Nope, di cosa parla esattamente il film? Lo spiega Jordan Peele
Il trailer di Nope sembra chiaro, ma Empire ha pensato giustamente di porre al regista Jordan Peele una semplice domanda: ma di cosa parla il tuo film? Al di là della trama, dove vuole "andare a parare"? E questa è una domanda meno scontata.
Nope sarà nei cinema italiani dall'11 agosto: l'attesa opera terza di Jordan Peele come regista, dopo Scappa - Get Out e Noi, si è presentata poco tempo fa con un trailer piuttosto bizzarro (che ci aveva ricordato in parte le atmosfere del Signs di Shyalaman). Abbiamo anche avuto una sinossi ufficiale, però Empire Magazine ha saggiamente pensato di chiedere direttamente a Peele cosa per lui sia Nope, di cosa effettivamente parli, cosa voglia trasmettere. Ecco la calorosa risposta di Jordan. Leggi anche Nope: in una nuova featurette ci facciamo un'idea delle dimensioni dell'horror di Jordan Peele
Nope, di cosa parla secondo Jordan Peele: "Uno spettacolo sulla natura dell'attenzione"
Oscar per la migliore sceneggiatura originale con Scappa - Get Out, il suo esordio alla regia al quale è seguito Noi, Jordan Peele porta ormai avanti in parallelo la sua carriera di attore e quella di autore. È l'autore a rispondere alle domande di Empire Magazine: per quanto gli elementi della trama del suo nuovo Nope, dall'11 agosto qui in Italia sul grande schermo, siano intellegibili, è lo spirito dell'opera a essere poco inquadrabile. Di questa originalità tuttavia Peele ha fatto il suo marchio di fabbrica, ma risponde con divertimento alla domanda esplicita: ci puoi spiegare la premessa di Nope?
Macché! [scherza dicendo appunto "Nope", a metà strada tra "macché" e "non penso proprio",ndr] No, no, posso rispondere. Se non potessi, non sarei dove sono, no? Ho cominciato con l'intenzione di fare un film che immergesse il pubblico nell'esperienza di trovarsi davanti un UFO. E volevo realizzare un grande spettacolo, qualcosa che promuovesse la mia arte preferita e il mio modo preferito di guardare quella forma d'arte: in sala. A mano a mano che scrivevo il copione, ho cominciato a scavare nella natura dello spettacolo, nella nostra dipendenza dallo spettacolo, nella natura insidiosa dell'attenzione. Ecco di cosa parla. Ed è anche una storia su un fratello e una sorella, su un rapporto da salvare.