Le Migliori Serie TV del 2024
Quali sono state le migliori Serie TV dell'anno, quelle che ci hanno emozionato, divertito, sorpreso? Nel 2024, un promettente scatto in avanti per le produzioni italiane e in forte crescita i thriller.

Si dice che i momenti difficili abbiano sempre qualcosa da insegnare. Negli ultimi mesi, l'aumento dei costi di produzione da una parte e l'incertezza causata dagli scioperi di Hollywood dall'altra hanno costretto l'industria televisiva a un profondo ridimensionamento, probabilmente non ancora esaurito, che si è tradotto in un numero minore di produzioni (già all'inizio dell'anno se ne contavano circa cento in meno) e a stagioni più corte. Questo, il più delle volte e a più livelli, ha fatto bene alla qualità delle narrazioni che ci hanno intrattenuto nel 2024. Troppo frettolosamente qualcuno ha parlato di fine dell'epoca d'oro delle Serie TV, sulla scia delle numerose cancellazioni. La verità però è che mai come ora la tivù è stata capace di attirare i migliori talenti, dietro e davanti la macchina da presa, e mai come ora così tante persone si sono ritrovate tutte insieme, ovunque nel mondo, ad appassionarsi alle stesse storie. E questo, una volta tanto, ha riguardato anche l'Italia, che specie in talune realtà è riuscita finalmente a innovare e rinnovarsi, uscire dai soliti schemi, puntare più in alto, ottenendo risultati che nulla hanno da invidiare.
Come ogni anno in questo periodo, siamo qui a stilare la nostra classifica delle migliori Serie TV del 2024. Nel scorrerla, ci auguriamo vi ritroverete in certe riflessioni, e magari scoprirete anche qualche titolo che potrebbe esservi sfuggito e che apprezzerete recuperare durante i prossimi giorni di festa o dopo. Scoprirete così quanto le serie tv, i loro autori e attori siano stati ancora una volta interpreti magistrali dei tempi sicuramente non facili e bellissimi che stiamo attraversando, in cui tutto sembra allontanarci gli uni dagli altri, la prevaricazione sembra l'unica forma di interazione e il futuro appare sempre più buio. Addirittura apocalittico. Eppure una luce rimane accesa. L'abbiamo vista e ci ha sorpreso nella sua purezza. E allora potrebbe essere questa la chiave per il nuovo anno che verrà: ritrovare una dimensione più umana, tornare a sognare.
Serie TV: Le migliori del 2024
- Fallout
- Disclaimer
- Slow Horses
- English Teacher
- The Day of the Jackal
- Baby Reindeer
- Ripley
- L'amica geniale
- Shōgun
- Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883
10. Fallout
Se, l'anno prima, The Last of Us aveva stabilito un nuovo standard per le produzioni basate su videogiochi di grande successo, un metodo che doveva partire necessariamente dal rispetto del materiale originale, Fallout si è incamminata su quella stessa strada riuscendo a fare qualcosa di più: portare una storia completamente originale nello scenario aperto, complesso e sconvolgente dell'opera di Bethesda Softworks. E non ci aspettavamo niente di meno dal duo Lisa Joy-Jonathan Nolan. Non abbiamo assistito alla solita serie post-apocalittica, ma a un viaggio scanzonato in una fine del mondo rigogliosa e fuori dagli schemi visto attraverso tre punti di vista differenti: una giovane donna fin troppo ingenua, un soldato desideroso di dimostrare il proprio valore e un mostruoso cacciatore di taglie pragmatico e spietato, interpretati da Ella Purnell, Aaron Moten e un Walton Goggins come sempre perfetto nelle sue folli trasformazioni. La serie è cresciuta episodio dopo episodio, trasformando quella che è iniziata come la storia di una famiglia dilaniata che cerca di ritrovarsi in un oscuro thriller cospirativo, ambientato in una California post olocausto nucleare diversa da qualsiasi cosa si sia mai vista in tv e al cinema.
Dove vederla: Prime Video
9. Disclaimer
Uno dei punti più alti toccati dalla tv quest'anno è stata la miniserie Disclaimer, interamente scritta e diretta da Alfonso Cuarón e interpretata da Cate Blanchett, una coppia da ben sei premi Oscar. Il thriller psicologico ha visto quest'ultima calarsi nei panni di Catherine Ravenscroft, un'acclamata giornalista che ha costruito la propria reputazione rivelando le malefatte e le trasgressioni degli altri, salvo poi scoprire con orrore di essere lei stessa il personaggio centrale in un romanzo che mette a nudo i suoi segreti più oscuri. Ambientata in parte anche in Italia, la miniserie ci ha ricordato quanto Cuarón sia un narratore abile con i temi della famiglia e della gelosia, così come delle bugie che spesso raccontiamo a noi stessi prima che alle persone a noi vicine. Mediante un montaggio elettrizzante che scorre senza soluzione di continuità attraverso le diverse linee temporali della storia, Disclaimer ci ha lasciato a bocca aperta mentre Catherine inseguiva la verità, confrontandosi al tempo stesso con il suo passato.
Dove vederla: Apple TV+
8. Slow Horses
Slow Horses ci ha impiegato un po' a farsi conoscere dal grande pubblico insieme alle sue qualità (un problema apparentemente comune a molte produzioni di Apple TV+), ma mentre continuava a darsi da fare per diventare ancora più interessante e appassionante, alla fine ce l'ha fatta e ora inizia finalmente a godersi i frutti del lavoro dei suoi responsabili. Nella serie, Gary Oldman interpreta un maestro dello spionaggio sui generis - sboccato, alcolizzato e scorretto -, alla guida della più improbabile banda di spie del piccolo schermo, scarti dell'MI5 le cui imprese arrivano direttamente dagli intensi romanzi di Mick Herron, adattati in modo impeccabile. L'ultima stagione si è aperta con un boato, un attentato terroristico in un affollato centro commerciale di Londra, e ci ha tenuto incollati allo schermo con una narrazione serrata che ha incluso un sicario inarrestabile e... River inseguito da un cane famelico mentre cercava di mettere in moto un vecchio motorino. Insomma, come al solito, strazio e umorismo in egual misura. Il finale ci ha lasciato increduli e desiderosi di sapere di più. Per fortuna, la serie è stata già rinnovata per altre due stagioni.
Dove vederla: Apple TV+
7. English Teacher
Abbiamo passato gli ultimi anni vedendo Abbott Elementary di ABC vincere tutto quello che c'era da vincere. Ora si assiste a una generalizzata incoronazione di English Teacher come la migliore comedy del 2024. Forse per troppo tempo qualcuno ha pensato erroneamente che andare a scuola non doveva essere questo gran divertimento. La serie creata, scritta e interpretata da Brian Jordan Alvarez ci ha portato in un liceo americano dove un giovane insegnante gay, Evan Marquez, si è ritrovato al crocevia tra gli aspetti professionali, politici e personali del suo lavoro. In altre parole, ci siamo divertiti a seguire il protagonista mentre affrontava studenti piagnucoloni, genitori arrabbiati e colleghi frustrati. Uno sguardo piacevolmente onesto alle sfide dell'insegnamento nell'era post-Covid, English Teacher ha offerto un flusso costante di battute e situazioni dissacranti beneficiando di un ampio gruppo di comprimari, da Stephanie Koenig nei panni dell'insicura collega e migliore amica di Evan, Gwen, a Enrico Colantoni in quelli dell'equilibrato preside della scuola, Grant, a Sean Patton dell'insegnante di ginnastica che dice sempre la cosa sbagliata, Markie.
Dove vederla: Disney+
6. The Day of the Jackal
Il 2024 è stato particolarmente generoso per gli amanti dei racconti ad alta tensione. Il miglior thriller dell'anno, The Day of the Jackal, è arrivato proprio sul suo finire, e ha spiazzato tutti con l'inquietante performance di Eddie Redmayne di uno spietato assassino camaleontico. Mentre quest'ultimo ci ha terrorizzato con le sue incredibili trasformazioni, la serie del talentoso Ronan Bennett lo ha fatto nel momento in cui ci siamo resi conto che il mondo di feroci giustizieri, committenti ancora più feroci e obiettivi inqualificabili da essa ritratto era più reale di quanto potesse non sembrare... e basta guardare un telegiornale in questi giorni per confermarlo. La serie tratta dall'influente romanzo di Frederick Forsyth Il giorno dello sciacallo, perfettamente contemporaneizzato, ha ampliato la storia originale in una corsa a perdifiato in giro per l'Europa, ricca di fantastiche sequenze d'azione, impreziosendola fino agli ultimi istanti con sorprendenti svolte inedite. Redmayne è stato a dir poco eccezionale nel rivelare l'anima del suo personaggio e i sacrifici personali che deve compiere per svolgere il suo lavoro.
Dove vederla: Sky e NOW
5. Baby Reindeer
Raccontare il dramma dello stalking e dell'abuso sessuale quando a subirli è un uomo, bene come lo ha fatto Richard Gadd nella miniserie rivelazione Baby Reindeer, riuscendo tanto a divertire quanto a far riflettere, non era compito semplice. Lo dimostra quante poche volte si sia riusciti ad arrivare a un risultato così clamoroso. Gadd, che ha vissuto in prima persone un simile orrore, ha impressionato con la sua scrittura e la sua recitazione assolutamente oneste. Ciò che l'ha resa un'esperienza sbalordiva è stato il modo in cui il suo Donny, il protagonista vittima di una predazione asfissiante da parte di Martha, una donna profondamente turbata, si è aggrovigliato nella sua stessa angoscia, nella sua pessima ma del tutto personale gestione della situazione. Sebbene si nasconderà nei nostri incubi per sempre, Jessica Gunning è stata magnetica nel suo mostrarsi grottesca. Ora siamo molto curiosi di vedere cosa lei e Gadd faranno dopo.
Dove vederla: Netflix
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4. Ripley
Viviamo in un Paese splendido e talvolta, per ricordarcene, abbiamo bisogno di vederlo attraverso occhi estranei. In Ripley, il premio Oscar Steven Zaillan ha raccontato la storia di un uomo infelice, un truffatore che approfitta di un'opportunità - recarsi in Italia per convincere il figlio girovago di uomo benestante a tornare a casa in America - per migliorare la propria condizione. Adattando il celebre romanzo di Patricia Highsmith Il talento di Mr. Ripley, Zaillan ci ha trascinato in un mondo intricato pieno di inganni, frodi e omicidi; un ritratto meravigliosamente malinconico, completato dalla sorprendente fotografia in bianco e nero di Robert Elswit, maestosa e soffocante. Al termine degli otto episodi della miniserie, la quale ha riconfermato pure lo stato di grazia del protagonista Andrew Scott, dopo la smorfia di inopportuna soddisfazione, la prima sensazione è stata quella di dover ricominciare, temendo di esserci persi qualcosa, anche solo uno di tutti quei dettagli. E questa è pura magia.
Dove vederla: Netflix
3. L'amica geniale
Dopo quattro stagioni, oltre sei anni di lavoro e una quantità impressionante di attrici e attori susseguitisi nel tempo senza la minima stonatura, L'amica geniale ha da poco terminato il suo racconto ipnotico affermandosi come una delle serie più belle, iconiche e riuscite che l'Italia abbia mai prodotto. Adattamento dei popolarissimi romanzi di Elena Ferrante ambientati nella Napoli degli anni '50 e dei decenni successivi, questa esplorazione di un'amicizia femminile, già di per sé un'opportunità rara nel panorama televisivo odierno, che si autoalimenta tra degrado, violenza, ignoranza e povertà, è stata meravigliosa dall'inizio fino all'ultimo episodio, un finale indefinito e esso stesso geniale. Con il suo stile visivo lirico, le riflessioni penetranti di Elena, la brutalità (anche fisica) della sua storia, L'amica geniale ci ha emozionato in ogni modo possibile. Menzione speciale, in quest'ultima stagione, per Anna Rita Vitolo, superlativa nel ruolo di Immacolata, la madre malata di Elena. La scena della morte di Immacolata, con quella presa di coscienza da parte della figlia, è stata il momento televisivo più toccante e traumatico dell'anno.
Dove vederla: RaiPlay
2. Shōgun
Ormai dovremmo averlo imparato: su FX le serie non sono mai ciò che sembrano. Quest'anno, la rete che rappresenta l'alternativa più forte e vincente allo stradominio delle piattaforme streaming ha portato in tv Shōgun, un titolo che sembrava solo un altro drama storico basato sull'omonimo romanzo di James Clavell e si è rivelato invece una delle cose più belle che si siano viste, acclamato e premiato in ogni dove. Ambientata nel XVII secolo, la serie ha raccontato di John Blackthorne, un marinaio che si eleva da emarginato a samurai, mentre viene usato come pedina nella lotta del leader giapponese Toranaga per raggiungere la cima della catena di potere. Nonostante l'enorme portata visiva e narrativa, Shōgun non ha mai sacrificato i dettagli, e il suo eccellente cast, guidato dalle memorabili interpretazioni di Hiroyuki Sanada e Anna Sawai, è stato meticoloso al pari di ogni altro professionista coinvolto nella produzione - dalla regia alla scrittura alle scenografie alle musiche. Avvincente e sconvolgente (dobbiamo ancora riprenderci da alcune brutalità viste negli episodi!), questo adattamento è riuscito a prendere una storia ampiamente conosciuta e renderla del tutto nuova, irresistibile.
Dove vederla: Disney+
1. Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883
Mentre tutto intorno a noi sembra andare per il verso sbagliato, Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 è stata una inaspettata e irrinunciabile fuga dalla realtà, un'ora felice che ci ha ricordato la bellezza di sentirsi giovani, pieni di sogni e speranze. Ci aspettavamo un'altra rigida biografia e invece Sydney Sibilia ci ha incantato con un racconto di formazione pieno di dolcezza e ironia. Attraverso la storia di due ragazzi di Pavia, Max Pezzali e Mauro Repetto, che nei mitici anni '90 inseguono il desiderio di fare musica per fuggire dalla monotonia della vita di provincia, riuscendo improbabilmente a conquistare la vetta delle classifiche discografiche, ci siamo ritrovati ad avere nostalgia (o invidia, per chi ancora non c'era) di un periodo in cui tutto era più genuino, le amicizie più concrete, le possibilità infinite. Bravissimi i due protagonisti, Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, il cui studio delle movenze, dei gesti, delle cadenze ha donato ancora più autenticità alla serie, come lo ha fatto la costruzione maniacale dei set e dei guardaroba dei personaggi. Non vediamo l'ora di vedere il prossimo capitolo in Nord Sud Ovest Est!
Dove vederla: Sky e NOW