Addio al regista Wolfgang Petersen: suoi i cult U-Boot 96 e La storia infinita, oltre agli hollywoodiani Air Force One e Troy
Si è spento all'età di 81 nella sua casa di Los Angeles il filmmaker tedesco Wolfgang Petersen.
Era il 1981 quando usciva al cinema nell'allora Germania Ovest Das Boot, in italiano U-Boot 96, uno dei migliori film sulla Seconda Guerra Mondiale della storia del cinema, nonché ancora oggi definito il più fedele in assoluto nel raccontare la vita dei marinai a bordo di un sommergibile. Con quell'opera Wolfgang Petersen all'età di 40 anni si impose a livello internazionale ricevendo le uniche due nomination agli Oscar della carriera, per la regia e per la sceneggiatura. A quel punto aveva all'attivo già una ventina di regie, per la maggior parte di natura televisiva e tutte prodotte in Germania, dove era nato nel 1941(precisamente a Emden, cittadina al confine con l'Olanda).
Da Hollywood iniziarono a cercarlo ma aveva altri progetti tedeschi per le mani: la versione rimontanta ed estesa di Das Boot per la TV tedesca di 3 puntate da 100 minuti (il film dell'81 durava 149 minuti) e un altro film che a sorpresa sarebbe diventato un pilastro del cinema anni 80. La storia infinita (1985) è un indimenticabile titolo per chi è cresciuto in quegli anni, un viaggio in un mondo fantasy pregno di sentimenti e creatività, tratto dall'omonimo romanzo di Michael Ende del 1979. Successivamente Petersen si trasferì negli Stati Uniti e iniziò la sua seconda vita professionale con l'avventura spaziale Il mio nemico con Dennis Quaid, per poi specializzarsi con il genere thriller. Diresse Tom Berenger, Bob Hoskins e Greta Scacchi in Prova schiacciante, Clint Eastwood e John Malkovich in Nel centro del mirino, Dustin Hoffman, René Russo e Morgan Freeman in Virus Letale. Tutti titoli senza infamia e senza lode che sapevano soddisfare le aspettative del pubblico.
Poi arrivò Air Force One (1997), ricordato in particolare per la fantasiosa trama tipica degli action anni 90 (l'aereo presidenziale veniva sequestrato in volo dai terroristi) con un Harrison Ford Presidente degli Stati Uniti e al contempo action hero affiancato da Gary Oldman e Glen Close. Quelli erano tempi in cui i film americani di puro intrattenimento avevano una forte personalità, a dispetto di quello che accade oggi, e Petersen era indubbiamente uno dei registi operai che portavano sempre a casa un ottimo risultato a livello visivo. Se poi anche il copione era un buon copione, poteva venirne fuori un film memorabile.
La tempesta perfetta (2000) con George Clooney e Mark Wahlberg, Troy (2004) con Brad Pitt, Eric Bana e Orlando Bloom, il remake del Poseidon (2006) con Kurt Russell furono le ultime produzioni USA alle quali partecipò. Sembrava a quel punto che si fosse ritirato, ma decise di tornare in Germania per girare un ultima volta nella sua lingua madre. Il film è una commedia poliziesca, inedita in Italia, si intitola Vier gegen die Bank (2016) traducibile in Quattro contro la banca. All'età di 81 anni, Wolfgang Petersen si è spento lo scorso 12 agosto nella sua casa di Los Angeles accanto alla seconda moglie (sposata nel 1978) Maria-Antoinette Borgel. Un comunicato della sua casa di produzione ne ha dato notizia oggi, rivelando che a consumare gli ultimi mesi del regista è stato un cancro al pancreas.
Qui sotto il trailer de La storia infinita (ampiamente omaggiato nella terza stagione di Stranger Things).