Suffragette: il film e le vere protagoniste della lotta per il voto alle donne
Nel 2015 esce il film di Sarah Gavron con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Meryl Streep, ispirato alla vera storia delle coraggiose attiviste ed eroine dei primi del Novecento, che vogliamo ricordare.

- In Suffragette Helena Bonham Carter è Edith Margaret Garrud e Edith New
- La pasionaria Edith New
- Natalie Press in Suffragette è Emily Davison
- Meryl Streep è Emmeline Pankhurst
Nel 2015 la regista inglese Sarah Gavron firma il film storico Suffragette, che racconta le gesta delle prime attiviste per la parità femminile e il voto alle donne, nell'Inghilterra di inizio Novecento. Interpretato da Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Brendan Gleeson, Anne-Marie Duff, Natalie Press, Ben Whishaw e Meryl Streep, è il primo film ad essere girato all'interno del Parlamento britannico. Certo ricorderete tutti la mamma dei piccoli Banks in Mary Poppins, pittoresca esponente della protesta. La storia di Suffragette racconta in modo un po' meno leggero, per quanto romanzato, quella delle vere protagoniste del movimento, e anche se Maud Watts, interpretata da Carey Mulligan, è un personaggio inventato, le altre sono vere. Vediamo quali sono e scopriamo cosa hanno fatto queste impavide eroine, che hanno combattuto per il diritto al voto e in generale per la parità femminile quando le donne erano considerate cittadini di serie B.
In Suffragette Helena Bonham Carter è Edith Margaret Garrud e Edith New
Il personaggio di Helena Bonham Carter nel film si chiama Edith Ellyn, e non è esistita in quanto tale, ma per crearla gli autori si sono ispirati a due celebri suffragette, che ne condividono il nome: Edith Margaret Garrud ed Edith New. Edith Margaret Garrud ha avuto una vita quasi centenaria: nata nel 1872, è morta nel 1971 e come vedete nell'illustrazione è stata tra le prime istruttrici di arti marziali – era campionessa di ju-jitsu – in Occidente. In tempi in cui l'autodifesa femminile era ancora sconosciuta e la polizia non usava nessun riguardo contro queste attiviste, insegnò queste tecniche alle sue compagne di lotta. Fu il marito, istruttore sportivo di boxe e wrestling, a introdurla allo studio delle arti marziali, che lei mise a frutto nelle manifestazioni violentemente represse per il voto alle donne. Nel 1903 il governo Asquith emanò una legge (il cosiddetto Cat and Mouse Act) in virtù della quale le leader delle Suffragette che facevano lo sciopero della fame potevano essere rilasciate dalla prigione perché recuperassero la salute e in seguito arrestate nuovamente con le stesse accuse. L'Unione Sociale e Politica delle Donne (WSPU) rispose creando un'unità di difesa composta da 30 donne, chiamate “Le Guardie del corpo” ma anche “le Jiujitsuffragettes" e le "Amazzoni", per proteggere le donne in fuga da questo secondo arresto. Fu Edith Garrud a insegnar loro le tecniche del ju-jitsu e l'uso dei bastoni indiani come arma difensiva. La loro attività si arrestò solo quando, allo scoppio della prima guerra mondiale, la leader del WSPU Emmeline Pankhurst decise di sospendere le azioni militari e di sostenere il governo britannico nello sforzo bellico. Edith Garrud è stata anche protagonista di un cortometraggio Pathé nel 1907, intitolato Jiu-jitsu Downs the Footpads.
La pasionaria Edith New
Nata nel 1877 e morta nel 1951, anche l'altra Edith, di cognome New, non scherzava affatto. Fu una delle prime ad utilizzare il vandalismo come tattica di attacco. Era un'insegnante che lasciò il suo lavoro per entrare nel movimento come attivista a tempo pieno. Nel 1907 si incatenò assieme a Olivia Smith alla cancellata della residenza del primo ministro, al numero 10 di Downing Street, gridando “voto alle donne!” (come la signora Banks in Mary Poppins, appunto), mentre le compagne, Flora Drummond e Mary MacArthur si intrufolavano all'interno. New e Mary Leigh ruppero due finestre di Downing Street e vennero arrestate e condannate a due mesi di prigione. A visitarle in carcere andò la leader del movimento, Emmeline Pankhurst, che approvò la tecnica estrema utilizzata far sentire le loro voci. Nell'agosto 1908, al loro rilascio dalla prigione, venne tenuta una parata in loro onore. In carcere, New aveva fatto lo sciopero della fame. Nel 1911 lasciò il WSPU e riprese l'attività di insegnante.
Natalie Press in Suffragette è Emily Davison
Un'altra battagliera esponente del movimento, e purtroppo una sua vittima, è stata Emily Davison, interpretata nel film da Natalie Press. Arrestata nove volte, sette volte in sciopero della fame, fu sottoposta a nutrimento forzato per ben 49 volte. Nel 1913 morì, a 39 anni, dopo esser stata calpestata dal cavallo di re George V, Anmer, alla corsa del Derby, il cui terreno aveva improvvisamente attraversato. Insegnante e governante, entrò nel WSPU nel 1906 e ne divenne una delle più accese attiviste. Come la New, adottò il vandalismo come azione di lotta e fu perciò una dei bersagli preferiti della polizia. Ai suoi funerali, un corteo di 5000 Suffragette e 50.000 persone accompagnò la bara attraverso Londra. Davison si dichiarava cristiana e socialista. La sua morte – suicidio? Incidente? - resta avvolta nel mistero. Si ipotizzò che avesse attraversato il terreno per attaccare uno striscione delle suffragette al cavallo del re.
Meryl Streep è Emmeline Pankhurst
Infine, e non poteva essere diversamente, la veterana Meryl Streep è la gloriosa leader del movimento, Emmeline Pankhurst. Nata a Manchester nel 1858 e morta nel 1928, è stata l'organizzatrice del movimento delle Suffragette. Nel 1999 Time l'ha inserita nella lista delle 100 persone più importanti del ventesimo secolo. Nonostante le critiche per le tattiche adottate, tutti sono concordi nell'attribuire al suo ruolo nel movimento la conquista del voto alle donne nella Gran Bretagna nel 1918 (inizialmente limitato alle donne sopra i 30 anni). Pankhurst, nata in una famiglia molto politicizzata, iniziò la sua opera di attivista a soli 14 anni e nel 1903 fondò la WSPU, dopo aver militato in diversi gruppi (ed essere stata esclusa, in quanto donna, dal partito Laburista in cui aveva cercato di entrare). Dopo la guerra trasformò il movimento nel Partito delle Donne, che aveva il compito di promuovere l'eguaglianza femminile nella vita pubblica. In età più avanzata, spaventata dal possibile avvento del Comunismo dopo la Rivoluzione d'ottobre, si spostò su posizioni più conservatrici entrando nel partito Conservatore. Morì poche settimane prima della realizzazione della causa per cui si era battuta per tutta la vita: il 2 luglio 1928 il voto venne esteso a tutte le donne maggiorenni. Vicino al Parlamento britannico, nei Victoria Tower Gardens, venne eretto due anni dopo un monumento in suo onore.