Natalie Portman e il rapporto complicato con Léon
Natalie Portman ha cercato di spiegare a Hollywood Reporter il suo rapporto ambiguo col film che a 13 anni le diede la fama, Leon. Un rapporto già segnato dall'imbarazzo del senno di poi, diventato ancora più difficile oggi.
Natalie Portman è consapevole di dovere la sua fama a Léon, che a 13 anni la rese una star, accanto a Jean Reno e Gary Oldman, nel film culto di Luc Besson. Allo stesso tempo, come ha spiegato a Hollywood Reporter, ha delle remore a guardarsi indietro verso quegli anni. Le aveva già, ma ora che Besson è al centro di accuse di molestie sessuali, l'imbarazzo è aumentato. Ma il rispetto per i fan rimane. Leggi anche May December: Julianne Moore e Natalie Portman nel nuovo film di Todd Haynes
Natalie Portman e Léon: "Per me è complicato"
Classe 1981, Natalie Portman fu lanciata tra le star molto, molto giovane, nell'ormai cult movie Léon di Luc Besson: a tredici anni teneva testa alla performance del killer interpretato da Jean Reno, che si scontrava con un gigionesco Gary Oldman. Accadeva nel 1994, e quasi trent'anni dopo, come ha raccontato a Hollywood Reporter, molti fan la seguono per quella scintilla, amando alla follia quel primo lungometraggio. Nel corso dei decenni, tuttavia, ha ripensato all'uso del suo corpo e alla sua sessualizzazione quand'aveva quell'età, e ha avanzato anche dubbi sulla gestione di bambini e bambine sul set: "Voglio sempre dir loro di trattare tutto come un gioco, non come un lavoro, perché non credo che a quell'età debbano pensare al lavoro." Come se non bastasse, nel 2018 sono piovute su Besson accuse di molestie sessuali: non coinvolgono lei stessa, certo, ma questo non le ha reso più facile parlare di Léon.
È un film ancora amatissimo, la gente viene da me a parlarmene più di ogni altra cosa che ho fatto. E mi ha dato la mia carriera, anche se riguardandolo oggi, decisamente ha aspetti... imbarazzanti, per dirla con un eufemismo. Insomma, per me è complicato. [Le accuse di molestie a Besson sono state] Devastanti. Non ne sapevo nulla. Io ero una ragazzina che lavorava, solo una ragazzina. Ma non voglio dire nulla che possa invalidare l'esperienza vissuta da altre persone.