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Vita di Gesù di Martin Scorsese, spunta online prima bozza dello script: sarà ambientato ai giorni nostri?

Martin Scorsese inizierà presto a girare Vita di Gesù, film di cui, ad oggi, sappiamo poco e niente. Nelle ultime ore è trapelata una prima versione dello script, che ci permette di cominciare a farci un'idea. Dal tipo di ambientazione all'influenza di Pasolini: i primi dettagli!

Vita di Gesù di Martin Scorsese, spunta online prima bozza dello script: sarà ambientato ai giorni nostri?

A ridosso dell'inizio delle riprese di Vita di Gesù, il nuovo film di Martin Scorsese, una bozza della sceneggiatura è finita online. Variety ha reso noto che padre Antonio Spadaro, consulente del regista per la pellicola, ha pubblicato la prima versione dello script nel suo libro fresco di stampa, Dialoghi sulla fede edito da La Nave di Teseo.

Facciamo un passo indietro. La produzione di The Life of Jesus dovrebbe iniziare ad aprile. Nulla si sa ancora sul cast né su altri dettagli significativi. È noto che il film nasca per mantenere la promessa fatta a Papa Francesco la scorsa estate, dopo la visita di Scorsese e della moglie in Vaticano. "Ho risposto all’appello del Papa verso gli artisti di tutto il mondo nell’unico modo che conosco - ha dichiarato allora l'autore - immaginando e scrivendo la sceneggiatura di un nuovo film su Gesù."

Il regista di Killers of the Flower Moon, in collaborazione con Kent Jones, ha dunque scritto la sceneggiatura, che conta tra le 80 e le 90 pagine. Materiale di partenza per il lungometraggio è il libro A Life of Jesus di Shūsaku Endō. Stesso autore del romanzo storico dal quale è tratto Silence (2016), con Andrew Garfield e Adam Driver.

Torniamo a padre Spadaro e alla sua recente fatica letteraria. L'ultimo capitolo del suo libro si intitola Sceneggiatura per un possibile film su Gesù. È un testo di 20 pagine che il religioso ha ricevuto direttamente da Martin Scorsese, che gli ha accordato il permesso di pubblicarlo. Oltre alla bozza, sono incluse anche una serie di conversazioni intrattenute tra i due.

Ai microfoni di Variety, Spadaro ha svelato come ha incontrato l'iconico regista e com'è nata la loro collaborazione.

È una storia complessa e un po' assurda. Un mio fratello gesuita ha aiutato la squadra di Scorsese a Taiwan come consulente per il film Silence. Questo mio fratello in seguito mi ha chiamato dicendomi: “Guarda, Scorsese è una persona incredibile. Devi assolutamente incontrarlo e intervistarlo”. Ero direttore all'epoca de “La Civiltà Cattolica”, questo antichissimo giornale dei gesuiti. [...] Poco dopo ho ricevuto una lettera da Scorsese in cui accettava la mia richiesta di un'intervista, che non avevo mai chiesto. [...] Mi ha dato un appuntamento a casa sua a New York.

Dall'intervista emerge anche che Scorsese aveva in mente un film su Gesù sin dai tempi della New York University. Tuttavia, in quello stesso periodo, uscì Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, che lo spinse ad accantonare l'idea. O meglio, a rielaborarla. Prima di vedere il film del 1964, infatti, il proposito di Scorsese era girare un lungometraggio 'su Cristo nel mondo moderno, in abiti moderni, girato in 16mm e in bianco e nero per le strade di New York, con apostoli in giacca e cravatta in vecchi corridoi scrostati e logori, con la crocifissione ambientata sui moli del West Side e poliziotti al posto dei centurioni... il mio mondo".

Il taglio dato da Pasolini al Messia e ai suoi discepoli, ha spinto il maestro del cinema a rivedere la propria impostazione: "L'ambientazione non era moderna, ma la sensazione che trasmetteva lo era. C'era l'immediatezza di Cristo. Pasolini ci ha mostrato un Gesù spesso accaldato e arrabbiato. Chi ha combattuto... Il suo film aveva reso superfluo ciò che avevo in mente, ma mi ha ispirato ad andare avanti".

Il soggetto, dunque, non ha mai abbandonato la mente del cineasta e film come L’Ultima Tentazione di Cristo e il già citato Silence lo dimostrano. Del resto, da giovane, il regista entrò in seminario: la spiritualità ha sempre avuto un ruolo centrale per Scorsese, malgrado si sia reso conto che la vita religiosa non era la sua vera vocazione.

Il film è ancora 'un work in progress', ha continuato Spadaro: "Quello che mi colpisce di più è che, in definitiva, non si tratta solo di una riflessione sulla figura di Gesù, ma anche di una riflessione sul suo cinema. [...] Questo film sarà parte integrante del suo percorso di artista e gli fornirà una illuminazione per interpretare quanto ha fatto fino ad ora".

Per un breve estratto del capitolo in questione di Dialoghi sulla fede, vi rimandiamo all'articolo di Variety.

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