Per Christopher Nolan il successo di Oppenheimer è spia di un domani senza saghe: i supereroi hanno le ore contate?
Christopher Nolan è convinto che l'incasso stellare e la popolarità di Oppenheimer stiano a indicare che gli spettatori sentono il desiderio di qualcosa di nuovo, lontano dalle saghe o dai marchi consolidati.
Con 13 candidature agli Oscar e anche ai BAFTA, Oppenheimer è il grande favorito della stagione dei premi 2024, ma non finisce qui per il film di Christopher Nolan. Come sappiamo, anche gli incassi mondiali da capogiro, che si aggirano intorno ai 958 milioni di dollari e segnano un record nell'ambito delle biografie cinematografiche, stanno a indicare che il regista inglese ha fatto la scelta giusta ed è stato capace di rendere accattivante un racconto per immagini della durata di 3 ore. Ben pochi ci riescono, ma Nolan è Nolan.
L'epoca delle saghe e dei supereroi sta tramontando...
Durante un podcast dedicato alle nomination ai BAFTA, che sono i più importanti premi inglesi indirizzati alla settima arte, Christopher Nolan ha commentato il risultato ottenuto da Oppenheimer e ha detto la sua sul cinema ai giorni nostri e sul gusto del pubblico:
Quasi ogni persona ha l'abitudine di parlare dell'industria cinematografica. Da quando ho cominciato a fare film, ho notato che l'establishment culturale tende a predire la morte della sala. Adesso mi si chiede: "Qual è secondo lei lo stato di salute del cinema?". Non so bene cosa rispondere, se non che abbiamo appena fatto uscire un film di tre ore vietato ai minori di 13 anni non accompagnati e incentrato sulla fisica quantistica, e abbiamo incassato un miliardo di dollari. Che significa? Ovviamente la nostra opinione è che esiste un pubblico contento di vedere qualcosa di nuovo. Il successo di Oppenheimer sta certamente ad indicare per i film uno scenario post-saghe e post-marchi consolidati , il che è incoraggiante e ricorda agli Studios che agli spettatori piacciono cose che non hanno visto prima o comunque modalità di racconto differenti.
Che Nolan abbia ragione lo si capisce pensando allo stato di salute dei film di supereroi, che al boxoffice non hanno certo fatto faville, come dimostrano gli incassi di The Flash, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e The Marvels.
Come sappiamo, Christopher Nolan non è a sfavore delle saghe, avendo diretto la Trilogia del Cavaliere Oscuro. Il regista è però convinto che la salvezza di Hollywood stia in un'alternanza tra film di cassetta e film più originali. Per il regista le cose sono sempre andate più o meno così ed è fondamentale che le major tengano conto anche del desiderio della gente di vedere sul grande schermo cose originali. Lui stesso lo ha ribadito tempo fa durante un'intervista rilasciata a Empire:
Il pubblico desidera essere sorpreso, vedere qualcosa di nuovo e che non immaginava di volere: è sempre stata questa la forza più grande del cinema in sala.
L'11 marzo scopriremo se anche i membri dell'Academy hanno visto in Oppenheimer il nuovo che avanza. Dei 13 Oscar a cui il film ambisce, ci sono quella per Miglior Film, il Miglior Regista, il Miglior Attore Protagonista (Cillian Murphy), il Miglior Attore non Protagonista (Robert Downey Jr.), la Miglior Attrice non Protagonista (Emily Blunt), la Miglior Sceneggiatura Non Originale (Christopher Nolan). Un numero così alto di nomination è garanzia di vittoria su tutta la linea? Non necessariamente. Più volte è capitato che alcuni film che sembravano dover fare l’en plein di riconoscimenti, siano stati premiati solo nelle cosiddette categorie tecniche.