Pretty Woman compie 35 anni: il titolo originale, la risata di Julia Roberts e il 'multiverso' di Garry Marshall

Indice
• Il titolo originale non era Pretty Woman!
• Lo 'scherzo' della collana non era sulla sceneggiatura
• "Succede tutte le volte!"

Sin dalla sua première, 35 anni or sono, Pretty Woman (1990) si è ritagliato un posto nella storia del cinema grazie soprattutto all'irresistibile alchimia tra gli splendenti protagonisti, Richard Gere e Julia Roberts. L'intramontabile commedia romantica diretta da Garry Marshall celebra, il 23 marzo 2025, un importante anniversario (il trentacinquesimo, appunto). Per l'occasione, scopriremo 3 curiosi retroscena sul film!

Vivian Ward (Roberts) è una prostituta che, sull'Hollywood Boulevard, s'imbatte fortuitamente nel ricco imprenditore Edward Lewis (Gere). Dopo una prima notte insieme, lui le propone di trascorrere insieme il resto della settimana, in cambio di una cifra impossibile da rifiutare. I patti sono chiari: 3.000 dollari, un guardaroba di lusso e niente baci sulle labbra. Andata! Edward la porta all'opera e all'ippodromo; lei gli insegna ad essere meno stakanovista e, forse, persino ad amare...

Sono trascorsi più di tre decenni e Pretty Woman ha resistito alla prova del tempo e delle tendenze. Gli iconici look di Vivian fanno ancora scuola, così come i dialoghi del film, densi di celebri citazioni. Potremmo continuare, tessendo le lodi della mitica colonna sonora, ma è tempo di snocciolare i nostri aneddoti ad alto tasso di nostalgia. Conoscevate queste curiosità?

Il titolo originale non era Pretty Woman!

La sceneggiatura di J.F. Lawton, inizialmente, s'intitolava 3.000, alludendo al prezzo pattuito per una settimana con Vivian. Il titolo del film era ancora questo quando la Disney presentò per la prima volta lo script a Garry Marshall. Già a quel punto, tuttavia, si temeva che suonasse "troppo fantascientifico". La commedia è stata rinominata Pretty Woman grazie alla canzone di Roy Orbison, Oh, Pretty Woman, colonna portante del film, che suona nella sequenza in cui Vivian fa shopping.

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Lo 'scherzo' della collana non era sulla sceneggiatura

Una delle scene più memorabili del film è quella in cui Edward, prima di andare all'opera, regala a Vivian una collana. Quando lei, incredula, sta per toccare il prezioso gioiello, lui chiude di scatto la custodia, spaventando per un secondo la ragazza, che poi scoppia a ridere. Questa piccola gag non era sul copione: si tratta di uno scherzo orchestrato dal regista e la risata di Julia Roberts è genuina.

Nel 2008, Marshall raccontò in un'intervista quanto amasse fare scherzi sul set e, nel caso di Pretty Woman, quello della collana non fu il solo. Nella scena in cui Vivian fa il bagno immersa nella schiuma e va con la testa sott'acqua per qualche istante, "Richard Gere, io e l'intera troupe siamo scomparsi - ha raccontato - e non c'eravamo più quando è tornata su. C'era solo lei in una vasca su una nave fantasma. E ho messo in giro la voce che avevo buttato dei pesci rossi nella vasca da bagno. E tutti, Julia compresa, cercavano questi pesci".

"Succede tutte le volte!"

Una delle scene più divertenti di Pretty Woman è quella in cui, durante una cena elegante con Edward e altri uomini d'affari, il cameriere acchiappa al volo una lumaca che Vivian, poco pratica nel mangiare escargot, fa schizzare via dal piatto. Il lesto cameriere, interpretato da Allan Kent, commenta sorridendo: "It happens all the time [Succede tutte le volte, ndr]"! Un decennio dopo, o poco più, i fan più incalliti di Garry Marshall hanno avuto un deja-vu.

Kent, infatti, appare anche in Pretty Princess (2001), di nuovo nel ruolo di un cameriere, nella scena in cui Mia Thermopolis (Anne Hathaway), senza volere, rompe in mille pezzi il suo calice (lo stava picchiettando per attirare l'attenzione dei presenti). Non è tutto! L'attore pronuncia esattamente la stessa battuta di Pretty Woman: "Succede sempre"!

Non c'è due senza tre. Nel sequel del celebre teen-movie, intitolato Principe Azzurro Cercasi e datato 2004, Kent è il lacché che recupera prontamente il braccialetto che vola via dal polso di Mia mentre saluta. Ancora una volta, pronuncia la sua battuta distintiva!