il Being My Mom di Jasmine Trinca con Alba Rohrwacher presentato e premiato a Venezia 2021); ci sono stati incontri carichi di significato politico come quello con quello con Chef Rubio e Daniela Bruni, che hanno presentato lo studio da loro svolto e intitolato lo studio “Il cibo nel viaggio delle persone migranti dall’Africa in Italia nel 21° secolo”, o quello con la ex miss Italia e attrice Giulia Arena, che ha invece preso parte al progetto M.A.R.E, nel quale assieme a un’equipe di biologi e naturalisti ha analizzato lo stato di salute dei nostri mari; ci sono stati momenti di convivialità e scoperta eno-gastronomica che non fanno mai male.
Questa ricchezza di programma è pensata in maniera complementare, con un dialogo implicito e costante tra le immagini viste sullo schermo e quelle che da quel riquadro erano fuori, per regalare a chi ha preso parte ad Anderas giornate intense ma prive di inutili stress contemporanei, vissute fianco a fianco da ospiti e accreditati, e caratterizzate dalla la tessitura di rapporti umani diretti e sinceri, capaci di generare, appunto, dialogo e, soprattutto, crescita reciproca.
Per questo, e per la capacità e la determinazione di chi lo fa e lo segue, sono pronto a scommettere che Anderas Traveling Film Festival crescerà, ancora, diventando sempre più ricco e più consapevole.