Love Actually, il regista Richard Curtis definisce una delle scene più iconiche del film "un po' strana"
Il regista Richard Curtis riflette su una delle scene più iconiche di Love Actually - L'amore davvero ritenendola "un po' strana".
Nonostante sia diventato un film cult delle vacanze natalizie, Richard Curtis negli ultimi mesi ha condiviso alcune riflessioni su Love Actually – L’amore davvero. Ad esempio, non molto tempo fa, è tornato sui propri passi ammettendo di essersi pentito di alcune battute rivolte al fisico del personaggio di Natalie interpretata da Martine McCutcheon. Questa volta, invece, ha affrontato una delle scene più iconiche del film che coinvolge Keira Nghitley e Andrew Lincoln.
Love Actually – L’amore davvero, Richard Curtis rivaluta la scena con Andrew Lincoln
Pur avendo incassato 246 milion di dollari al botteghino mondiale, Love Actually non è privo di difetti e anche il regista Richard Curtis, a distanza di anni dal debutto al cinema, ha voluto affrontarli a voce alta. Ad esempio, di recente, il regista ha rivelato di non aver mai interpretato la scena di Mark con occhi diversi, ma ad oggi è consapevole che non fosse esattamente manifestazione di una relazione sana. Intesa forse come la scena più iconica di tutto il film, segue Mark che dichiara il suo amore per Juliet attraverso dei fogli A4, stando semplicemente in piedi fuori la porta di casa e confessandole i suoi sentimenti. Una scena romantica, ma che Richard Curtis ha rivalutato dopo che qualcuno gli ha fatto notare il comportamento “da stalker” del personaggio. Ai microfoni di The Independent, ha rivelato:
In realtà si presenta a casa del suo migliore amico, per dire alla moglie del suo migliore amico, nella remota possibilità che sia lei ad aprire la porta, 'Ti amo’. In effetti è un po’ strano.
Anche ai microfoni di Collider, il regista ha raccontato di essere stato colto di sorpresa circa sette anni fa, in occasione di un’intervista:
Molto spesso mi viene detto che è un po' troppo strano. Non ci avevo pensato in quel momento, ma i tempi cambiano. Ricordo che qualcuno una volta disse che gli sarebbe piaciuto intervistarmi a riguardo e che si sarebbero concentrati sulla scena dello stalking E io ho detto: "Oh, non sapevo che ci fosse una scena di stalking". Hanno detto: "Sì, Andrew Lincoln. È uno stalking di prim'ordine". Quindi, lentamente ma inesorabilmente, ho capito quale terribile errore ho commesso.