Barbie, Ryan Gosling: "Io ero come Ken, devo ringraziare il ragazzino che ero"
Ryan Gosling ha raccontato a GQ come il ruolo ingenuo e candido di Ken gli abbia permesso di aprirsi a una parte di sé seppellita dagli anni. E che ha rievocato per il Barbie interpretato con Margot Robbie.
Ryan Gosling, interprete di Ken nel Barbie con Margot Robbie al cinema dal 20 luglio, si è raccontato a GQ: nel pezzo l'attore ha riflettuto sulla sua carriera, sui propri esordi e sul percorso che l'ha portato in direzioni impreviste. Il ruolo del personaggio Mattel tuttavia, anche se apparentemente è sin troppo sopra le righe per il registro che Gosling sembra preferire, potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo alla sua personalità. O almeno a quella che era la sua personalità tanti anni or sono... Leggi anche Barbie, la reazione di Margot Robbie alla lettura del copione
Barbie, Ken e Ryan Gosling: "Devo tanto al ragazzino che ero"
Star di Hollywood, inizi nel cinema indipendente, famoso eppure umile, Ryan Gosling ha un modo di rapportarsi con se stesso e con la sua carriera pieno di ironia: in attesa dell'uscita del Barbie di Greta Gerwig, dove interpreta Ken al fianco di Margot Robbie nei panni della protagonista, Ryan ha riflettuto su come siano andate le cose per lui... e quanto un personaggio assurdo, ingenuotto, candido e sopra le righe come Ken lo rappresenti a conti fatti piuttosto bene, anche se magari il pubblico si è fatto un'altra idea di lui...
Ryan spiega che, dov'è cresciuto, non c'erano sale d'essai e non sapeva nemmeno cosa fossero i film indipendenti: viveva di Blockbuster, di grossi film d'azione o magari commedie, e trova bello che ora, dopo aver imparato tanto sul cinema, possa interpretare un film come questo e riconnettersi con quella parte più semplice di se stesso, al quale "Barbie sarebbe piaciuto più di The Believer". Dopotutto, racconta, debuttò da piccolo in "The All-New Mickey Mouse Club" e con lui c'erano Justin Timberlake, Christina Aguilera e Britney Spears: "Tutti erano tipo ragazzine e ragazzini prodigio, io proprio per niente. Che cosa ci facevo mai lì?"
C'è qualcosa in questo Ken che davvero parla a chi ero allora. Il tizio che si metteva i pantaloni col cavallo basso, ballava al centro commerciale e puzzava del profumo Drakkar Noir e di lacca Aqua Net. Io devo un sacco a quel ragazzino. Ho preso molto in fretta le distanze da lui quando ho cominciato a fare film più seri. Ma la realtà è che lui è la ragione di tutto ciò che ho. [...] Non sapeva cosa stesse facendo o perché lo stesse facendo, lo faceva e basta, gli devo tutta la mia vita. Avrei dovuto mostrargli più gratitudine, non so se mi spiego. [...] Ho dovuto davvero ricontattarlo, per dirgli grazie e per chiedergli aiuto.