Fermati, o mamma spara, film diretto da Roger Spottiswoode, vede protagonista Joe Bomowski (Sylvester Stallone), sergente della polizia di Los Angeles, alle prese con la visita in città di sua madre Tutti (Estelle Getty). L’agente non è molto entusiasta dell’arrivo della mamma, perché si tratta di una persona molto invadente e particolarmente curiosa. Appena arrivata a casa sua, infatti, la donna comincia a riordinare e pulire l’appartamento. Nel far del bene, però, compie anche qualche danno, come quello di pulire la pistola dell’uomo con il detersivo per i piatti, rendendola ovviamente inutilizzabile. Per farsi perdonare dal figlio, Tutti si ferma davanti a un furgone in mezzo alla strada, con un tizio poco raccomandabile vicino che vende armi e che le fa acquistare una nuova pistola per Joe.
Mentre si allontana, però, vede una macchina che, passando di fronte al furgone, uccide un uomo sparando diversi colpi d’arma da fuoco. Quando torna a casa, decide di raccontare ciò che ha visto al figlio che, suo malgrado, capisce di dover proteggere la madre, facendola così rimanere ancora parecchio tempo a vivere con lui. Nei giorni che seguono, la donna comincia a frequentare l’ambiente lavorativo di Joe, facendo amicizia con il tenente Gwen Harper (JoBeth Williams), superiore del figlio e in passato sua compagna di vita. Tutto precipita quando la signora decide di immischiarsi nelle indagini del poliziotto Ross (J. Kenneth Campbell), provocando così una lite con il figlio. Nonostante sia invadente e inopportuna, però, è proprio Tutti che scopre che dietro l’assassinio di cui è stata testimone c’è un traffico clandestino di armi. Si viene poi a sapere che il capo di questa banda criminale è un imprenditore molto affascinante e soprattutto insospettabile: Parnell (Roger Rees). Riuscirà Joe a sgominare la gang, portando in salvo anche la madre impicciona?
Si tratta di una commedia semplice, che a tratti ha toni farseschi, nella quale c'è qualche buona sequenza spettacolare. Però, una volta iniziata la storia, tutto è prevedibile e poco incisivo, mentre il gioco del rapporto fra madre e figlio (anche se inizialmente abbastanza divertente) finisce col diventare presto troppo ripetitivo e insistito, cosicchè l'interesse è assai moderato. La presenza di Sylvester Stallone, nel ruolo del protagonista, non è certo vantaggiosa per l'insieme del lavoro, essendo egli imbambolato e monocorde, un attore, insomma, assolutamente negato ai toni brillanti, che qui sarebbero necessari. Del resto, nessuno degli interpreti è particolarmente apprezzabile. Comunque si tratta di una filma accettabile nel suo complesso. (Segnalazioni Cinematografiche)
Sylvester Stallone ha dichiarato che questo è stato “il film peggiore che lui abbia mai fatto”. Nella scena della pellicola in cui Estelle Getty mostra le foto di suo figlio alle persone a bordo dell'aereo, ce n’è una in bianco e nero di un ragazzo con una camicia a scacchi, che sembra Sylvester Stallone da giovane.
Si tratta della stessa immagine utilizzata anche in Rocky (1976). Nel salotto di Joe è esposta una stampa incorniciata di Leroy Neiman; lo stesso che aveva dipinto almeno due interpretazioni del Rocky Balboa di Stallone.
Attore | Ruolo |
---|---|
Sylvester Stallone | Joe Bumowsky |
Estelle Getty | Tutti Somowski |
JoBeth Williams | Gwen Harper |
Roger Rees | Parnell |
Martin Ferrero | Paulie |
Gailard Sartain | Munroe |
Dennis Burkley | Mitchell |