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Tre di troppo, genitori controvoglia: incontro con Fabio De Luigi e Virginia Raffaele

Una coppia continuamente senza figli alle prese con uno scherzo del destino e non solo in Tre di troppo la commedia per tutta la famiglia diretta e interpretata da Fabio De Luigi insieme a Virginia Raffaele.

Tre di troppo, genitori controvoglia: incontro con Fabio De Luigi e Virginia Raffaele

Avere i figli o non pensarci nemmeno. La commedia per tutta la famiglia Tre di troppo non pretende di scegliere, né imporre una visione della vita agli spettatori, ma propone entrambe le situazioni, coinvolgendo la stessa coppia. Basta uno stratagemma di sceneggiatura e due fuoriclasse della commedia come Fabio De Luigi, qui anche in veste di regista all’opera seconda (e cosceneggiatore) oltre che protagonista insieme a Virginia Raffaele.

Tre di troppo uscirà al cinema il 1 gennaio 2023 distribuita da Warner Bros. Pictures. Nel cast anche Fabio Balsamo, Marina Rocco e Barbara Chichiarelli. Il soggetto è di Michele Abatantuono, che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Lara Prando e Fabio De Luigi. Si tratta di una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Alfred Film ed è prodotto da Maurizio Totti, Alessandro Usai e Iginio Straffi per Colorado Film e da Roberto Amoroso e Maria Theresia Braun per Alfred Film.

Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele) vivono in coppia, sono in forma, alla moda e spesso escono la sera, soprattutto per ballare. Per loro il mondo si divide in due: “l’Inferno, abitato da genitori esasperati e soggiogati da piccoli esseri pestiferi, e il Paradiso, dove uomini e donne liberi da sensi di colpa, si godono i piaceri della vita senza figli e fieri di vivere in appartamenti sempre in perfetto ordine. Loro sanno bene da che parte stare, ben distanti da quelle coppie di amici in perenne crisi coniugale e logorati dalla vita da genitori. Eppure, il destino è già all’opera per sconvolgere le loro vite e sgretolare tutte le loro certezze: all’improvviso e inspiegabilmente, si risvegliano con tre bambini di 10, 9 e 6 anni che li chiamano mamma e papà. Liberarsene e tornare alla felice vita precedente diventerà il loro unico obiettivo”.

Come mai proprio questa storia ha convinto De Luigi a tornare alla regia a sei anni di distanza dall’esordio con Tiramisù? Così ha risposto nel corso della conferenza stampa di presentazione del film. "Se decidi di dirigere un film è meglio che sia una storia che sai di poter manovrare meglio di altre. Sto imparando a farlo e sfrutto la possibilità che mi è stata data. Ho trovato quella di Tre di troppo un’idea molto intelligente e interessante per raccontate tutte e due le versioni possibili: coppia senza figli e coppia con figli, ma con al centro gli stessi personaggi. Non ci schieriamo, ognuno è libero di fare le sue scelte, raccontiamo semplicemente un pezzo dell’oggi, in cui tutti possano riconoscersi. Non credo poi che la retorica della genitorialità del ‘non sai quanto è bello’ aiuti ad avvicinare chi non vuole averne di figli. Volevamo mostrare cosa voglia dire, nel bene e nel male, averne”.

De Luigi ha due figli, uno di 15 e una di 11, e quindi non può che sottolineare come si trovi a suo agio nei panni del genitore con “minorenni, ma come tutti non sono nato con figli, quindi so cosa vuole dire non averli.  Mi ritrovo quindi anche nell’altra condizione. Non sono però vicino all’eccessiva critica e arroganza di Marco e Giulia, ma è vero che qualcuno che non li ha vede stereotipi, tratta i genitori come esseri inferiori e sfortunati colti da sventura. Non solo, mal sopportano e gli dicono come dovrebbero comportarsi. I figli non escono con il libretto delle istruzioni, quindi capita come nel film che ci si affidi a degli esperti, delle figure come i pedagoghi”.

Il lavoro con i tre giovani ragazzi ha richiesto molto tempo da passare insieme, per creare confidenza e un po’ di verità.  “Non mi rispecchio nell’eccessivo di sarcasmo della coppia all’inizio”, ha dichiarato la Raffaele. “Non avendo figli mi riconoscono però nella loro libertà e indipendenza, anche se non sono mondana come Giulia. Il ballo non fa parte della mia vita. Con i ragazzi il lavoro è stato molto divertente, e non è che finisse dopo lo stop, continuavano a sparire, a infilarsi ovunque, a mangiare. Con Fabio De Luigi è stato esaltante lavorare, ci eravamo incrociati in film in cui io avevo piccoli ruoli. Qui è la prima volta che sono protagonista al cinema e lo ringrazio per la fiducia. Lo stimo, abbiamo gli stessi gusti, ci troviamo davvero bene”.

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