Un uomo d'affari francese, che lavora negli Usa e insegue una donna che crede di amare, e un'estetista francese in fuga da un amore che vuole dimenticare, sono costretti da uno sciopero a passare una notte insieme all'aeroporto Charles De Gaulle a Parigi. Lei è vivace ed estroversa, lui taciturno e più stressato di quanto crede. Scopriranno di avere in comune più di quanto si potesse immaginare.
"Un aeroporto, un uomo, una donna, un incontro casuale. Lui (Jean Reno) è un ex cuoco freddo come i surgelati che vende. Lei (Juliette Binoche) è un estetista chiacchierona in cerca di una favola romantica alla 'Vacanze romane'. L'accontenterà Danièle Thompson, reduce dal brillante 'Pranzo di Natale', autrice del deludente 'Jet Lag'. La Thompson fa molte battutine contro la globalizzazione ma poi copia goffamente Hollywood. Viva la coerenza. L'acconciatura di Jean Reno è da codice penale". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 14 marzo 2003) . "La commedia è scritta bene; i dialoghi sono spesso divertenti; ritmo e tempi non mancano di vivacità. Certo, bisogna passare sopra a qualche improbabilità (la metamorfosi dei personaggi è abbastanza improvvisa, il colpo di fulmine in corner non si può dire un esempio di realismo) e ad alcuni vezzi d'epoca (gli sviluppi dell'azione dipendono da un telefonino); però lo spettatore avveduto sa che la verosimiglianza è l'ultimo dei requisiti indispensabili per fare una buona commedia sentimentale. E, di buono, 'Jet Lag' ne ha quanto basta, a cominciare da una coppia di attori in sintonia e così palesemente divertiti dal gioco da far divertire anche chi li guarda". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 15 marzo 2003). "Commedia sentimentale, con scarsa commedia e blando sentimento. (..) La Binoche, che da qualche film non riesce a ritrovate l'intensità drammatica della prima parte della sua carriera, è univoca, come bloccata dall'unità di luogo (i pochi metri della stanza). Per fare notizia e attirare il pubblico, Reno viene ricondizionato da duro dell'intrigo internazionale a principino della commedia sofisticata. Non funziona. Ci si aspetta sempre che da una finestra arrivi qualche spettacolare invasore col mitra spianato. Dalla regista di 'Pranzo di Natale'. (Silvio Danese, 'Il Giorno', 15 marzo 2003)."Tenuto nella misura aurea dei 90 minuti, 'Jet Lag' funziona, ma potrebbe funzionare meglio se il copione fosse più rigoroso: invece si procede a sbalzi, e solo la simpatia e il fascino dei due attori fa da tirante. Daniéle Thompson ha scritto il film assieme al figlio Christopher, ma quando lavorava assieme al padre (il regista Gérard Oury) i risultati, da 'Tre uomini in fuga' al 'Cervello', erano migliori. Avercene, comunque, di film 'medi' così: immaginatelo girato a Fiumicino, con due italioti a vostra scelta". (Alberto Crespi, 'Film TV', 18 marzo 2003)
Attore | Ruolo |
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Jean Reno | Felix |
Juliette Binoche | Rose |
Sergi López | Sergio |
Scali Delpeyrat | Dottore |
Lucy Harrison | Hostess |
Karine Belly | Hostess |
Nadège Beausson-Diagne | Una Donna |
Thiam | Hostess |
Laurence Colussi | Hostess |
Rebecca Steele | Hostess |
Sebastien Lalanne | Barman |
Michel Lefriol | Cameriere |
Jerome Keen | Custode |
Raoul Billerey | Padre Di Felix |
M'Bembo | Impiegato Ufficio Postale |
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