Dante: il primo trailer ufficiale del film di Pupi Avati sul tormento umano del Sommo Poeta
Tra i film italiani più attesi c'è sicuramente quello che il regista Pupi Avati ha dedicato a Dante Alighieri, e che si intitola semplicemente Dante, con Alessandro Sperduti e Sergio Castellitto. Nel cast ci sono anche Gianni Cavina e Paolo Graziosi alla loro ultima apparizione. Ecco il primo trailer.
"Tanto gentile e tanto onesta pare"... le parole del sonetto di Dante Alighieri dalla Vita Nova, dedicato a Beatrice, accompagnano il primo trailer ufficiale di Dante, l'ultimo lavoro di Pupi Avati dedicato al poeta fiorentino, interpretato qua da giovane da Alessandro Sperduti, mentre Sergio Castellitto è il suo biografo Giovanni Boccaccio e Carlotta Gamba è Beatrice.
Il cast di Dante è come al solito ricchissimo: comprende nomi noti e veterani del cinema e del teatro come Alessandro Haber, Enrico Lo Verso, Milena Vukotic, Leopoldo Mastelloni, Mariano Rigillo, Erica Blanc, Giulio Pizzirani e due attori che purtroppo non sono più tra noi: Paolo Graziosi e Gianni Cavina.
Dante: la trama del film
Dante Alighieri muore a Ravenna nel 1321. Nel settembre del 1350, Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d'oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice (Valeria D'Obici), figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell'esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.
Questa la dichiarazione di Pupi Avati in merito a Dante, che non ha ancora una data d'uscita:
Nei miei tanti film ho raccontato quanto possa essere eccezionale, addirittura eroica, la normalità degli esseri umani. Ora invece ho cercato di dire che, per quanto sublime, il genio condivide, come farebbe ognuno di noi, le angustie che ci riserva la vita. Poter narrare Dante Alighieri per la sua umanità è stato quel dono che attendevo da vent'anni.