Tron: Ares, il personaggio di Jared Leto è come Pinocchio, parola del regista
Dopo la diffusione del trailer di Tron: Ares, il regista Joachim Ronning ha parlato con Empire Online del personaggio di Jared Leto, il programma che entra nel mondo reale, nel processo inverso a quello finora rappresentato nella saga...

Aspetteremo fino al 9 ottobre per capire come il regista Joachim Rønning sia riuscito a riavviare una saga di culto come TRON, con il nuovo Tron: Ares interpretato da Jared Leto. Proprio a proposito del suo personaggio, Joachim ha spiegato a Empire Online come abbia visto questo Ares, un programma che entra nel mondo reale, sognando di diventare un essere umano. Un ribaltamento della prospettiva dalla quale erano state raccontate le due storie precedenti. La Disney sta rigiocando la carta TRON, una carta delicata perché, a dispetto del suo successo nerdico tra i cinefili, non è mai stata una saga dai grandi numeri al boxoffice. Leggi anche TRON: Ares, cosa comportano le musiche dei Nine Inch Nails, secondo il regista
Jared Leto in Tron: Ares è un moderno Pinocchio
Joachim Rønning per la Disney ha già codiretto Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar in coppia con Espen Sandberg. Da solo per la major si è occupato invece di Maleficent: Signora del Male e La ragazza del mare (quest'ultimo originale Disney+). Arriva quindi piuttosto navigato ad affrontare con Tron: Ares un vero mito, iniziato nel 1982 con lo sperimentale TRON di Steven Lisberger, al quale fece seguito quasi trent'anni dopo Tron: Legacy (2010) di Joseph Kosinski. A dispetto della popolarità del marchio presso i cinefili più appassionati di tecnologia, che ne venerano l'iconico design luminoso, il primo capitolo causò alla Disney comunque una perdita di 17 milioni di dollari quarant'anni or sono. Nemmeno il sequel del 2010 fu soddisfacente nei numeri, in ambito blockbuster: 170 milioni di dollari il budget, 410 l'incasso mondiale. È questo il vero motivo per cui abbiamo atteso tanto Tron: Ares, perché ogni mossa va ponderata con attenzione, ricordando che un potenziale c'è sempre, ma i nerd duri e puri non coincidono perfettamente col grande pubblico. Rønning tuttavia sa che il nuovo personaggio, Ares, un programma che s'infiltra nel mondo reale, ha potenzialità per coinvolgere tutti, rifacendosi a un archetipo. Nel frattempo, il disco di Ares ha la forma di un triangolo, al posto dell'usuale mitico cerchio, che comunque non viene negato: "Calma, abbiamo anche i dischi rotondi!", scherza Joachim.
Non voglio suonare troppo banale, ma l'ho sempre visto un po' come Pinocchio. Ares vuol essere "un bambino vero". In quanto pezzo di codice ora in carne e ossa, ha una prospettiva unica sul mondo. Lo abbiamo descritto spesso come un bambino, che scopre il mondo per la prima volta, e volevamo che il pubblico vedesse il mondo attraverso i suoi occhi. Tutte le piccole cose che diamo per scontate e che non notiamo più. Era una cosa importante. E poi il tema più grande del film è cosa serva per essere umani, cosa significhi. Specialmente in questo caso, visto che lui è codice.