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Dario Argento - The Exhibit: al Museo Nazionale del cinema di Torino la mostra dedicata al regista

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Un allestimento molto suggestivo e una splendida cornice per Dario Argento - The Exhibit, la mostra dedicata al regista alla Mole Antonelliana, a cura di Marcello Garofalo e Domenico De Gaetano.

Dario Argento - The Exhibit: al Museo Nazionale del cinema di Torino la mostra dedicata al regista

Di tanto in tanto ci si ricorda che gli artisti è giusto celebrarli anche in vita, quando possono assistere a tutto quello che hanno fatto nella vita e che ha dato al pubblico gioia, emozioni e divertimento o, come nel caso di cui parliamo, brividi e terrore.  Il re del giallo e dell'horror italiano, Dario Argento, ha finalmente una mostra completa a lui dedicata, intitolata Dario Argento - The Exhibit, inaugurata da poco alla Mole Antonelliana di Torino, sede del Museo Nazionale del Cinema, a cura di Domenico De Gaetano e Marcello Garofalo. Non poteva esserci per il lavorodel regista romano cornice più suggestiva di questo bellissimo museo e di Torino, la Città Magica in cui Argento è tornato più volte a girare i suoi film, da Il gatto a nove code a Quattro mosche di velluto grigio, da Profondo Rosso a La Terza Madre. Da mercoledì 6 aprile a lunedì 16 gennaio 2023 la Mole si tinge di rosso e ospita foto, video, oggetti di scena (nel caso di Argento spesso taglienti o terrificanti) tratti dai film del regista. Durante l'inaugurazione Dario Argento è stato premiato con la Stella della Mole.

Dario Argento - The Exhibit

La mostra propone un percorso cronologico attraverso tutta la produzione di Dario Argento, dagli esordi de L’uccello dalle piume di cristallo (1970) al suo ultimo lavoro Occhiali neri (2022), recentemente presentato al Festival del Cinema di Berlino nella sezione Special Gala: tutta la carriera del regista e sceneggiatore Dario Argento costruita sul confine tra cinema di genere e d’autore. A partire da una sintesi visiva delle tematiche da lui predilette, la mostra propone per ciascun titolo della vasta filmografia del regista curiosità, citazioni, fotografie, sequenze filmiche, bozzetti, manifesti, costumi, creature meccanizzate e colonne sonore. Un excursus lungo tutti i vari linguaggi che concorrono alla definizione dell’estetica che lo ha reso celebre e apprezzato in tutto il mondo. Tra le collezioni esposte anche opere di maison di alta moda che per Argento hanno realizzato costumi e gioielli, e le creazioni di maestri italiani degli effetti speciali. Per la prima volta un progetto espositivo compone un completo e articolato discorso visivo sull'immaginario che il regista romano ha portato sullo schermo nel corso del proprio cinquantennale viaggio nei perturbanti territori dell’incubo.

Le proiezioni presentano photogallery, sequenze e montaggi tratti dalle sue opere, documentazione sugli effetti speciali e sulla musica nei suoi film. Le fotografie sul set rivelano l’artificio e la potenza della messa in scena. I video restituiscono il rapporto di Argento con la musica e l’arte evidenziando anche i tributi rivolti a registi da lui molto amati, come Lang e Hitchcock, così come i frequenti riferimenti a quadri, fumetti, opere letterarie e oggetti di design. Sulla rampa espositiva della Mole il visitatore troverà un'imponente messe di memorabilia argentiani: 44 oggetti di scena, 12 preziosi manifesti e locandine originali del Museo Nazionale del Cinema, bozzetti scenografici, creature meccaniche, fotografie inedite e molto altro. Particolarmente significativi e di forte impatto sono i dieci costumi di alcuni dei suoi film, tra cui quello ricreato appositamente da Giorgio Armani, che aveva firmato gli abiti di Jennifer Connelly sul set di Phenomena (1985), mentre oltre 60 pannelli ricostruiscono il percorso biografico e artistico di Argento, raccolgono le sue testimonianze e quelle di celebri personalità del cinema e della cultura. I pezzi esposti provengono dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema, del CSC - Centro Sperimentale di Cinematografia (Archivio fotografico della Cineteca Nazionale e Scuola Nazionale di Cinema) e di numerosi collezionisti privati, con importanti contributi da parte di professionisti del cinema quali Sergio Stivaletti, effettista di molti film di Argento da Phenomena del 1985 in poi, Luigi Cozzi, stretto collaboratore di Argento fin dagli esordi, Franco Bellomo, Stefano Oggiano, Gabriele Farina, Roberto Attanasio e Carlo Rambaldi, uno dei più importanti artisti degli effetti speciali a livello mondiale.

Dario Argento - The Exhibit: le dichiarazioni dei curatori e del regista

Il percorso della mostra - spiega Domenico De Gaetano, Direttore del Museo Nazionale del Cinema e co-curatore dell'esposizione torinese - propone un approccio 'altro' all'opera di Dario Argento, considerandolo soprattutto un regista profondamente innamorato delle possibilità del mezzo filmico che attraverso una poetica del delirio visivo ha saputo diventare uno dei grandi creatori di immagini del nostro tempo, demiurgo di un mondo i cui tratti - sospesi tra l’onirico e il fantastico, tra l’astrazione e la tentazione del sublime - sono sfaccettati, molteplici e complessi, sempre posti oltre il confine della visione.

Marcello Garofalo, critico cinematografico co-curatore della mostra, ribadisce che

Argento costruisce la sua modernità nel paradosso di uno sguardo che spesso collide tra quello del protagonista della storia e quello dello spettatore, abbagliati entrambi da una 'messa in scena' che del gioco non ha nulla, se non la derisione per una ingannevolezza dello sguardo, incapace di guardare l’essenziale e raggirato dal grande 'trucco' del cinema, l’apparire quando si crede di vivere, il sognare (o precipitare nell’incubo) quando si crede di essere vigili e di poter dominare la realtà. Tutti i protagonisti del cinema di Argento hanno in comune il fatto di assomigliarci, perché possiedono, prima ancora di una psicologia e di un comportamento, la tendenza a vedere sempre troppo o troppo poco, a essere vittime di abbagli e di visioni, fino a non distinguere più ciò che è vero da ciò che è falso. In tutta la sua opera il sogno diviene spazio, quasi come una rete invisibile e l’onirico si insinua nella realtà, non perché in contrapposizione, ma in quanto terribilmente somigliante a essa. Emblematiche le parole che in Inferno, Argento affida, quasi fossimo in un film di Godard, alla contessa Elise De Longvalle Adler (Daria Nicolodi): 'È pittura, non sangue'.

Quando ha appreso la notizia di questa mostra, ancora prima di vederla, Dario Argento ha espresso grande soddisfazione:

Sono davvero felice che il Museo Nazionale del Cinema di Torino mi abbia comunicato che uno dei loro eventi previsti per l'inizio del prossimo anno sia una grande mostra dedicata al mio cinema: nel corso della mia carriera, iniziata nell'ormai lontano 1970, ho avuto modo di ricevere diversi apprezzamenti in tutto il mondo, specialmente in Francia, in America, in Giappone; in Italia di recente mi hanno consegnato il David di Donatello alla carriera, ma questo omaggio che il Museo del Cinema di Torino mi dedicherà, mi entusiasma in particolar modo, non solo perché si svolgerà in una città da me molto amata, dove ho avuto modo di girare diversi film e in una sede prestigiosa quale è il Museo del Cinema, ma perché, grazie al lavoro accuratissimo che gli organizzatori e i curatori dell'evento stanno svolgendo - ho avuto modo di visionare in anteprima diversi bellissimi "layout" dell'allestimento - avrò la possibilità di far conoscere anche ai più giovani l'intero mio percorso cinematografico, accompagnandoli all'interno del mio 'cinema idealista', fatto di incubi, sogni e visioni, ove la grigia realtà non è mai arrivata e mai ci arriverà. In un film che ho realizzato nel 1993, Trauma, mentre scorrono i titoli di coda l'obiettivo si sposta, continuando a raccontare possibili inizi di altre vicende. Questo perché mi piace credere che i miei film possano conquistare un grande spazio nella memoria dei miei spettatori, diventando anche dopo la visione un tutt'uno con la loro vita. Credo che questa mostra possa rendere ancora più realizzabile, luminoso e concreto questo mio desiderio.

Dario Argento - The Exhibit: il catalogo e gli eventi collaterali

La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato, pubblicato da Silvana Editoriale, contenente una intervista esclusiva a Dario Argento realizzata dai curatori che ripercorre tutte le tappe della sua carriera. Molti i materiali inediti, tra cui i saggi di Mick Garris, Domenico De Gaetano, Marcello Garofalo, Stefano Della Casa, Piera Detassis, Roberto Pugliese, Alan Jones, Domenico Monetti e le testimonianze di Stefania Casini, Franco Bellomo, Luigi Cozzi, Claudio Simonetti, Sergio Stivaletti, Luciano Tovoli, Antonello Geleng, Pupi Oggiano. Completano il volume i fotogrammi tematici di Grazia Paganelli, Matteo Pollone, Fabio Pezzetti Tonion, una dettagliata biografia e le schede di tutti i suoi film. In occasione della mostra, il Museo Nazionale del Cinema di Torino propone una serie di iniziative di approfondimento dei contenuti dell’opera e della vita del Maestro. Appuntamenti speciali con cadenza mensile rivolti alle scuole e a tutte le fasce di pubblico: cine-lezioni, un concorso nazionale in collaborazione con Iter-Città di Torino, proiezioni, il tour alle location torinesi toccate dalla filmografia di Argento e collaborazioni con altre istituzioni culturali, come Solares Fondazione per le Arti, i Musei Civici di Pinerolo, la Cineteca Nazionale - CSC. Rientra in questo ambito anche la retrospettiva filmica completa sull’opera del regista in scena presso il Cinema Massimo.

Per le informazioni pratiche, orari, biglietti e prenotazioni, vi rimandiamo al sito www.museocinema.it.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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