C'è ancora domani, un esordio fra commedia e dramma: la nostra intervista a Paola Cortellesi
Una donna alle prese con una società patriarcale, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Fra commedia e il dramma di una realtà violenta che sottomette le donne, C'è ancora domani è il primo film da regista per Paola Cortellesi. L'abbiamo incontrata alla Festa del Cinema di Roma.
Delia è una madre e moglie come tante, in una famiglia popolare di Roma, quando la Seconda guerra mondiale è finita da poco e si inizia a sognare un futuro oltre la mera sopravvivenza. Paola Cortellesi apre stasera la diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Anche sceneggiatrice, insieme a Giulia Calenda e Furio Andreotti, C'è ancora domani è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, società del gruppo Sky, che lo distribuisce in sala dal 26 ottobre.
Racconta di una famiglia qualunque, con una madre che sopporta la violenza del marito/padre padrone, un nonno canaglia, e tre figli. Nel cast, oltre a Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Giorgio Colangeli, Emanuela Fanelli e la giovane e sorprendente Romana Maggiora Vergano nei panni della figlia. Abbiamo incontrato l'esordiente, Paola Cortellesi, che dirige con mani sicure C'è ancora domani, presentato oggi in apertura del concorso Progressive cinema della Festa del cinema di Roma.
Ecco la nostra intervista video a Paola Cortellesi:
C'è ancora domani: la trama ufficiale e il trailer del film di Paola Cortellesi
Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli.
Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle.
Ivano (Valerio Mastandrea) è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia.
Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante. L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante.
Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.