Stephen Amell critica lo sciopero degli attori: È un approccio "miope"
La star di Heels e Arrow non sta appoggiando lo sciopero della SAG-AFTRA. Nel weekend era a una convention.

Non vedrete Stephen Amell picchettare davanti agli studi di Hollywood. In occasione di una sua apparizione alla GalaxyCon di Raleigh, nella Carolina del Nord, la star di Heels, in passato protagonista della serie di successo Arrow, ha rivelato che pur sostenendo la SAG-AFTRA, il sindacato statunitense che rappresentava più di 160.000 attori del cinema e della televisione, è in disaccordo con lo sciopero indetto da quest'ultima lo scorso 14 luglio, a seguito del fallimento delle trattative con i rappresentanti degli studi per il rinnovo del contratto di categoria.
Stephen Amell: Le ragioni contro lo sciopero
"Sento che molte persone in questa sala non sono a conoscenza dello sciopero", ha detto Amell durante il suo panel. "Sostengo il mio sindacato. Lo faccio e sono con loro. Non sono favorevole allo sciopero. No. Penso sia una tattica negoziale limitante. Trovo l'intera faccenda incredibilmente frustrante. E quando si tratta di serie tv - come quella a cui partecipo partita [con la stagione 2] ieri sera - penso sia [un approccio] miope".
Leggi anche Sciopero degli sceneggiatori e degli attori: L'impatto sulle Serie TVLo sciopero della SAG-AFTRA è stato autorizzato con una votazione alla quale la stragrande maggioranza dei membri che vi hanno preso parte (98%) si è espressa in favore, dando alla leadership del sindacato il via libera per abbandonare i negoziati se necessario, come poi è avvenuto. Questo sciopero si è aggiunto a quello degli sceneggiatori della WGA, in corso dal 1° maggio. È dal 1960 che le categorie non si trovano entrambe in agitazione e la stessa ha già causato la sospensione di numerose produzioni, la cancellazione di eventi e il rinvio di altri, tra cui i 75esimi Primetime Emmy Awards. Le ripercussioni più forti, soprattutto sui palinsesti televisivi e la programmazione delle sale, si avvertiranno in autunno e potrebbero protrarsi per tutta la prima parte del 2024 se le parti non torneranno al tavolo delle trattative e un nuovo accorso non sarà raggiunto in tempi brevi.