The Startup, la storia vera di Matteo Achilli, presentato a Roma dal cast
Il film sulla startup Egomnia accompagnato dal regista Alessandro d'Alatri e dal produttore Luca Barbareschi.

the startup è stato presentato a Roma dal suo regista Alessandro D'Alatri, dal produttore Luca Barbareschi e dal giovane cast: tra di loro, il protagonista Andrea Arcangeli nel ruolo di Matteo Achilli, giovanissimo accanito fondatore della startup Egomnia, nata per servire le aziende con un'organizzazione metodica degli aspiranti lavoratori per merito. Paola Calliari è invece l'interprete di Emma, la sua compagna, e Matilde Gioli è una studentessa bocconiana che apre a Matteo le porte di quel mondo ("Da milanese, mi sono molto divertita a fare la bocconiana, anche perché vengo da un'esperienza diversa, filosofia alla Statale!"). Ad accompagnare anche gli altri attori, Matteo Leoni, Luca di Giovanni e Matteo Vignati, c'era il B, classe 1992.
D'Alatri, così come lo sceneggiatore Francesco Arlanch, sono stati coinvolti da Barbareschi in un progetto che parte dal producer del film, un procedimento non frequente nel nostro paese. "Era un percorso industriale raro", ci dice D'Alatri, "Mi piaceva l'idea che fosse una storia vera, poi ho incontrato il vero Achilli e mi ha ricordato la mia vita: anche io sono un figlio unico della periferia romana, che è terrà di dignità, non di degrado, come viene raccontata di solito. Ci ho letto la possibilità di rinascita del paese, un seme di energia. Più che la soluzione a tutti i problemi del mondo, si tratta di non piangersi addosso." Si è ispirato a The Social Network? D'Alatri sostiene d'essersi ispirato di più all'energia degli imprenditori che ha incontrato facendo pubblicità, come Barilla o Giovanni Rana: a muovere emotivamente il film è anche la nostalgia di quelle figure. Arlanch aggiunge: "Non ci interessava tanto la startup Egomnia in sè, ma la startup di un essere umano, diciamo, raccontare il momento della sua crescita".
Il cast giovane ("scelto per merito", insiste D'Alatri) è stato entusiasta di partecipare a un progetto insolito, come conferma Andrea: "Ero stupito dal coraggio, dall'idea che si facesse un film così in Italia". Paola è anche ammirata dall'idea che il film insista non tanto sull'idea di successo, quanto sul perseguimento degli ideali.
Il Matteo Achilli reale è quello che catalizza di più l'attenzione della platea durante la conferenza stampa. "Sono contento, perché questo è il racconto di una persona normale, ma con dei valori, tra cui il non arrendersi e il non piangersi addosso." Si sente un po' Steve Jobs? Achilli ricorda due discorsi, uno di Jobs e l'altro di Bill Gates, sentendosi ora più vicino a quest'ultimo e alla sua idea di "lavorare in funzione degli altri, per aiutarli", mentre ammette che all'inizio della sua avventura (si parla appena di quattro anni!) era forse più vicino all'esaltazione del fondatore della Apple. Bersaglio in rete di diversi articoli che mettono in dubbio lo stato di salute della sua piattaforma, Achilli risponde deciso: "Io ho due fortune e sono inattaccabile per due ragioni. Creo valore in modo sano e non perdo mai l'occasione di trasmettere valori positivi. Poi alle scemenze non rispondo."
Luca Barbareschi, in qualità di producer, dice di temere appunto l'hating su internet: "Distruggere è più facile che confrontarsi. Io ho passione per chi non si arrende. I racconti che si fanno al paese dipendono dalla situazione storica, c'è un tempo per lo svago, un altro per motivare. Per me il paese è mal rappresentato dalla comunicazione: vivo anche negli Stati Uniti, c'è un mito dell'Italia, eppure sembra che gli unici a non sognare l'Italia siano gli Italiani." La storia di Matteo Achilli, sembrano confermare in coro tutti i presenti, non è la pubblicità di una startup contestata (e lo stesso Achilli non ha problemi ad ammettere che "offre una semplificazione, non è uno strumento definitivo per scegliere chi assumere"). the startup è la narrazione di un sogno, nel rispetto dei giovani che vogliono combattere e costruire qualcosa.