L'associazione dei genitori contro Daredevil su Disney+: "Distrugge quello che rappresentate"
Il PTC si chiede inoltre: "Cosa verrà dopo, spogliarelli a Fantasyland e Disney World?".

Un'altra polemica ha preso di mira The Walt Disney Company. Nelle stesse ore in cui il colosso dell'intrattenimento sta provando a smarcarsi dalle accuse di alcuni dipendenti della divisione Pixar di "ridurre in briciole", di fatto censurare, "quasi ogni momento di affetto apertamente gay" nelle loro storie, un comportamento che striderebbe con la recente decisione della casa di Topolino di schierarsi contro la legge "Non dire gay" approvata in Florida (che vieta categoricamente di affrontare temi di orientamento sessuale e identità di genere nelle scuole pubbliche fino al terzo grado), il Parents Television Council, il noto gruppo di pressione non scientifico che si batte contro il potenziale effetto dannoso dei programmi televisivi sullo sviluppo dei bambini, si è scagliato contro la compagnia per la sua decisione di includere nella propria offerta dal 16 marzo le serie Marvel disponibili precedentemente su Netflix Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage, Iron Fist, The Punisher e The Defenders, giudicate significativamente più volente e adulte per temi e argomenti rispetto al resto dell'offerta di Disney+. Una scelta che, secondo il PTC, "distrugge" quello che il brand rappresentava fino a oggi.
Le accuse di Parents Television Council
"Per più di 98 anni, The Walt Disney Company è stata sinonimo dell'espressione Family Friendly e non mi viene in mente nessun'altra compagnia nella storia americana che sia stata costruita più che direttamente sulle spalle - e i portafogli - di genitori e famiglie", dichiara il presidente del PTC Tim Winter in un comunicato. "L'omonima piattaforma della compagnia, Disney+, si è logicamente pubblicizzata come un servizio streaming adatto alle famiglie e i genitori hanno riposto la loro fiducia nella promessa della Disney di offrirgli esattamente questo. Appare assolutamente incoerente per Disney+ aggiungere programmi per un pubblico adulto alla piattaforma, apparentemente per aumentare gli abbonamenti. Quindi, cosa verrà dopo, spogliarelli a Fantasyland e Disney World?".
Nei giorni scorsi, Disney aveva fatto sapere che l'arrivo di questi contenuti coinciderà con un aggiornamento del Parental Control che inviterà tutti gli abbonati a impostare le proprie preferenze per garantire un'esperienza visiva più adatta a loro e alla loro famiglia. Un'implementazione già arrivata nei mercati internazionali (Italia inclusa), dove la piattaforma offre anche contenuti destinati agli adulti, fondamentalmente come parte della sezione Star, negli Stati Uniti riservati invece alla piattaforma sorella Hulu. Sebbene l'associazione si congratuli con Disney+ per "aver migliorato il parental control", afferma che "la semplice presenza di contenuti con classificazione MA e R viola la fiducia delle famiglie e potrebbe farle allontanare del tutto. Non è necessario che Disney+ competi con i contenuti espliciti su altre piattaforme di streaming. Disney ha già un vantaggio competitivo come una piattaforma che è la più sicura per le famiglie. La sua incursione nei contenuti per adulti offuscherà per sempre la sua immagine di realtà adatta alle famiglie".