L'Alba dei Morti Dementi, Simon Pegg boccia il remake: "Mi infurierei se lo facessero!"

Sono già trascorsi vent'anni da quando un'orda di zombie ha invaso le strade di Londra e gli scapestrati Shaun (Simon Pegg) e Ed (Nick Frost) hanno fronteggiato l'apocalisse a modo loro. L'alba dei morti dementi (Shaun of the Dead) ha inaugurato la cosiddetta Trilogia del Cornetto, esilarante epopea scritta a quattro mani da Pegg ed Edgar Wright e diretta da quest'ultimo.

Completano il trittico Hot Fuzz (2007), d'ambientazione poliziesca, e La fine del mondo (2013), gustosa parodia a metà tra l'horror e il fantascientifico. Simon Pegg, attualmente, è impegnato a promuovere la nuova stagione della serie The Boys, targata Amazon Studios. Intervistato da The Hollywood Reporter, ha menzionato il primo capitolo della trilogia, ammettendo che lui e Wright sarebbero tutt'altro che entusiasti di un eventuale remake o reboot.

Voglio dire, la Universal ne è proprietaria. Se scelgono di girare un reboot, allora possono farlo, se vogliono, immagino. Anche se Edgar e io saremmo indignati. L'Alba dei Morti Dementi è incredibilmente personale. C'è così tanto di noi in quel film.

Nella trama, infatti, sono confluiti elementi strettamente connessi alla storia personale dell'attore inglese, a partire dal complesso rapporto con la mamma. "Tutta la questione con la mamma di Shaun - ha continuato - il patrigno, avevo un rapporto problematico con il mio patrigno. Fu un'idea di Edgar uccidere la mamma. Non potevo crederci quando lo disse, ma fu la decisione migliore. C'è così tanto del nostro cuore e della nostra anima in quel film. Se qualcuno dovesse girare un remake, sarebbe un esercizio cinico e sfruttatore. Spero che le persone siano abbastanza innamorate del nostro Shaun da resistere a un reboot".

L'Alba dei Morti Dementi: un sequel 'non avrebbe alcun senso', parola di Simon Pegg

A suo dire, inoltre, girare un sequel de L'Alba dei Morti Dementi non avrebbe alcun senso. Sarebbe un'operazione forzata e ripetitiva. "Se dovessi rivedere Shaun, se gli zombie tornassero, non ci sarebbe una storia da raccontare. Dovremmo resettare tutto ciò che abbiamo creato in Shaun of the Dead, il viaggio che Shaun intraprende e completa. Diventa una persona nuova, ma dovremmo poi smantellarla per dargli un nuovo arco narrativo. Perché?"

Non solo: in linea di massima, Simon Pegg non apprezza affatto quando remake e reboot recuperano parola per parola il titolo del film di riferimento. Un esempio su tutti? L'alba dei morti viventi (Dawn of the Dead) di Zack Snyder, uscito nello stesso anno di Shaun of the Dead. L'horror, com'è noto, è il remake del celebre ed omonimo cult di George Romero del 1978, in Italia conosciuto con il titolo Zombi.

Il pensiero che qualcuno possa semplicemente rubare il titolo... Mi ha sempre irritato il remake di Dawn of the Dead di Zack Snyder: è un gran film. È davvero emozionante. Ma ho odiato il fatto che lo chiamassero Dawn of the Dead , perché era il film di George [Romero, ndr].

E ancora: "Avrebbero potuto chiamarlo Deadish, che era una battuta grandiosa nel film usata da uno degli attori, e sarebbe stato comunque un gran film. Ma quando prendi un titolo solo perché la gente lo riconosce, è così irrispettoso nei confronti dell'originale."