Fatih Akin
Locandina Fatih Akin

Fatih Akin

Regista e Sceneggiatore  
NASCE A: AMBURGO, GERMANIA
ETÀ: 50 ANNI - NASCE IL: 25/08/1973
21 Anni di carriera
15 Film
Qui puoi conoscere la carriera e le curiosità sulla vita privata di Fatih Akin, leggere le notizie più recenti, trovare tutti i premi vinti e guardare le foto e i video.

DATI ANAGRAFICI DI FATIH AKIN

Età: 50 anni
Nasce a: Amburgo, Germania
Nasce il: 25/08/1973

BIOGRAFIA DI FATIH AKIN

Fatih Akin è nato il 25 agosto 1973 ad Amburgo da una famiglia turca migrata in Germania durante gli anni Sessanta. La Germania di inizio anni Ottanta è ancora fortemente poco tollerante verso gli stranieri e Amburgo è una delle città con una massiccia presenza di famiglie di origini estere, è proprio la tensione tra tedeschi e "non" tedeschi che spinge il giovane Fatih ad unirsi in età adolescenziale a bande di strada, con le quali commette spesso atti di violenza urbana. A salvarlo da un futuro da teppista interviene la madre e la passione per la scrittura, inizia così a scrivere racconti e sceneggiature, che, seppur brevi, costituiscono per lui un buon esercizio per la sua futura carriera. Dopo il diploma lavora come tecnico delle luci su alcuni set e nel 1994 inizia a studiare comunicazione visiva ad Amburgo, anno in cui viene a contatto con la Wueste Filmproduktion, la società di produzione che lo accompagnerà nella realizzazione dei suoi primi lavori.

È anche grazie a quest'ultima che vedono la luce i suoi cortometraggi, Sensin - Du bist es! (1995), con il quale Akin vince il premio del pubblico al Kurzfilm Festival, e Getürkt (1996). La Wueste produrrà anche il suo film d'esordio, Kurz und schmerzlos (1998), commedia drammatica che gli vale un Pardo di bronzo al Locarno Festival, un Bavarian Film Award per la regia e altri premi. Il modus operandi di Akin viene visto come un nuovo modo di fare cinema turco-tedesco, che viene acclamato dalla critica, così come Im Juli (2000), la sua seconda fatica a metà tra un road movie e una pellicola romantica. Successivamente Ralph Schwingel, desideroso di affidare il progetto a qualcuno toccato direttamente dall'immigrazione, gli propone di realizzare un film sulla sceneggiatura di Ruth Toma riguardante la storia di alcuni immigrati italiani in Germania, è così che è nato Solino (2002). Girata in Puglia tra Lecce e il Salento, la pellicola vede nel cast attori sia di origine alemanna, come i protagonisti Barnaby Metschurat e Moritz Bleibtreu, che italiani, tra cui Antonella Attili e Vincent Schiavelli. Solino segna l'ennesimo successo di Akin nella sua patria, aggiudicandosi l'argento ai Gilde Film Award come Miglior film tedesco e una nomina ai German Film Award.

In verità la vera consacrazione per il regista arriva nel 2004 con La sposa turca, con il quale fa incetta di premi vincendo l'Orso d'oro a Berlino, l'European Film Award e il Premio Goya come Miglior film, nonché altri riconoscimenti. È la storia di una donna turco-tedesca che sceglie di vivere come vuole la sua vita, scelta, però, per cui dovrà lottare duramente fino a capire che a volte l'amore cede il passo al dolore. Accolto benevolmente tra le ovazioni dalla critica, Akin decide di iniziare con La sposa turca una trilogia sull'amore, la morte e il diavolo, di cui faranno parte Ai confini del Paradiso (2006), un incrocio di vite di persone che troveranno nella morte il loro punto d'incontro che sarà premiato per la sceneggiatura sia al Festival di Cannes che agli European Film Awards, e Il padre (2014), presentato al Festival di Venezia ha come tema principale il genocidio armeno e il viaggio - anche interiore - che un padre sopravvissuto dovrà affrontare per ritrovare le proprie figlie, imbattendosi tra figure angeliche e demoniache.

Nel 2005 prende parte come sceneggiatore a Kebab Connection e gira Crossing The Bridge - The Sound of Istanbul, un documentario presentato fuori concorso al Festival di Cannes che attraversa la scena musicale della capitale turca. Nel 2009 è al Festival del cinema di Venezia con Soul Kitchen (2009), commedia ricca d'imprevisti con cui vince il Leone d'argento, e collabora con l'episodio Chinatown al film collettivo New York, I Love You, composto da diversi segmenti ognuno ambientato su un quartiere della Grande Mela e tutti incentrati sul tema dell'amore. Mentre lavora Ai confini del Paradiso, Akin inizia a progettare il documentario Der Müll im Garten Eden (2012) - che verrà proiettato al 65a edizione del Festival di Cannes - sulla discarica che lo Stato turco ha deciso di aprire nel luogo di origine della sua famiglia, Çamburnu. Akin torna a trionfare nuovamente, prima con Goodbye Berlin (2016), che, sebbene sia stato lodato dalla critica, è rimasto molto confinato in Germania, poi nel 2018 con un Golden Globe come Miglior film straniero, con Oltre la notte (2017), thriller drammatico sulla spasmodica ricerca della giustizia da parte di una donna, interpretata da Diane Kruger, a cui sono stati strappati ingiustamente il marito e il figlio.

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  • 2005 - Candidatura regista del miglior film straniero per La sposa turca

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