Opus - Venera la tua stella: John Malkovich popstar fra commedia e horror nel film di Mark Anthony Green
Un John Malkovich come non l'avete mai visto è il protagonista di Opus - Venera la tua stella, opera prima di Mark Anthony Green che mostra fin dove può spingere la fama. Il film è nelle sale da oggi distribuito da I Wonder Pictures.

- Opus - Venera la tua stella: la trama e il trailer
- Celebrità e sette
- Essere una popstar: i costumi di John Malkovich
Se le celebrità dei tempi antichi erano re, imperatori, tiranni, filosofi, poeti e grandi condottieri, nel Medioevo le star erano i santi, continuamente rappresentati dai pittori ed evocati nelle omelie cristiane. Tanto i sovrani quanto i grandi pensatori anelavano a essere ricordati post mortem, nei racconti di chi li aveva conosciuti e apprezzati o nei libri di storia che qualcuno avrebbe scritto in un futuro più o meno lontano. Se invece si pensa alle celebrità di oggi, ci si rende subito conto che sono tali fin dal principio, e che vengono venerate, anche se sono molto giovani, come fossero divinità pagane, condizionando il loro carattere e scatenando nei fan atteggiamenti che rasentano il delirio di un matto. Le celebrity hanno un posto davvero importante nelle società occidentali, tanto che si parla di una vera e propria celebrity culture. Il cinema l'ha raccontata più volte, spingendo il pedale ora della commedia e ora della satira sociale. Opus - Venera la tua stella osa un po’ di più, perché è spassoso e nello stesso tempo inquietante e perché pian piano scivola nell'horror, facendo proprio il binomio setta religiosa/violenza e fotografando la vacuità del nostro presente.
Diretto dall’esordiente Mark Anthony Green, Opus ci avverte che il mondo è impazzito e alla ricerca di una guida. Nel film molti l’hanno trovata nella popstar consumata Alfred Moretti, che ha offerto all'immenso John Malkovich la possibilità di restituirci una performance strabiliante. Al suo fianco troviamo Juliette Lewis, Murray Bartlett e soprattutto Ayo Edebiri, che abbiamo conosciuto nella serie The Bear.
Opus - Venera la tua stella: la trama e il trailer
Dopo 20 anni di silenzio, la popstar Alfred Moretti è pronta per tornare sotto i riflettori. Ha inciso un nuovo album e non solo i suoi fan sono emozionatissimi, ma il mondo intero, che lo considera una leggenda per la sua originalità, aspetta di sapere cosa abbia fatto in tutto questo tempo. Per promuovere il disco, Moretti invita nel suo enorme ranch, dove è a capo di una setta, un piccolo gruppo di giornalisti, critici ed esperti di musica. Fra loro c'è una ragazza di nome Ariel, una giovane redattrice che aspetta da sempre l'occasione per emergere. Appena arrivati a destinazione, i visitatori si rendono conto che c'è qualcosa di strano nel ranch e che il loro soggiorno potrebbe rivelarsi ben diverso da come l'avevano immaginato.
Celebrità e sette
Il punto di partenza di Opus - Venera la tua stella è sì l'esigenza di Mark Anthony Green di sviscerare la celebrity culture per spiegare gli attacchi di follia collettiva che genera, ma c’è anche il forte desiderio di denunciare, seppur attraverso i modi della commedia e di una favola nera non diventa mai cupa né drammatica, la nostra vulnerabilità, il nostro individualismo e il nostro atteggiamento quasi servile verso chi è famoso. Prima di fare cinema, Marc Anthony Green ha lavorato per molti anni per la rivista GQ come giornalista di moda e ha quindi avuto modo di incontrare e intervistare le più grandi personalità della musica, dello spettacolo e della moda. Come lui stesso ha raccontato, Opus nasce da "questa riflessione sulla nostra dipendenza dal tribalismo delle celebrità e sul tipo di natura adulatoria che abbiamo con gli esseri umani". "Ho intervistato celebrità per 13 anni" - ha spiegato Green - "e ho potuto constatare che siamo tutti fan di persone, musicisti, attori. E mi sembra che la società sia davvero suscettibile a manipolazioni e svolte pericolose".
In Opus le svolte pericolose ci sono eccome, tanto che a metà narrazione si vorrebbe urlare al personaggio della giovane giornalista: "Get Out - Scappa!”, e il riferimento al film di Jordan Peele non è affatto casuale…
A rendere Alfred Moretti una figura ancora più inquietante è il fatto che sia a capo di una strana comunità che somiglia a una setta religiosa. Si tratta dei Livellisti, che sono fedeli al loro capo, vestiti di blu e sospettosi. Il cinema, lo sappiamo, ama raccontare le sette e i culti, come dimostrano Rosemary’s Baby o The Wicker Man, ma in questo caso lo fa divertendosi e scegliendo come teatro della narrazione una villa enorme del New Mexico.
Essere una popstar: i costumi di John Malkovich
L'eccentrico Alfred Moretti non sarebbe stato così carismatico, imprevedibile e sicuro di sé, oltre che prima donna, se a interpretarlo non fosse stato John Malkovich, che ha cantato con la sua voce i brani del personaggio. Mark Anthony Green lo ha scelto perché è "pazzo, talentuoso e impavido" e perché, come Moretti, è un affabulatore capace di conquistare chiunque. Da attore perfettamente a fuoco e alle prese con un personaggio ingombrante, Malkovich doveva avere abiti di scena flamboyant e nello stesso tempo vintage, oltre a dare l'impressione di essere arrivato dallo spazio. Da esperto di moda, Mark Anthony Green ha tenuto conto di una lezione imparata durante i suoi anni da giornalista, e cioè che: “Quando diventi tanto famoso, non ti è permesso indossare semplicemente abiti acquistabili". Le popstar amano lo sfarzo e il kitsch, e di qui la scelta di mantelli e di un tripudio di paillettes per Moretti. John Malkovich ha partecipato alla scelta degli abiti di scena e ha rivelato: "Sono stato addetto ai costumi a teatro, ho lavorato per anni con i costumisti. Ho creato 26 collezioni complete di moda maschile in un periodo di anni. Quindi, ovviamente, ho idea di cosa potrebbe essere interessante o meno".
Malkovich ha suggerito alla costumista il sarong che indossa in una scena spettacolare e molto divertente di Opus. L’attore è favoloso mentre cammina e si esibisce facendo sfoggio di bizzarre scarpe con il plateau. Non ha avuto il minimo problema a indossarli, perché negli anni ’70 era pazzo per i Low Spark of High-Heeled Boys, una band che, come lui stesso ha spiegato, "aveva un look amorfo ma non necessariamente macho". Green comunque non voleva che Alfred somigliasse a Elton John o David Bowie ma che fosse soltanto Alfred, e il buon Alfred ha avuto il merito di trasformare Malkovich in un artista di Spotify. Il suo brano "Dina Simone" è infatti disponibile sulle piattaforme streaming, e dopo che tutti avrete visto il film, di sicuro lo aggiungerete alla vostra playlist di brani pop.
Opus - Venera la tua stella è nelle sale italiane da oggi, 27 marzo, distribuito da I Wonder Pictures.