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Disney riduce le perdite nello streaming, Bob Iger: "Disney, Pixar, Marvel e Star Wars non saranno concessi a terze parti"

In un anno le perdite di Disney+ e altre piattaforme streaming dell'azienda si sono ridotte di oltre un terzo. Bob Iger, CEO Disney, non si ritiene fuori dal guado ma promette che i brand principali dell'azienda non saranno mai affittati a terze parti solo per fare cassa.

Disney riduce le perdite nello streaming, Bob Iger: "Disney, Pixar, Marvel e Star Wars non saranno concessi a terze parti"

Come se la passa Disney+ e in generale il settore streaming dell'azienda? Alla fine del 2022 il consiglio di amministrazione Disney aveva defenestrato Bob Chapek, richiamando come CEO Bob Iger, anche allo scopo di ridurre le perdite colossali delle produzioni streaming, 1.400.000.000 di dollari. Variety riporta che in un anno Iger, a costo tuttavia di decisioni drastiche e/o impopolari come anche il ritiro di alcuni contenuti, ha ridotto le perdite sensibilmente. Ma per fare cassa potrebbe arrivare a concedere in licenza qualcosa ad altre piattaforme? Intervistato dalla rete CNBC, Iger ha circoscritto la questione.

Disney+, gli abbonati risalgono, le perdite diminuiscono molto ma rimangono

Le perdite del settore streaming Disney si sono ridotte in un anno da 1.400.000.000 dollari a 387.000.000, anche perché gli abbonati alle piattaforme dell'azienda sono nello stesso periodo risaliti a 150 milioni nel mondo (da 146.700.000), di cui 112.600.000 per Disney+. Non è certo un trionfo, perché la situazione rimane in rosso, ma Iger ha detto: "Abbiamo ancora del lavoro da fare, questi sforzi ci hanno concesso di uscire dal periodo in cui siamo corsi ai ripari, e di ricostruire il nostro business". Parole scritte anche in una lettera per gli azionisti, ma in soldoni si parla di un'ulteriore riduzione di investimenti nello streaming per il 2024, sui 25 miliardi (dai 30 del 2022 e dai 27 del 2023), parte di quei tagli drastici che hanno portato mesi fa 7.000 licenziamenti e discusse rimozioni dei contenuti da Disney+, per tamponare la falla. Ma è possibile, come si dice in giro, che altre produzioni originali Disney+ vengano offerte in licenza a piattaforme concorrenti, per aiutarsi ulteriormente a rientrare nei conti? Il CEO ha confermato che ci sono trattative in merito con Netflix, ma dipende dalle produzioni. Spiega Iger: "Disney Pixar, Marvel e Star Wars, per dire, vanno tutti molto bene sulla nostra piattaforma, non vedo perché solo per fare cassa dovremmo farlo, quando invece sono elementi molto molto importanti per il nostro settore streaming, attuale e futuro".
In definitiva, i brand forti del gruppo Disney non si muoveranno da Disney+ perché ciò comporterebbe l'autodistruzione, e si cercherà di fare cassa in altre maniere. Per la cronaca, Variety riporta che nell'ultimo anno il gruppo Disney ha visto una crescita del 2% nel settore intrattenimento (non distinguendo tra cinema - in difficoltà nell'ultimo anno - tv e streaming), lo sport è rimasto sostanzialmente invariato, il settore parchi a tema e gadget è salito del 13%. Leggi anche Disney+ rimuove decine di Serie TV, film e show dal catalogo: Da Willow a Dollface, ecco la lista

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