Nimona su Netflix, gli autori: "Nessuno vuole sentirsi solo, bisogna imparare a conoscere le persone"
È arrivato in streaming su Netflix l'ottimo film di animazione Nimona, dalla graphic novel di ND Stevenson. Ne abbiamo parlato con gli autori di questo lungometraggio visivamente notevole, salvato dalla cancellazione quando i Blue Sky Studios sono stati chiusi.

- Nimona, ND Stevenson: "Volevo essere tutto e il contrario di tutto"
- Nimona, Troy Quane e Nick Bruno: "Una storia di prigioni mentali e fisiche"
- Nimona, Aidan Sugano: "Una fiaba sullo sfondo di una distopia"
È disponibile su Netflix lo spettacolare film di animazione Nimona: nato in seno ai defunti Blue Sky Studios anni or sono, terminato dalla Annapurna con il lavoro dello studio DNEG, l'opera di Nick Bruno e Troy Quane è l'adattamento molto libero della graphic novel omonima di ND Stevenson, edita in Italia da BAO. Abbiamo incontrato gli autori di questa suggestiva vicenda, a metà strada tra medioevo e cyberpunk. Ecco cosa ci hanno raccontato. Leggi anche Nimona, la recensione del cartoon Netflix tratto dalla graphic novel di ND Stevenson
Nimona, ND Stevenson: "Volevo essere tutto e il contrario di tutto"
ND Stevenson voleva essere "tutto e il contrario di tutto", come la sua Nimona. Persona non binaria, ND aveva concepito la sua mutaforma Nimona come un essere in grado di diventare qualsiasi cosa. Il personaggio nacque d'istinto, ma dopo il passaggio in un corso di grafica da parte di Stevenson, fu cesellata ulteriormente. Tutti i personaggi della vicenda, ci spiega, sono nati via via intorno a lei, che altera l'equilibrio tra bene e male, ciò che in teoria i personaggi pensano di incarnare. Il cavaliere Ballister Boldheart crede nello Stato e viene incastrato per un crimine che non ha commesso, il suo compagno Ambrosius Goldenloin, un altro cavaliere, continua a credere nello Stato e gli si rivolta contro. Ballister il "buono" deve quindi collaborare con una cattiva, la reietta Nimona.
Stevenson ci dice che Nimona era la sua "power fantasy", era del tutto libera da ogni incasellamento, e la stessa tipologia fisica "curvy" del personaggio era la sua a quell'età: pur essendo una mutaforma, lei però non si fa problemi ad apparire in quel modo, non nasconde le anche, sceglie di apparire così. È liberatorio.
Questa è una storia di rapporti che riflettono gli scontri interiori che abbiamo spesso con la nostra stessa coscienza, tra le nostre diverse identità: i caratteri di Nimona e Ballister sono in tutti noi - ci spiega ND - così come il contrasto tra Ballister e Goldenloin, che sarebbero nemesi eppure condividono le stesse radici culturali. Questi conflitti contano più del villain, che - senza fare spoiler - sta in fondo "solo facendo il suo lavoro".
Chi ha amato la graphic novel incontrerà differenze? Assolutamente sì, e per ND Stevenson non è un problema, anzi: a parte lo "spirito punk rock", quel che contava era mantenere la cupezza di fondo: "All'epoca cercavo di sfogarmi con la rabbia. [...] Bisogna preveservare il cuore della storia, Nimona stessa appunto, ma per il resto la storia l'avevo già raccontata [col fumetto], è giusto che si modifichi se viene raccontata un'altra volta in un film." I principi guida che ha mantenuto con gli autori del film animato erano pochi ma chiari: i suoi sfondi nella graphic novel erano essenziali, perché l'occhio deve muoversi nella pagina seguendo forme semplici. Idem per il ragionamento cromatico: Nimona è l'unica rossa nel fumetto, ma cambia colore e non segue nemmeno le sue stesse regole, però non è mai definita dal verde che c'è altrove, che rappresenta magia e tecnologia, cose lontane da lei. Il personaggio più diverso è senza dubbio Goldenloin, che nel film è più nobile che nel fumetto e sente il peso delle aspettative, con una caratterizzazione psicologica più realistica, "necessaria" e meno comicamente stupida.
In generale, Stevenson apprezza come il film sia in grado di comunicare ai più piccoli tematiche complesse in modo leggero: "Bambini e bambine possono usare la fiction per elaborare alcune cose, perché non hanno voce per esprimerle."
Nimona, Troy Quane e Nick Bruno: "Una storia di prigioni mentali e fisiche"
Troy Quane e Nick Bruno, i registi di Nimona, ci hanno invece narrato il ripido ma convinto viaggio che ha portato a completare questo film: nel 2019 furono affascinati dalla graphic novel, trovandola "divertente, visivamente intrigante e irriverente" e pensando che si potessero rinforzare i suoi temi con le forza delle immagini. La metafora che c'era negli ambienti, in un costante contrasto tra consuetudini medioevali e architetture futuristiche, generava la suggestione di una "prigione mentale e fisica". Gli allora ancora attivi Blue Sky Studios s'innamorarono del film e del suo messaggio di accettazione. Il fumetto aveva toccato tante persone, fuori e dentro lo studio, e lavorandoci sentono di aver fatto tutti un passo avanti nel comprenderne davvero ogni sfaccettatura. "Bisogna imparare a conoscere davvero le persone, perché nessuno vuole sentirsi solo", sintetizzano così Troy e Nick il cuore tematico di Nimona. Le produttrici Karen Ryan e Julie Zackary danno un'ulteriore sfumatura a quest'idea, concentrandosi sull'espressione "Ti vedo: ti riconosco per quel che sei, anche se non devo capirti per forza. [...] Tutti abbiamo difeso l'idea di questo film, perché ci siamo immedesimati in lei, Nimona è un personaggio che unisce, è facile immedesimarsi in chi non si sente capito".
La chiusura dei Blue Sky Studios da parte della Disney, che aveva rilevato la Fox, avrebbe di fatto disintegrato il progetto, se Megan Allison dell'Annapurna non avesse deciso di salvarlo proponendolo a Netflix, e portando a termine l'animazione con lo studio britannico DNEG. Creativamente però l'adattamento non ha presentato alcun problema, spiegano Troy e Nick, perché Stevenson ha mostrato assoluta apertura verso ogni modifica, nonostante sentisse il materiale così caro e privato, persino quando il personaggio di Ambrosius è stato caratterizzato in modo radicalmente differente, come abbiamo già spiegato.
Nimona, Aidan Sugano: "Una fiaba sullo sfondo di una distopia"
Aidan Sugano, il production designer di Nimona, ha lavorato sodo per ampliare il mondo della graphic novel, compiendo scelte estetiche all'unico scopo di "rinforzarne i temi". Si è ispirato a lavori di grandi artisti come Eyvind Earle della Bella Addormentata nel Bosco, specialmente perchè la storia presupponeva questo gusto medioevale, però calato nel mondo moderno, "una fiaba sullo sfondo di una distopia". Importanti sono le idee dietro alla grafica di ogni personaggio, con un occhio alla comunicazione essenziale. Ballister per esempio nelle forme riprende la rigidità del suo scudo, Nimona è fiamma, cioè movimento continuo, mentre colori e aspetto di Goldenloin dovevano richiamare l'equilibrio, e la nobiltà è associata a forme esasperate in senso verticale. La mappa colore segue in modo essenziale la trasmissione di emozioni e concetti: i colori luminosi si associano all'idea di accettazione ma anche (pericolosa?) esposizione, quelli scuri caratterizzano chi si nasconde, come Nimona.