Addio a Sandra Milo: "Mi vedo in paradiso, perché ho cercato di fare del mio meglio e a volte ci sono riuscita"
A 90 anni a Roma è deceduta Sandra Milo, non solo la Carla di 8 e 1/2: modella, attrice e poi conduttrice televisiva negli anni Ottanta, è stata conosciuta da più generazioni, ha recitato dalla metà degli anni Cinquanta all'anno scorso. Ha posato senza veli a 87 anni.
- Sandra Milo, l'attrice
- Sandra Milo, la conduttrice televisiva
- Sandra Milo, una vita lunga e complicata
Sandra Milo è morta poco prima di compiere 91 anni e rimane uno dei personaggi più riconoscibili del dopoguerra italiano... ma anche oltre. E da chiunque, si occupi o meno di uno degli ambiti nei quali la "Sandrocchia", come la chiamava Federico Fellini, ha agito con la sua abituale solarità e il riconoscibilissimo tono di voce quasi infantile. Una giovinezza tra le difficoltà della guerra, la carriera di modella, quella di attrice fino all'anno scorso per quasi settant'anni, una conduzione televisiva che ha segnato gli anni Ottanta. Tra amori (soprattutto per i figli), una vita libera e la sicurezza con cui è andata oltre le convenzioni, Sandra Milo ha vissuto molto.
Sandra Milo, l'attrice
Per una generazione più giovane di quella che la vide debuttare sul grande schermo, Sandra Milo è stata un personaggio televisivo o legato al gossip, ma la carriera di attrice di Salvatrice Elena Greco, nata a Tunisi nel 1933, è quella più lunga e più ricca di lavori. La troviamo infatti accreditata la prima volta nel 1955 per Lo scapolo di Antonio Pietrangeli (un regista col quale lavorerà altre volte), al fianco di Alberto Sordi. I primi quindici anni la vedono infatti attivissima al cinema. Si ricorda spesso il sodalizio non solo artistico con Federico Fellini: naturalmente 8 e 1/2 (1963), nel quale rappresentava una donna solare, la presenza nelle cui braccia il regista / protagonista si allontanava dalle sue peregrinazioni mentali più angosciose, ma fu anche nel cast di Giulietta degli Spiriti (1965). Entrambi i ruoli le portarono i suoi due unici Nastri d'Argento come miglior attrice non protagonista. Al di là di quelle parti più importanti, lavorò in questo periodo con appunto Pietrangeli (Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, La visita), con Steno per la commedia (Mio figlio Nerone, Totò nella Luna) e ancora con Roberto Rossellini (Il generale della Rovere, Vanina Vanini), e inoltre Mauro Bolognini, Dino Risi, Ugo Gregoretti.
Dopo il 1968 Milo rimase inattiva per un decennio, per dedicarsi ai figli e alla famiglia, per poi ricomparire solo nel 1979 con Riavanti... Marsch! di Luciano Salce: una ripartenza timida, distratta dall'attività televisiva, ma comunque proseguita sino all'anno scorso, quando è apparsa nella serie Gigolò per caso su Prime Video. Pochi lavori cinematografici di questo periodo sono risultati importanti quanto quelli della prima fase, ma la ricordiamo nel cast di Camerieri (1995) di Leone Pompucci, Happy Family (2012) di Gabriele Salvatores, A casa tutti bene (2018) di Gabriele Muccino e Il materiale emotivo (2021) di Sergio Castellitto. Nel 2021 ha ricevuto un David di Donatello alla carriera.
Dal 2005 al 2018 si è misurata anche col teatro.
Sandra Milo, la conduttrice televisiva
È difficile capire se la generazione molto giovane negli anni Ottanta ricordi Sandra Milo più per la conduzione della trasmissione Piccoli Fans, dal 1984 al 1989, oppure per l'ossessiva imitazione sfrontata che di lei faceva Gianfranco D'Angelo nel contemporaneo Drive In. Di fatto Sandra rimase nell'immaginario collettivo degli italiani in un'altra forma, confermando la sua resilienza nella vita ma anche nel mondo dello spettacolo, un'impresa non semplice. Piccoli fans mostrava bambini e bambine che eseguivano canzoni di cantanti ospiti in studio: fu proprio con la conduzione di Sandra, subentrata a Fiammetta Flamini, che il programma decollò. Le esperienze televisive successive da conduttrice, a Mediaset dopo la Rai, non ottennero lo stesso successo e grossomodo si conclusero intorno al '94, escluse ospitate e partecipazioni, come quella sotto mentite spoglie di cigno per Il cantante mascherato appena nel 2023. Il famoso raccapricciante scherzo telefonico del quale fu vittima nel 1990, durante una puntata di "L'amore è una cosa meravigliosa", dove chi chiamò le fece credere che il figlio Ciro avesse subito un incidente, fu una triste situazione: a dispetto di quello che i meme e le ironie allora come oggi suggerirono, più patetico per chi lo ideò che per chi lo subì.
Sandra Milo, una vita lunga e complicata
In parallelo con la carriera, la vita di Sandra Milo fu non meno avventurosa e ricca, non sempre di episodi felici. Infanzia e adolescenza tra Pisa e Viareggio, moglie a quindici anni nel 1948 per soli ventuno giorni di un marchese, del quale perse il figlio per un parto prematuro. La relazione col produttore cinematografico greco Moris Ergas durò una decina d'anni, ne nacquero la figlia Deborah ma anche tanti articoli di giornali scandalistici, che ne raccontarono le violenze domestiche. Milo, una volta portata in ospedale per le percosse di Ergas, ha destato una polemica proprio l'anno scorso, quando ospite a Domenica In ha dichiarato che denunciare quelle violenze non sarebbe servito a nulla (aveva visto le violenze sessuali anche dei soldati americani durante la guerra, era rassegnata a quella che riteneva "la natura dell'uomo"). Ciro e Azzurra nacquero invece dal suo rapporto con Ottavio De Lollis, in particolare la nascita di Azzurra nel 1970 sancì la sua fede cattolica, perché la piccola sembrava nata morta ma si riprese dopo che una suora pregò la (poi resa beata in seguito a quest'episodio) Suor Maria Pia Mastena. Sempre agli onori delle cronache per le sue frequentazioni, fu legata all'entourage del PSI di Bettino Craxi, facendone anche da testimonial, e nel 1999 fu condannata a tredici mesi di carcere poi sospesi, più una multa da oltre un milione di lire, per una truffa immobiliare mandata avanti dal suo compagno Giuseppe Lo Presti. Si ritenne coinvolta con plagio, sempre poco fortunata con gli uomini. Se non forse con Federico Fellini: la loro relazione sarebbe durata ben diciassette anni, ma Sandra non acconsentì mai a una fuga d'amore, "per paura che lui più avanti se ne pentisse". In un'ultima intervista dell'anno scorso, lei che più di altri personaggi iconici aveva incarnato quel contrasto tutto italiano tra sacro e profano che divertiva Fellini, devota ma in grado di posare per una foto sexy a 87 anni, si vedeva in Paradiso: "Io peccatrice. [...] Non credo nell'inferno, c'è il paradiso e mi vedo lì. Perché ho cercato di fare del mio meglio. A volte ci sono riuscita."