I Goonies compie 40 anni: 5 curiosità che (forse) non conoscevate sul film
I Goonies sono arrivati al cinema nel 1985 e da 40 anni continuano a far sognare intere generazioni di ragazzi e fan delle avventure alla Steven Spielberg. Scopriamo insieme 5 curiosità che (forse) non conoscevate sul film.

I Goonies, la pellicola su un gruppo di ragazzini alla ricerca di un tesoro nascosto per salvare il loro quartiere dall'essere trasformato in una distesa di campi da golf, compie 40 anni. Nel giugno 1985 il film arriva nelle sale statunitensi e da allora contribuisce a lanciare non solo un intero immaginario - da cui serie tv come Stranger Things hanno tratto a piene mani - ma anche a regalare a una generazione di fan e appassionati di cinema un'idea di amicizia che supera ogni ostacolo e che si nutre di avventure, risate e corse a perdifiato su biciclette sgangherate. In occasione di un anniversario così importante, scopriamo insieme 5 curiosità che (forse) non conoscevate.
I Goonies compie 40 anni: perché è ancora un film attuale
I Goonies è stato diretto da Richard Donner e scritto da Chris Columbus e prodotto dalla Amblin Entertainment di Steven Spielberg: nel 1985 arrivò in sala e da allora è diventato un cult per chiunque desiderasse vivere un'avventura alla ricerca di un favoloso tesoro dei pirati insieme ai propri amici del cuore. Questa è la storia alla base del film, che vide protagonisti alcuni giovanissimi attori, poi diventati famosi personaggi dello star system: Josh Brolin, Sean Astin, Ke Huy Quan, per citarne alcuni. Grazie alle personalità autentiche di ognuno dei componenti del gruppo, il pubblico poteva riconoscersi in ciascuno dei protagonisti: Mickey e la sua infinità capacità di sognare, Data e le sue geniali invenzioni, Mouth e le sue battute al vetriolo, Chunk e il suo essere così buffo, ma con un cuore così grande da andare oltre alle apparenze e vedere in Sloth un'anima affine.
Un film imperfetto, ma con un'anima sincera, nel quale si mescolavano abilmente l'adrenalina dei film di Spielberg, il racconto di formazione, elementi raccapriccianti e che portano la pellicola a oltrepassare il confine tra horror e commedia. Ma a rendere il film ancora attuale sono i temi portanti della pellicola: la forza dell'amicizia che lega un gruppo di sgangherati outcast, l'amore per un luogo che rischia di essere spazzato via, il conflitto intergenerazionale, il rispetto e l'accettazione del diverso. I Goonies compiono 40 anni, sono ufficialmente adulti, ma il tempo non li ha scalfiti e restano tali nei cuori di chi li ha amati in quel lontano 1985, ma anche di chi li ha appena conosciuti.
I Goonies festeggia il 40°anniversario: 5 curiosità che forse non conoscevate
Il nome stesso dei protagonisti, Goonies deriva da Goon Dicks, il quartiere in cui i protagonisti vivono nella cittadina di Astoria, in Oregon. Non c'è alcun collegamento con il termine goony, che più che indicare una persona goffa e imbranata, può essere tradotto con scagnozzi. Nel 2017 il film è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry degli Usa dalla Biblioteca del Congresso, per essere un film "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo".
La casa dove abitavano Mickey e la sua famiglia è stata acquistata per 1 milione e 650.000 dollari, da un imprenditore del Kansas, Behman Zakeri. Quest'ultimo è stato da sempre un grande fan della pellicola, tanto da dichiarare di voler preservare l'eredità de I Goonies e per farlo solo un vero Goonies avrebbe potuto comprarla: "Se la persona sbagliata avesse comprato la casa dei Goonies che sarebbe successo se avessero fatto quello che il padre di Troy voleva fare nel film, cioè raderla al suolo e trasformarla in un campo da golf o altro? Avrebbe spezzato il cuore a troppe persone".
Il personaggio di Sloth, interpretato dll'ex giocatore di football John Matuszak, scomparso a 38 anni per un infarto, presentava un volto sfigurato e per realizzarlo erano necessarie oltre 5 ore di trucco, durante le quali venivano applicate delle protesi facciali oltre a un meccanismo che permetteva a uno degli occhi di Sloth di risultare asimmetrico e muoversi in maniera del tutto indipendente.
Per anni, è circolata la voce secondo cui Richard Donner, per ottenere dai ragazzi una reazione spontanea alla vista della nave dei pirati di Willy l'Orbo, gliel'abbia tenuta nascosta fino al momento del ciak. In realtà, non è affatto vero: a smentirlo è stato Sean Astin, che ha rivelato che si trattava di una bugia. "Mi dava quasi fastidio pensare che avessero diffuso l’idea che non ci avessero fatto vedere la nave pirata per catturare una reazione autentica. Come se non fossimo in grado di recitare in modo realistico. Le reazioni autentiche le abbiamo sempre fatte" ha dichiarato in occasione della reunion per il 40° del film all'Awesom Con a Washington D.C.