Una Notte al Museo 3, Robin Williams "non era più lo stesso": il commovente ricordo di Shawn Levy
L'ultima volta sul grande schermo di Robin Williams è stata in Notte al museo 3 - Il segreto del faraone. Shawn Levy, regista della trilogia con Ben Stiller, ha condiviso un commovente ricordo dell'attore Premio Oscar, che si è tolto la vita nel 2014.

La carriera di Shawn Levy ha subito un'impennata decisiva con il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe e il monumentale successo di Deadpool & Wolverine. Il film ha consolidato il sodalizio con Ryan Reynolds, dopo Free Guy e The Adam Project, ma non è tutto. Prossimamente, Levy entrerà ufficialmente in un altro importantissimo universo, quello di Star Wars. Rimanendo in tema di franchise, facciamo un grande passo indietro fino al 2006, anno in cui è uscito Una Notte al Museo.
Il regista ha diretto Ben Stiller e il leggendario Robin Williams nel film originale e nei sequel Una notte al museo 2 - La fuga (2009) e Notte al museo 3 - Il segreto del faraone (2014). In estate, intervistato da Esquire, Levy ha ricordato le emozionanti parole che il compianto attore gli rivolse sul set dell'ultimo capitolo. La trilogia ha visto Ben Stiller nei panni di Larry: un guardiano notturno che scopre che, di notte, le statue del Museo di Storia Naturale di New York prendono magicamente vita, grazie alla tavola in oro massiccio del faraone Ahkmenrah.
Robin Williams ha interpretato il saggio e patriottico ex presidente Theodore Roosevelt, ultimo ruolo cinematografico dell'attore prima della tragica scomparsa nel 2014. Shawn Levy custodisce preziosi ricordi di quell'ultima volta sul set con il leggendario attore comico e ha raccontato un aneddoto in particolare.
Stiamo girando al British Museum e sono le 3 del mattino. E io sono lì con Ben Stiller e Robin Williams che interpreta Teddy Roosevelt. Dobbiamo girare la scena in cui Robin Williams e Rami Malek stanno parlando e camminando nella grande sala centrale. Io vado da Robin e gli do qualche dritta per la scena, mentre siamo in piedi accanto alla Stele di Rosetta, in uno dei più grandi musei del mondo, tutto per noi. E Robin si guarda intorno e mi dice: "Ehi, capo. Guarda cosa abbiamo l'opportunità di fare".
Il regista è rimasto colpito da come Williams riuscisse ad apprezzare ogni aspetto del suo lavoro, nonostante fosse un affermato e navigato professionista. L'attore Premio Oscar era amato per la sua incontenibile verve e la sua personalità genuina, fonte d'ispirazione per tutti quelli che lo circondavano. Il divo, purtroppo, combatteva alacremente contro disturbi mentali che, alla fine, hanno avuto la meglio.
Robin Williams 'non era più lo stesso': il commovente ricordo di Shawn Levy
Ai microfoni di The Independent, Shawn Levy ha confermato che, durante la produzione de Il segreto del faraone, la troupe si era accorta che Williams non era il solito. Le difficoltà che stava attraversando erano evidenti.
Abbiamo visto che Robin stava lottando come non aveva mai fatto prima, per ricordare le battute e per combinare le parole giuste con la performance… Quando Robin mi chiamava alle 10 di sera, alle due di notte, alle quattro di mattina, dicendo: "È utilizzabile? Qualcosa di tutto questo è utilizzabile? Faccio schifo? Cosa sta succedendo?" Io lo rassicuravo. Dicevo: "Sei ancora tu. Lo so. Lo sa il mondo. Devi solo ricordartelo".
Dopo un mese di riprese, ha continuato il regista, era evidente che qualcosa non andasse. La truccatrice dell'attore, Cheri Minns, ha confessato che Williams aveva concluso la giornata di riprese piangendo tra le sue braccia. A dieci anni dalla scomparsa della star di Patch Adams, il mondo dell'arte non si è ancora rassegnato ad aver perso un pilastro insostituibile. Tutto ciò che possiamo fare, è continuare a ricordarlo ed apprezzarlo attraverso le sue indimenticabili performance.