L'Uomo del Labirinto: l'intervista a Carrisi, Servillo, Bellé e Shulha
Il secondo film dello scrittore di thriller è stato una sfida tanto per gli attori quanto per il regista, che ha tirato fuori le sue paure di bambino.
La ragazza nella nebbia, adattamento del romanzo omonimo, ha portato molta fortuna e diversi premi a Donato Carrisi e così lo scrittore diventato regista ha deciso di tornare dietro alla macchina da presa per dirigere L'Uomo del Labirinto, che trae ispirazione dal suo ultimo romanzo e che vede ancora una volta protagonista Toni Servillo nei panni di un investigatore. Il detective stavolta non è un uomo senza scrupoli e freddo come l'Agente Speciale Vogel, ma un antieroe scalcinato che sa di avere le ore contate. L'altro personaggio principale del racconto è il Dottor Green, un profiler con il volto di Dustin Hoffman. Entrambi hanno a cuore una donna di nome Samantha Andretti che è stata rapita e tenuta prigioniera per 15 anni. L'attore americano, putroppo, non è venuto a Roma a presentare il film, lasciando però a fare gli onori di casa Toni Servillo, Donato Carrisi e le due donne de L'Uomo del Labirinto: Valentina Bellé e Caterina Shulha. Li abbiamo incontrati tutti e quattro.