Povere creature, Emma Stone e le scene di sesso "senza vergogna" secondo il regista
Il grottesco Povere creature! con Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo, in concorso al Festival di Venezia, presenta scene di sesso senza inibizioni hollywoodiane. Il regista Yorgos Lanthimos e l'attrice hanno pensato che non si potesse fare altrimenti.
Yorgos Lanthimos, come ricorderà chi ha visto il suo precedente progetto con Emma Stone, La favorita, non è un cineasta che segua regole mainstream: il suo Povere creature!, passato in concorso al Festival di Venezia qualche giorno fa, è un trionfo di grottesco visionario, dove Emma e il resto del cast, composto da Mark Ruffalo, Willem Dafoe e Ramy Youssef, hanno dovuto affrontare il materiale senza remore. In particolare per quel che riguardava Emma Stone e le scene di sesso. Lanthimos ha spiegato a Venezia (via People) come abbiano affrontato quelle sequenze difficili. Leggi anche Povere creature!: recensione del film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone in concorso a Venezia
Emma Stone, un personaggio "senza vergogna" per Povere creature!
Povere creature! è l'adattamento del romanzo omonimo di Alasdair Gray, pubblicato nel 1992. La folle trama prevede che Bella Baxter (Emma Stone), morta nel tentativo di sfuggire al marito violento, muoia affogata, per poi essere riportata in vita dall'esperimento del dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe). La rinata Bella non è inibita da alcun limite sociale o giudizio, e fugge insieme al dissoluto avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo). Un contesto visionario, nel quale Emma Stone si è calata anche da co-producer, affidandosi a Lanthimos, che già l'aveva diretta in La favorita. Ed era consapevole delle difficoltà all'orizzonte.
Per me era molto importante non creare un film puritano, perché avrebbe del tutto tradito il personaggio principale. Quindi dovevamo avere coraggio. [...] Il personaggio non doveva avere vergogna, Emma non doveva vergognarsi del suo corpo, della nudità e di impegnarsi in quelle scene, e lei l'ha capito subito. [...] C'è un'intesa tra noi e possiamo comunicare senza spiegare o parlare troppo. Non appena ho cominciato a dirlo, Emma mi ha fatto: "Sì, naturalmente, Bella è così. [Abbiamo illuminato i set dall'esterno], per far sì che nella stanza ci fossero solo tre persone, solo gli addetti alla cinepresa. A volte non c'erano nemmeno gli addetti al suono, piazzavamo solo i microfoni in alcuni punti. Quindi c'erano solo Robbie [Ryan, il direttore della fotografia], io, l'aiuto-regista Hayley [Williams] e il cast. Abbiamo creato un ambiente molto confortevole e intimo. [...] C'era un copione, ma specialmente per le scene di sesso discutevamo con Emma e decidevamo: "Quale posizione dovremmo fare qui, quale cosa dovremmo fare lì, cosa manca? Basandoci sull'esperienza del sesso e i differenti desideri delle persone, cosa dovevamo fare per renderla una rappresentazione efficace del desiderio umano e delle sue idiosincrasie? Era molto importante che fosse parte del film e che non ce ne vergognassimo.