The Bear 2, recensione: Sì, chef! È la stagione della consacrazione

21 agosto 2023
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La seconda stagione di The Bear è frenetica, viva, piena di cuore e ci conferma che il dramedy con Jeremy Allen White è davvero una delle serie tv migliori in circolazione: la nostra recensione.

The Bear 2, recensione: Sì, chef! È la stagione della consacrazione

Ecco un paio di lezioni che vi resteranno impresse dopo aver visto la seconda stagione di The Bear. Uno: il segreto per l'omelette perfetta è il crumble di patatine. Due: ogni secondo conta. In cucina, ma soprattutto nella vita. Il dramedy con Jeremy Allen White nei panni di uno chef che deve ricostruire un ristorante e la sua vita dopo la morte del fratello è tornato su Disney+ con 10 nuovi incredibili episodi che anche da soli sono dei gioiellini. Guardandoli si ride, si piange, si passa dalla luce alle ombre e dalla calma all'ansia: difficile credere che vedremo qualcosa di meglio in tv quest'anno.

The Bear: Una seconda stagione più distesa e concentrata sui personaggi

Nella prima stagione Carmen 'Carmy' Berzatto (Jeremy Allen White), uno dei giovani chef più promettenti di New York, aveva fatto ritorno a Chicago per rimettere in sesto la paninoteca di famiglia, The Original Beef of Chicagoland. Cercando di gestire uno staff indisciplinato e un ristorante che cadeva a pezzi con la sous chef Sydney (Ayo Edebiri), Carmy ha capito che l'unico modo per ripartire era ricominciare da zero. In questa seconda stagione lo vediamo impegnato nel tentativo di trasformare la malmessa paninoteca italiana di famiglia in un ristorante potenzialmente stellato. Se la prima stagione ci aveva regalato un giro sulle montagne russe tra i fornelli e l'animo inquieto di Carmy, la seconda rallenta il ritmo e ci accompagna, settimana dopo settimana, verso l'apertura del nuovo ristorante, il The Bear (il rilascio settimanale degli episodi, negli Stati Uniti, è stato sicuramente più funzionale alla trama della modalità binge proposta da Disney+, dove tutti i 10 nuovi episodi sono stati subito disponibili. Noi vi consigliamo di respirare tra un episodio e l'altro, anche per prevenire inevitabili attacchi di fame).

The Bear 2

Non che manchi la frenesia, in questa seconda stagione. Soprattutto l'episodio finale, con uno dei soliti piani sequenza da manuale dell'ideatore e regista Christopher Storer, toglie il fiato. Ma è evidente la volontà di andare oltre i muri della cucina e raccontarci i diversi lati dei personaggi. A partire da Marcus, il pasticciere interpretato da Lionel Boyce, spedito da Carmy a Copenaghen per ideare tre nuovi dessert per il menu. Ma anche Richie (Ebon Moss-Bacharach), il cugino testa calda di Carmy, che in uno degli episodi più toccanti della stagione (l'episodio 7) apprende la disciplina e capisce chi vuole essere davvero, una canzone di Taylor Swift alla volta.

Guest star già in odore di Emmy

Una menzione a parte la merita l'episodio 6, un flashback corale che ci riporta indietro nel tempo facendoci conoscere la disfunzionale famiglia Berzatto durante una caotica cena di Natale: la matriarca Donna interpretata da Jamie Lee Curtis, lo zio Lee che è Bob Odenkirk, la cugina Michelle interpretata da Sarah Paulson e il suo compagno a cui presta il volto John Mulaney e l'ex moglie di Richie, Tiffany, interpretata da Gillian Jacobs. Le loro interpretazioni sono notevoli e questo è il tipico episodio che potrebbe assicurare a qualcuno un Emmy come migliore guest star. L'impressione, in effetti, è che The Bear sia già considerata una hit, una serie la cui fama è destinata a durare e in cui a Hollywood si fa a gara per esserci (tra le altre guest star della stagione, lo ricordiamo, ci sono anche Will Poulter, Sarah Ramos e Olivia Colman).

The Bear 2

The Bear, recensione: Una lezione di vita anche senza essere chef

Non serve essere chef per trovare un pezzo di sé nelle sfide emotive di Carmy, Sidney, Richie, Tina, Marcus e compagni. The Bear, come aveva già fatto nella prima stagione, in questo secondo capitolo conferma che la cucina così come lo sport - e infatti Sidney prende ispirazione dalle lezioni del coach di pallacanestro, Coach K - possono essere metafore della vita. Cadi, ti rialzi, fai gioco di squadra, arrivi al traguardo all'ultimo secondo. E vinci o perdi. Oppure vinci e perdi insieme, perché nella cucina di chef Carmy il confine è sottile. Soprattutto nel finale, che aggiunge una nota agrodolce alle storie di tutti i protagonisti, ma è anche uno degli epiloghi più eleganti, maturi e soddisfacenti visti di recente in tv. Lunga vita allora a The Bear, almeno finché non ci svelerà la ricetta del piatto di famiglia dei Berzatto, i Sette Pesci.

Guarda The Bear su Disney+



  • Giornalista professionista
  • Appassionata di Serie TV e telespettatrice critica e curiosa
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